Alle 7:00 la sveglia suona, segno che Aria doveva alzarsi per iniziare il primo giorno di lavoro.
Prepara il suo zaino nero con dentro il cambio di vestiti, un paio di mutande, lo spazzolino e l'asciugamano.
Poi prende dei pantaloncini neri a vita alta, una maglietta grigia che le arriva sotto l'ombelico e le vans nere, si trucca con un po' di mascara e scende al piano di sotto.
Beve il caffè, prende il telefono e lo zaino ed esce di casa verso le 7:30, per arrivare al negozio della zia alle 7:50.
All'una, sua zia, chiude il negozio e tornano a casa, per l'ora di pranzo.
Aria's pov
'Noi andiamo di sopra' annuncia mia cugina, salendo le scale, seguita da me.'Ti va se andiamo al mare, ci sono anche degli amici di mio fratello e potremmo chiedere anche a loro'
'Per me va bene, ma c'è un piccolo problema, non ho il costume' dico.
'Te ne presto uno dei miei' dice, mentre apre un cassetto pieno di costumi.
'Vieni'Mi tira per un braccio e arriviamo davanti alla stanza di Giuseppe, probabilmente.
Sara bussa e la voce del fratello all'interno ci dice di entrare.
Si appoggia alla porta e io mi metto davanti a lei.
'Volete venire al mare con noi?' domanda lei.
Alzo lo sguardo e noto i due ragazzi che stavano suonando ieri.
I due si scambiano uno sguardo veloce, per poi guardare me.
'Ci pensiamo su, intanto preparatevi' dice mio cugino.
Dalla camera li sentiamo parlare, nonostante la porta fosse chiusa.
Alex aveva detto che non gli sarebbe dispiaciuto vedere Sara in costume e si era beccato un 'alex!' da Giuseppe.
Come costume indossavo il pezzo sotto nero e quello sopra blu, mentre Sara un costume verde.
Stavolta erano venuti i ragazzi a bussare a noi, erano pronti e aspettavano solo noi.
Appena eravamo pronte, salimmo in macchina.
Dopo una mezz'oretta arrivammo a Napoli, dove c'era il mare (ma dai).
'Giuseppe, lasciami daii' mi aveva presa a mo' di sacco di patate e buttata in acqua.
'Ti odio' aggiunsi.'Ti voglio bene' disse dandomi un bacio sulla guancia.
Dopo un paio di ore, torniamo a casa, erano circa le sette, così decidiamo di ordinare una pizza.
Nel frattempo vado a farmi una doccia.
Non sto sotto l'acqua per molto tempo, nonostante ci passassi l'eternità di solito.
Mi asciugo velocemente i capelli e Sara mi presta una maglia di mio zio per la notte, dato che mi ero dimenticata di prendere una maglietta e dei pantaloncini in più.
Suonano alla porta, era il tizio della pizza.
Mentre mangiavamo, abbiamo parlato un po' e siamo rimasti a guardare la televisione.
'Io vado a letto, notte' dice Sara, andando verso camera sua e la stessa cosa fanno Alex e Giuseppe.
Quindi, se sono una persona intelligente, rimaniamo io e Genn.
Stavo messaggiando con Riccardo, quando Genn mi prende il telefono dalle mani.
'Potresti anche ascoltarmi' disse, tenendo il telefono in alto così che io non riuscissi a prenderlo.
'Dai, dammelo'
'Darti cosa?' con un sorrisino malizioso, alquanto da bambino delle medie aggiungerei.
'Il telefono, devo chiamare una persona'
Si avvicina a me e io faccio un passo indietro.
'Hai paura di me, non ti faccio niente' dice avvicinandosi ancora di più, facendomi scontrare contro un muro.
'Ti facevo più coraggiosa' continua.
Era un centimetro dal mio viso.
'E io meno stupido' dico riprendendomi il telefono.
'Comunque oltre ad essere coraggiosa, come dici tu, sono anche stronza, ricordatelo'
Salgo le scale e mi metto a letto.
Penso un a tutta la giornata e ciò che è successo con Genn, poi mi addormento.
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»black« [U.S.]
FanficAria si dovrà trasferire con la madre e il fratellino da Milano, città in cui è sempre vissuta e si trovava bene, a Somma Vesuviana, città che ha visitato poche volte per andare a trovare i parenti. La situazione si complicherà quando un nuovo perso...