Cap 33: Davanti ai miei occhi

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Louis' PoV

--Dai Ní, levati!-- urlo ridendo al ragazzo biondo che si è messo a cavalcioni sopra di me. Lui sorride e scuote la testa, avvicinandosi di più --Nah. Sto bene qui-- ridacchia. Poi improvvisamente si fa serio e mi abbraccia --Woah, che succede?-- chiedo stringendolo a me --È che... niente niente. Solo... ti voglio bene-- strofina la testa sulla mia spalla come un gattino. Questo suo strano comportamento mi preoccupa un po'.
--Anch'io ti voglio bene-- sussurro. Ad un certo punto sento qualcuno bussare. --Vado io. Avanti spostati, che forse è mia madre-- sorrido. Lui sbuffa e si sposta, alzandosi poi in piedi --Quindi devo andare, vero?-- chiede deluso. Annuisco tristemente e lui sgattaiola fuori dalla finestra --A domani!-- lo saluto. Vado ad aprire la porta trascinando i piedi. Adesso non ho per niente voglia di vedere quella gallina della mia matrigna. Apro e fuori dalla mia stanza non c'è nessuno. Guardo prima a destra e poi a sinistra, ma niente. Sento un rumore provenire dalla sala e, anche se so che è la cosa peggiore da fare di notte ed in pigiama, vado a controllare. Prima di tutto mi levo le scarpe, per limitare il rumore, e poi prendo qualcosa a caso per proteggermi. Una lampada. Beh, meglio di niente! Ad ogni passo sussulto dato lo scricchiolio del parque, e stringo più forte la presa sulla mia "arma". Non dovrei avere così tanta paura: in fondo sono un licantropo, andiamo! Chiunque sia potrei squarciargli la gola a metà, se solo volessi. Non accendo la luce per sicurezza e continuo a guardarmi alle spalle. Sembro una di quelle stupide ragazze dei film horror! All'idea di questo mi sfugge una risatina dalla bocca, che copro subito con una mano. Maledetti i miei stupidi pensieri inappropriati! --Sono qui, tesoro-- sussurra una voce roca alle mie spalle. Riesco a sentire il respiro di... qualcuno contro la mia pelle, e un brivido mi percorre la schiena. Mi giro di scatto cercando di colpire quella persona, frantumando però la lampada a terra. Mi guardo intorno spaesato dato che non c'è nessuno, e sospiro. I miei genitori mi uccideranno, devono per forza aver sentito il rumore --Girati-- intima di nuovo quella voce. Lo faccio e mi trovo davanti Zayn --I-io... c-che... tu...?-- ballbetto spaventata. Qualche secondo e lui non è più di fronte a me, ed improvvisamente sento un colpo e la testa iniziare a girare. Nemmeno il tempo di capire cos'è successo e poi... buio.

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Sbatto più volte gli occhi quando mi risveglio. Sono in una casa, che dalla descrizione che mi ha fatto, è proprio quella in cui si è ritrovato Niall il giorno del plenilunio. Mi chiedo se... nah --Mh, dove sono?-- chiedo con la voce impastato. --Sei nel mio- come dire- nascondiglio, uhm, nel mio covo-- dice Zayn comparendomi davanti. Ed improvvisamente ricordo --Tu, brutto stronzo, dove diavolo mi hai portato?-- urlo alzandomi dal pavimento, accorgendomi solo ora che ero steso lì per terra. Appena riesco a tirarmi su, mi inizia a girare la testa, costringendomi a risedermi. --Ma ci sei o ci fai? Te l'ho appena detto, sei nella mia tana. Ed ora, fai il bravo e mettiti comodo che devo raccontarti il mio piano malvagio, dato che prima di adesso non ho potuto farlo-- dice, mettendosi seduto su un divano e accavallando le gambe --E se io non volessi sentirti?-- lo sfido, e lo vedo ridacchiare e tirare fuori un telecomando. --Oh beh, in tal caso...-- e preme un bottone, facendomi arrivare la scossa per tutto il corpo. Mi tocco il collo e sento qualcosa di metallo, credo --Che è, un collare?-- chiedo cercando di levarmelo. --Bingo!-- esclama felice Zayn --Adesso lasciami raccontare e fai il buono, o io premerò questo pulsante e ti farò prendere di nuovo la scossa. Bene bene, da cosa comincio? Uh, dall'inizio, sì.
Il nostro incontro, tutto era pianificato nei minimi dettagli. Tu mi saresti venuto addosso e poi avresti incolpato me della tua sbadataggine. Taylor mi ha aiutato coi suoi poteri e ha fatto sì che tu iniziassi a provare qualcosa per me. Niente di troppo importante, ma abbastanza da farti fidare di me...
Quella volta in cui sei svenuto invece, beh, era Aconitum Napellus anche detto come "Strozzalupo". La verità è che io, il dottor Marshall e Harry avevamo deciso tempo prima di ucciderti così, ma il tuo bel fidanzatino ti ha dato l'antidoto dato che si era già preso una cotta per te. Il Doc non l'ha presa bene, gli ha quasi- letteralmente- spezzato il collo-- ride e io lo guardo con occhi spalancati --Ma... Harry non può... E poi io non ti piacevo?-- farfuglio premendomi le mani sulla fronte --Dio, quanto sono confuso-- lo sento sospirare --Dopo le domande.
Dicevo... l'unica cosa che non era calcolata era la parte dei "due me". Taylor non avrebbe dovuto tentare di ucciderti, dopo l'Aconitum dovevamo aspettare un nuovo ordine dal Doc. Ma lei ha fatto di testa sua, così ho dovuto ucciderla. E poi lei non sapeva che Haz era un nostro alleato, così ho dovuto "combattere" con lui. Ah, e la cosa della perdita di memoria è una balla. Per farti sentire più a disagio ti dirò anche che è stato Harry a cambiarti vestiti la notte in cui Shantal ti ha accoltellato. La persona che hai ucciso, beh, l'ho uccisa io, le allucinazioni ti sono venute grazie a me ed il sogno anche. Che altro? Il chip di Harry l'ho riacceso io, e saresti dovuto morire il giorno in cui Doc è irrotto in casa tua ma Harry ha fatto il cretino, così... Taylor in realtà si chiamava Sarah, ma questo tu lo sai ed infine il tuo piccolo maghetto amoroso e nella stanza accanto a morire. Bello, no?-- sbarro gli occhi e poi sento qualcosa scattare dentro di me. Mi tiro su e mi scaglio verso Zayn, ma non riesco ad arrivare a destinazione. Il ragazzo tiene premuto il bottone della scossa, facendomi urlare dal dolore e poi cadere in ginocchio --Brutto... figlio... di puttana-- riesco a dire tirando il collare più forte che posso, sentendo la rabbia ribollere in me. In un altra occasione avrei pianto probabilmente, ma stavolta no. Devo tirare fuori le palle, anche se non ce le ho. Zayn continua a premere quello stupido pulsante, guardandomi con aria trionfante. --Ho vinto, Louis, arrenditi. Il tuo ragazzo morirà e tu dopo di lui-- schiaccia un altro bottone e il muro dietro di me si alza, rivelando Harry, che respira affannosamente. Gridiamo entrambi i nostri nomi contemporaneamente, e ci corriamo praticamente in contro. Ma quando sto per raggiungerlo, lui si schianta contro un muro invisibile e il mio collare mi fa prendere la scossa. E adesso capisco perché ci ha messi così vicini: vuole che lo guardi morire. Davanti ai miei occhi.

Wolf [Larry Version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora