Cap 22: Lo odio

1.6K 131 0
                                    

--Io lo odio così tanto ma... i-io... lo amo da impazzire. E mi odio per questo. Mi odio perché non riesco ad odiarlo nonostante ciò che mi ha fatto. Mi odio per il fatto che quando mi sta vicino sento ancora lo stomaco sottosopra. Mi odio perché mi fa male stare accanto a lui, ma mi fa più male stargli lontano. Mi odio così tanto...-- dico mettendomi una mano sulla fronte. Gemma mi guarda con un espressione indecifrabile. È sorpresa? Felice? Prova pena per me? Non lo so, ed è abbastanza brutto. --Tu quindi lo ami? Oh... beh, anche lui ti ama, credimi. Devi vedere la sua espressione quando parla di te! Gli brillano gli occhi, e ha un sorriso da orecchio a orecchio!-- dice. Istintivamente curvo le labbra in un sorriso, che poco dopo è già scomparso. --Vabbe Lou, devo andare. Ho promesso al mio fratellone che avrei passato un po' di tempo con lui. Non preoccuparti, non gli dirò niente-- Gemma mi fa un occhiolino prima di uscire dalla stanza. Ridacchio e mi alzo dal letto lentamente. Voglio leggere quel libro di Demonologia.
Arrivo con un po' di fatica nella stanza e mi metto a cercare il libro. Improvvisamente sento una mano sulla mia spalla e mi giro spaventato, con gli occhi che si stanno colorando di giallo.
È solo Zayn. Aspetta... Zayn? --Hai bisogno di qualcosa?-- chiedo un po' irritato e sorpreso --No-- risponde lui sorridendo e guardandosi intorno. --Ah. E che ci fai a casa mia, allora?-- chiedo. Lui annuisce e io lo guardo strano --C'è una cosa che puoi fare... però prima chiariamo una cosa: tu non mi piaci in quel senso-- dice, ma non riesco nemmeno a riflettere su quello che ha appena detto, che le sue labbra si poggiano sulle mie. Sono sottili e sanno di tabacco. Poi puntualmente arriva Harry, che con una di quelle cose strane con le mani, lo fa finire contro la libreria dall'altra parte della stanza. Un po' di libri cadono giù e un paio lo colpiscono in testa --Bastardo!-- urla Zayn sfregandosi la testa, scomparendo poi nel nulla, lasciandomi sbalordito.
Harry mi prende per il polso, facendomi un male cane. --Lasciami-- dico fermamente. --Perché lo stavi baciando? È per lui che mi hai lasciato, eh?-- risponde a tono. Mi mordo il labbro mentre gli occhi iniziano a pizzicare. --Qual'è il tuo problema?!-- gli urlo con le lacrime che minacciano di uscire. Cerco di tirare via il braccio dalla sua presa, ma lui stringe ancora di più. --Cosa cazzo stavate facendo? Tu sei mio!-- ringhia. --Fa male, ti prego fermati-- sussurro singhiozzando, ma lui non dà segno di volermi lasciare. --M-mi fai male, lasciami-- ripeto. I suoi occhi sono scuri, quasi neri, e non si puntano direttamente nei miei. Sembra che stia guardando qualcosa dietro di me. Poi sembra ritornare in sé, quando incontra il mio sguardo. Allenta la presa e i suoi occhi tornano di un verde acceso. Ed ora sembra sorpreso dalle sue stesse azioni. Non voglio più guardarlo, non voglio. --Io... scusami, non sò cosa mi sia preso-- dice poi esaminando il mio polso, diventato ormai rosso e violaceo. --Oddio, mi dispiace davvero! Sono stato io? Cavolo, scusa scusa scusa!-- dice asciugandomi le lacrime- che non ricordavo di aver versato- con un dito e mettendosi a baciare il mio polso. Una piccola scossa mi percorre tutto il corpo, ma non ci faccio caso e tiro via il braccio da Harry --Non fa niente. Andrà via in poco tempo-- dico freddamente. Raccolgo la stampella che è caduta per terra e provo a uscire fuori da questa stanza. L'aria qui inizia a farsi pesante, e opprimente, e diventa a essere difficile respirare --Posso aiutarti? Ti prego, solo questo-- mi chiede con la voce tremante, ma io scuoto la testa. --Non voglio il tuo aiuto, hai già fatto abbastanza-- faccio per uscire, però inciampo nei piedi e finisco quasi per terra, ma le sue braccia mi avvolgono in tempo, stringendomi a sé. Nonostante la sensazione mi piaccia davvero tanto, mi scanso spingendolo per quanto mi venga abbastanza difficile, visto le stampelle. --Non toccarmi! Avrei preferito cadere che starti vicino!-- mento con finta rabbia nella mia voce. Una parte di quello che ho detto è vero. Una piccola parte. Inaspettatamente mi prende in braccio. --Hey, mettimi giù!-- urlo muovendomi tra le sue braccia e dandogli dei pugnetti. Lui ridacchia e mi porta in camera, adagiandomi poi sul letto --Non mi serviva il tuo aiuto. Non ti voglio qui, vattene-- gli dico, e potrei giurare di aver visto dolore nei suoi occhi, solo per un secondo, ma poi gli compare un ghigno sul viso. --No no, bello. Io non andrò da nessuna parte finché non mi darai fottutamente ascolto-- dice sedendosi accanto a me. Mi tiro a sedere e lo fulmino con lo sguardo. Dov'è l'Harry dolce di cui mi sono innamorato? --Parla-- sussurro con voce neutra, non lasciando trasparire nessun sentimento. Così, il ragazzo dagli occhi verdi, inizia a parlare. Quando finisce io rimango stupito. Ora tutto torna!

Wolf [Larry Version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora