Ci ritroviamo nudi, abbracciati sulla riva di questo piccolo lago, dopo aver fatto un lungo bagno e dopo esserci divertiti come mai in vita nostra. La parte migliore? Sapere di aver trovato finalmente quell'immensa pace e quella meravigliosa tranquillità che tutti vorrebbero avere. Ed io, nonostante mi senta un fantomatico schifo per mia sorella che vaga sola per questa foresta, credo di essere in paradiso. Uno vero, stavolta.
Mi bacia il collo scoperto e poggia una sua mano tremendamente calda sul mio fianco nudo; inutile precisare che, sotto al suo tocco, la mie pelle si riempie di brividi. La pelle d'oca è arrivata ad estendersi fin sopra l'attaccatura dei capelli e dire che mi sto godendo a pieno ogni suo movimento, sarebbe un eufemismo così grande, da essere denunciato. Ed al momento, nonostante sappia dove vuole arrivare, lo fa con estrema calma e lentezza, quasi voglia farmi impazzire. Assecondo i suoi movimenti lenti ed eccitanti ed inizio ad accarezzargli i ricci perché, che io voglia oppure no, sarò sempre dipendente da queste piccole onde color cioccolato. Stringe giocosamente un mia natica facendomi ridacchiare di gusto e continua ad accarezzarmi il corpo ancora bagnato per il precedente divertimento.
Poggio le mie labbra sul suo lobo e lo sento irrigidirsi pesantemente. Davvero gli faccio tutto questo effetto? Non pensavo che un ragazzo dal fascino di Harry potesse invaghirsi di un corpo come il mio; non che io mi stia lamentando sia chiaro, ma ce ne sono di migliori. Quando inizio a succhiare avidamente, quasi voglia fare mia quella parte di pelle, la cartilagine del suo orecchio lui emette un roco gemito prodotto dalla gola.
«Ah.» un piccolo ansito mi lascia la bocca, inconsciamente, quando lui mi bacia una parte di carne vicino al capezzolo. Con un movimento scaltro che, sinceramente, mi lascia sconvolta e mi prende alla sprovvista, mi posiziona sotto di lui.Sento il suo peso schiacciarmi contro la terra sottostante e, prima che io possa ridacchiare per la sua goffaggine, lui si sostiene grazie alle mani ai lati della mia testa. Mi sento maledettamente dominata, ciononostante la cosa mi piace e per me è strano ammetterlo; ovvero, io amo comandare tra le lenzuola quando si tratta di Harry. Mi piace pensare che, almeno in questo, io riesca a mantenere il controllo; ma, adesso, io non ho più quest'ultimo su niente. Ciononostante, mi sento bene con me stessa - nel verso senso della parola; dopo tantissimo tempo. Mi bacia la fronte e, successivamente, poggia la sua sulla mia imperlata leggermente da uno stato di sudore causato, penso, dall'eccitazione.
Dopo che le sue mani scendono verso i miei fianchi e prendono ad accarezzarli, poggia le labbra sulle mie, facendo svolazzare le farfalle nel mio stomaco; mi chiedo come ci riesca. Com'è in grado di farmi sentire in questo modo, conoscendomi solo da quattro mesi circa? È riuscito in poco tempo a farmi capire cosa, prima del suo incontro, facevo; ovvero: morire senza farlo veramente. E, di questo gliene sono grata, e gliene sarò sempre, nonostante io, molto volte, lo neghi.
«Harry?» lo richiamo, quando i suoi fianchi hanno iniziato, involontariamente, a fare movimenti circolari e ben decisi vicino la mia area più sensibile, bagnata fradicia.
«Uhm?» ottengo come risposta, un mugolio abbastanza udibile da sentirlo, ma troppo basso per affermare che sia riferito al mio richiamo. In ogni caso, decido di parlare.
«Ricordi quando uscivi con Cindy?» domando (retoricamente, si intende) e lui, come scottato dalle mie parole, stacca la bocca famelica dal mio collo e mi guarda con occhi che, onestamente, non saprei come descrivere. Ma, in realtà, penso che io non sia mai stata in grado di affiancare un aggettivo preciso al mio fratellastro. Per rendere l'idea: è un po' come quando si dice "Buon Dio"; non è necessario mettere quella caratteristica prima del nome, semplicemente, perché si sa che lo è.Sto per iniziare a formulare il mio quesito quando, con un morso sul labbro rosso e gonfio, mi precede sorprendendomi.
«No, Holland, non mi piaceva sul serio.» e, dopo questa frase azzardata ma perfettamente indovinata, mi circola in testa una domanda che, credo, mi perseguiterà a vita: che lui sia in grado di leggermi nel pensiero? Spero che non sia vera la constatazione, se no solo Dio sa come lui dovrebbe iniziare a correre lontano da me per i miei oscuri pensieri.
«Come sapevi - » non mi fa concludere (e questa cosa inizia a darmi fastidio, ma non tanto affinché io glielo faccia notare) la frase che già sorride addolcito ed ovvio.
«Lo sapevo e basta. Un po' come quando vedi gli occhi di una persona brillare: sai che qualcosa di bello gli è capitato senza necessariamente chiederglielo.» spiega mentre torna ad inumidire, con la sua lingua calda e bagnata, la pelle sotto il mio orecchio; un punto che mi fa gemere forte, troppo.
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Sex Lessons • H.S
FanfictionQuando il tuo fratellastro ti chiede se è il caso che tu prenda lezioni sul sesso da parte sua, la risposta dovrebbe essere sempre tendente al "no". Ecco perché, quando rispondo con un sonoro "okay", la mia stessa coscienza inizia ad urlarmi contro...