30. Did you know?!

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Mi sveglio a causa del caldo che percepisco, nonostante sia pieno inverno e le coperte siano scostate dal mio corpo. So perfettamente che il peso che mi sta opprimendo il fianco sinistro, è il braccio muscoloso di Harry; il che non mi dà fastidio. Mi ritrovo, infatti, la pancia e la parte superiore delle gambe, sudate. Fuori sta nevicando, come ha sempre fatto durante il giorno del mio compleanno.

Oggi è il ventuno gennaio ed io compio diciannove anni, ed esattamente tre settimane fa io ed Harry siamo diventati ufficialmente una coppia. Con quel "ufficialmente", chiaramente intendo aver confessato i nostri sentimenti più profondi ed aver deciso di provare a stare insieme, nonostante le mille avversità che ci allontanano. Poiché, purtroppo, ufficializzare il nostro rapporto (qualunque esso, ora, sia), non è una buona idea. Ciononostante, lo vorrei con tutta me stessa.

Oggi è anche un giorno "buono" perché sono venti giorni che ho finalmente lasciato Niall; non lo definisco un bel giorno perché non penso sia tale. Credo semplicemente che aver finito di prenderlo in giro spudoratamente, sia una cosa buona. Come l'ha presa? Dio, volevo morire. Ma, infondo, essendo del tutto sincera, la sua reazione non è stata per niente esagerata; mi ha solo alzato il dito medio e se n'è andato dalla mia camera. Inizialmente pensavo che non solo se ne fosse andato da casa mia, ma anche dalla mia vita; però, successivamente, mi sono ricreduta: ha cercato in tutti i modi di perdonarmi ed io non potrei esserne più felice. Adesso, nonostante siano passati un po' di giorni dall'accaduto, mi saluta e, a volte, gli scappa un lieve sorriso che ricambio molto volentieri. Quel ragazzo è davvero una persona d'oro; ed io mi odio per il fatto che non abbia funzionato tra di noi.

Ad interrompere i miei pensieri è proprio il centro di essi: il mio ragazzo. Ammetto che fa ancora un certo effetto chiamarlo, nel senso positivo. Insomma, fino a pochi giorni fa eravamo solamente fratellastri che avevano, ogni tanto, dei benefici.
«Amore mio.» la sua voce roca e profonda di prima mattina è sempre un colpo al cuore.
«Buongiorno, Haz.» gli bacio un lato delle bocca e vedo che sorride lievemente a causa del gesto tenero.
«Che ore sono?» chiede passandosi una mano nei capelli ribelli e sbuffando pesantemente, forse seccato dal fatto che dobbiamo andare a scuola.
«Le sei e quarantacinque.» gli rispondo e, nel frattempo, mi alzo, inciampando nelle lenzuola disordinate.

Odio dover andare a scuola il giorno del mio compleanno, penso sia una cosa davvero ingiusta. E, ad essere del tutto sincera, da quando Harry è presente nella mia vita, la scuola è un optional tra tutti gli altri.

«Piccola, restiamo a casa per oggi?» Harry, in tutta la sua magnificenza mattutina, sbuca alle mie spalle facendomi prendere un infarto.
«Abbiamo fatto troppe assenze.» ridacchio di gusto per la sua svogliatezza (non che io abbia molta voglia di andare in quell'aula e studiare per otto ore consecutive).
«Non ci fa nulla, sarà l'ultima.» mi bacia il collo arrossato per tutti i suoi succhiotti aggressivi. Rido sommessamente.
«Era l'ultima anche quattro volte fa, Harry.» gli faccio notare e lui sembra sbuffare, ma so che, in realtà, è divertito quanto me.
«Dai...» mi lecca il lobo dell'orecchio ed io mi sento morire dentro; possibile che questo ragazzo mi faccia impazzire anche la mattina presto? Santo Cielo!

«Harry. Dobbiamo andare a scuola, basta.» lo fermo con le parole perché, sono sicura tanto da scommetterci l'anima, non sarei capace con i gesti, dato che lo voglio quanto lui desidera me. Dio, sono patetica.
«Okay!» sbuffa e poi mi lascia un bacio a stampo, come per farmi capire che, in realtà, non è arrabbiato con me.
«Dammi un bacio, però.» lo tiro per il polso verso di me e mi mordo il labbro inferiore.
«Vieni qua, nana.» dice prima di abbracciarmi dai fianchi.

Odio quando mi chiama con quello stupido nomignolo! Insomma, sono minuta, ma non poi così bassa; è lui che sembra un gigante. Comunque sia, questo non toglie che bacia benissimo. Infatti, il bacio con cui sta divorando la mia bocca, è carnale e molto passionale. Adoro questo tipo di effusione: ti fa intendere quanto bisogno ci sia di sentire l'altro accanto a sé. La sua lingua rincorre la mia e la circonda, creando un gioco che non ha fine. Le sue mani vagano al di sotto della mia maglietta, facendomi rabbrividire sin sopra le spalle. Amo quando vuole farmi sentire sua, perché, in fin dei conti, lo sono: sono completamente e felicemente sua.

Sex Lessons • H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora