28. Home sweet home.

22K 445 159
                                    

Finalmente siamo scesi dall'aereo che, questa volta, tutto ha fatto, tranne farmi calmare: le turbolenze sono state incessanti e vomitevoli, nel vero senso del termine.

La settimana che si è appena conclusa, non è stata poi così male, comunque. O, almeno, cerco di convincermi di tale cosa; ma, dopotutto, ho dovuto affrontare la cena di Natale con la mia famiglia, quindi penso sia normale che non è stata poi così bella. E so che alle orecchie della gente può sembrare strano e, oserei dire, quasi contro la nostra amata religione, ma io odio questa festa. Io non ho mai avuto una vita perfetta, non che ne abbia una orribile, ma, certamente, non è questo il punto. Credo che un po' tutti desiderano un'esistenza migliore di quella che si sta conducendo, ma noi non siamo nessuno per decidere di cambiare (radicalmente, si intende) tutto; quindi è meglio accettare, a meno che non si vuole impazzire.

Natale è un giorno in cui tutti dovrebbero essere felici: parenti che si incontrano dopo tantissimo tempo, viaggi senza limite di bellezza, aria calda (dal punto di vista metaforico, chiaramente), scambi di regali ed uscite con gli amici. Qualcosa di piacevole, insomma. Però no, per me non è mai stato un giorno del genere; ma non perché io non lo voglia o, comunque, rifiuti una qualsivoglia forma di festeggiamento. Solo, penso che sia un cosa troppo ipocrita far finta di essere la famigliola felice, dato che non lo siamo. Comunque, è in momenti del genere che sento maggiormente la mancanza di mio padre: era lui che animava le grandi cene, quando io mi annoiavo.

Ma questa volta non c'era lui; certo, Des era presente in tutta la sua magnificenza come persona, ma ciò non toglie che mio padre non respira più. E, per questo motivo, il mio Natale non è stato dei migliori; o, meglio, fino a quando Harry non mi ha portato, di notte, in spiaggia.

Sono state le tre ore più belle della mia vita; ma, in realtà, era come se si fosse fermato il tempo, non facendomi capire più nulla. Harry mi trattava come se fossi la cosa più bella del mondo, facendomi capire quanto in realtà tenga a me.

Comunque siano state queste poche ore, non si annulla il fatto che, l'indomani della famosa notte di Natale, è stata una cosa terribile. Mia madre aveva ordinato (ad insaputa di tutti) già l'intero pranzo al ristorante; non che mi dispiacesse, certamente. Ma, dopo, quando ho visto che aveva ordinato delle cose che a me non sono mai piaciute, mi sono chiaramente ricreduta. Però, al contrario di come si potrebbe facilmente credere, non mi sono arrabbiata molto per questo: c'era da aspettarselo. La cosa che mi ha fatto imbestialire è ben altra: il fatto che Leila abbia iniziato a discriminare i miei pensieri e il mio corpo, per esempio. Pur sapendo che problemi ho avuto in precedenza, lei è stata capace di umiliarmi davanti a tutti (camerieri e cuochi compresi), il giorno di Natale.

Quindi, per farla breve, è stato una giornata orribile; ma non me ne faccio poi così tanti problemi, comunque sia. Ormai sono abituata a questo tipo di sceneggiate poiché le ha sempre attuate davanti a tutti, solo per farmi vergognare maggiormente, credo. La mia ira, però, non è stata principalmente scaturita da questo; ma dal semplice fatto che lei mi abbia chiesto scusa poco tempo addietro, facendomi intendere quanto le dispiacesse. Non l'ho di certo perdonata a quelle parole, chiaramente; ma la speranza che lei potesse cambiare c'è stata. Certo, poi l'ho persa pian piano (nonostante si dica che la speranza è l'ultima a morire), fino a farla scemare completamente.

Ecco perché la serata (o, per meglio dire, la notte) con Harry è stata doppiamente piacevole. Per qualche ora sono riuscita a dimenticare tutto il male che mi è stato inflitto a quell'orribile tavolo dove, purtroppo, non c'era mio padre per proteggermi dalle grinfie di quella maledetta strega. Ciononostante, il mio fratellastro mi ha trasportato in un mondo di beatitudine, nel quale ho potuto concentrarmi solamente sui nostri battiti del cuore. E, per quanto io odi dannatamente tanto i sentimentalismi, so che può sembrare troppo smielato, ma è la verità; e, nasconderla, sarebbe come prendersi in giro da soli.

Sex Lessons • H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora