40. Airport and journey in the memories.

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Salgo sull'aereo con la testa piena di pensieri e mi guardo intorno, non immaginavo fosse così pieno un volo per l'Inghilterra in un semplice giorno di aprile.

Metto gli auricolari nelle mie orecchie e osservo le mie mani: nella mano sinistra all'indice ho un piccolo e semplice anello che mi regalò Harry all'inizio della nostra relazione, invece al medio ho un piccolo punto luce costato chissà quanto - un regalo per i ventidue anni da parte di Ian.

Non vedo e non sento Harry da praticamente l'era dei tempi e sono veramente curiosa; adesso che ha ventun anni, come può apparire ai miei occhi? Bello, sicuramente. Insomma, egli è sempre stato oggetto delle attenzioni di tutti a Londra - maschi o femmine che fossero. Ho sempre pensato fosse per quegli occhioni grandi e verdi o magari per i ricci, ma la verità è che Harry viene considerato bello perché lo è interamente, dalla testa ai piedi.

Dai suoi capelli ribelli alle sue labbra rosse e carnose; dalla sua altezza quasi intimidatoria alla sua miriade di tatuaggi in bianco e nero; dalle sue fossette quasi infantili ai suoi occhi verdi e sempre limpidi, mai opachi; dal suo modo di comportarsi ed affrontare le situazioni alla sua sensibilità.

Quel ragazzo è perfetto, l'ho sempre pensato; semplicemente, me ne sono accorta maledettamente tardi e, per questo, mi sento una persona stupida.

In realtà mi sento anche egoista, se devo essere sincera. Insomma, io ho vissuto appieno la mia vita fino alla veneranda età di ventidue anni con un altro uomo e, adesso, decido inaspettatamente di voler andare a dire ad Harry tutto ciò che mai gli dissi quando ero in potere di farlo.

E se lui adesso avesse una famiglia, o un qualcosa di vagamente simile?

Mi guardo intorno e sbuffo, non è giusto ciò che sto facendo. Sarei anche disposta a rovinare una famiglia, pur di rivedere quello che, inevitabilmente, ho capito essere l'amore della mia vita.

È stato difficile, ammetto, capirlo. Insomma, come si può essere sicuri di voler passare il resto della vita con una sola altra persona? Complicato, vero. Ma quando penso ad un risveglio tra le braccia stanche di Harry o ai suoi ricci morbidi sulla mia pancia, penso di sapere ciò che voglio.

L'aereo decolla ed io mi mordo un labbro continuando a pensare ciò che sto andando a fare a Londra: ritrovare sì il mio ex ragazzo - di cui sono ancora innamorata, ma allo stesso tempo andare a sfasciare qualcosa che, forse, sempre lui è riuscito a costruire nel tempo senza di me.

Ricordo tutto il dolore che gli inflissi quella famosa sera alle Canarie e, al solo pensiero, mi viene da darmi un pugno in faccia da sola. Fui egoista e, Santo Dio del Cielo, lo sarò anche adesso - forse di più, addirittura.

Aspetto che le dodici ore passino tra sonno, lettura, film, musica e sensi di colpa.

Quando l'aereo atterra a Londra, mi sento un attimo spossata: ho dormito sul serio quattro ore di fila senza neanche mangiare? Sbuffo e mi stiracchio prima di strofinarmi gli occhi con due pugni per potermi svegliare del tutto. Mi guardo intorno e vedo che le hostess stanno ringraziano i passeggeri per aver scelto la loro compagnia.

Mi alzo dal sedile e mi avvio con il mio zaino in spalla verso l'uscita, sperando di arrivare da Gemma il più in fretta possibile.

Mi ha gentilmente detto che posso stare da lei: adesso ha una casa tutta sua ed abita con Angie con cui ormai sta da quasi tre anni. È dolce, penso, come cosa: il loro rapporto non è riuscito a spezzarsi neanche dopo tutto questo tempo. Sorrido intenerita mentre faccio cenno ad un taxi di fermarsi.

Si ferma un auto nera davanti a me e salgo sui sedili posteriori per poi indicare una destinazione al tassista seduto davanti, al posto del guidatore.

Sex Lessons • H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora