Non mi aspettavo che Niall piombasse lì in quel momento, eppure il fato ha voluto punirmi per quello che avevo detto, o forse fatto.
«Da quando, io sono "la gente"? Eh, Holland! Da quando?!» urla una seconda volta infuriato contro di me prima che io possa dire qualcosa per potermi giustificare o difendere la mia prospettiva nel vedere la situazione.
«Non intendevo questo!» e invece sì, intendevo proprio quello; ma lui al momento è troppo ferito per poter sapere o comprendere la verità.
«Ah no?! E allora cosa volevi farmi capire?» chiede sconfitto prendendosi la testa tra le mani e cominciando a camminare verso di me con fare stanco e disperato.
«Niall, basta, ti prego.» lo scongiuro mentre lui si avvicina al mio corpo tremante sempre di più, facendomi spaventare.
«E poi... Che cazzo hai combinato?» dice squadrandomi dall'alto in basso. Chiudo gli occhi cercando di non far scorrere troppe lacrime.~
Finalmente, dopo qualche minuto passato a conversare, non civilmente e sicuramente non come una "coppia", arrivo a casa sfinita. Mi butto sul mio letto e mi addormento senza neanche far caso alle scarpe ancora ai miei piedi. Chiudo i miei occhi verdi pensando a tutto quello che è già successo solamente in poche ore: il litigio con Niall, il mio "imminente" cambiamento, la rimpatriata con Jessy, le urla con il mio fratellastro... Insomma, di cose ne sono successe tante oggi; vorrei tanto cambiare la realtà dei fatti: vorrei che Harry non fosse mai venuto in casa Jonson, ma soprattutto vorrei non avere così tanti maledetti problemi. Mi sono sempre posta una domanda: come sarebbe la vita se fosse circondata solamente da cose belle?. Forse sarebbe migliore, ma la verità, secondo me, è che la tristezza ha un suo grande valore nella vita di ogni umano.
Mi sveglio qualche ora dopo con le labbra secche e i capelli scompigliati, la prima persona che vedo è la mia migliore amica Allison che mi guarda con occhi curiosi.
«Cos'hai fatto al tuo look?» ridacchia facendomi alzare gli occhi al cielo.
«Storia lunga.» rispondo semplicemente con la bocca impastata.
«Sappiamo entrambe che quando dici "storia lunga" intendi "mi secca raccontarlo, arrangianti", quindi non ti chiederò niente.»
«Okay, hai ragione.» rido e scuoto la testa pensando che mi conosce troppo bene.
«Come va con Luke?» chiedo in seguito per cambiare discorso.Alza le sopracciglia con fare perverso e mi racconta della fantastica notte passata insieme. A volte, proprio quando abbiamo questo tipo di conversazioni, provo disagio: insomma, vorrei essere come lei quando è con i maschi. È disinvolta, bella, sorride sempre ed è divertente, il netto contrario di me che sono acida, stronza ed asociale. Scuoto la testa quando inizia a raccontare i minimi particolari; sgrano gli occhi quando mi dice testuali parole "ci sa fare con la lingua".
Simulo un conato di vomito e lei mi guarda negli occhi come per cercare la mia attenzione. Annuisco per spronarla a continuare, ma, qualcuno di poco discreto ed educato, entra in camera mia senza bussare ed io mi ritrovo a sbuffare.
«Ehi Harry!» civetta Allison facendo scoprire il suo lato da ragazza facile - tutte noi ragazze ne abbiamo uno quando vediamo un maschio bello come Harry.
«Cosa vuoi Haz?» gli chiedo arricciando le labbra in una smorfia abbastanza infastidita.
«Devo parlarti Holland.» ed ecco che usa il suo tono scontroso ed il mio nome per intero; questo può significare soltanto una cosa: grossi problemi.
«Dimmi.» dico facendolo infastidire di più, so perfettamente che intendeva "in privato".
«Holland.» mi richiama in segno di rimprovero ed io faccio un cenno con il capo indicando alla mia migliore amica di andare. Mi lascia un bacio sulla guancia e sorpassa il mio fratellastro uscendo dalla mia camera.«Holland.» ripete per la centesima volta in un solo giorno avvicinandosi sempre di più al mio letto, nel quale sono seduta.
«Harry.» utilizzo il suo stesso atteggiamento guardandolo negli occhi.
«Dobbiamo parlare.» dice ed io alzo gli occhi al cielo.
«No Harry! Non dobbiamo fottutamente parlare. Non abbiamo niente di cui parlare. Tu sei il mio fratellastro ed io una semplice ragazza che ha appena litigato con il suo povero fidanzato che si è offeso a morte. Non mi devi guardare più, puoi solo parlarmi, come fratelli normali. Non mi devi neanche minimamente toccare, perché i fratelli non lo fanno. Okay?! Basta.» dico tutto d'un fiato cercando di trattenere le lacrime che non accennano a stare al loro posto, ovvero dentro gli occhi.
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Sex Lessons • H.S
FanfictionQuando il tuo fratellastro ti chiede se è il caso che tu prenda lezioni sul sesso da parte sua, la risposta dovrebbe essere sempre tendente al "no". Ecco perché, quando rispondo con un sonoro "okay", la mia stessa coscienza inizia ad urlarmi contro...