Capitolo 4.

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Marisa era nella mia stanza,seduta sul mio letto con le scarpe sporche mentre giocava con il cellulare.

La guardai,mentre si toglieva i capelli davanti agli occhi e continuava a messaggiare con il suo compagno.

le mancava il suo compagno:non si vedevano da 'molto' tempo,anche se lui era da qualche nella casa branco,ma aveva la formazione,e 'i compagni erano soltanto una distrazione'.Ciònonostante,ora stavano messaggiando da circa mezz'ora.

Mi sdraio sulla parte corta del letto(a/n credo l'autrice intenda che si sdraia sul letto non per la lunghezza ma per la larghezza),ripensando a cosa è successo quando sono arrivata a casa da scuola.

Sono venuta a sapere che i genitori di Alexander stavano tornando a casa prima del dovuto,dato che l'Alpha si era ammalato,a detto di Marisa,e ciò mi rendeva veramente felice,perché loro impediscono che qualcuno mi picchi ogni volta che possono,anche se non vivono nella casa branco.

Loro sono sempre gentili con me,e quando sto male,passano del tempo con me,aiutandomi a riprendermi.

''A cosa pensi?''.La voce di Marisa risuonò nella mia testa,interrompendo il mio treno di pensieri.

''A niente''.le dissi,voltando la testa per guardarla.

Lei mi sorrise e,inspirando,si alzò dal letto.''Devo andare,mia mamma mi ha appena detto che devo lavare i piatti''.Brontolò e io ridacchiai.

Lei odiava lavare i piatti,diceva che rovinava le unghie,e l'unico modo per farglieli lavare era quello di farglielo fare ascoltando musica,anche se i brontolii continuavano.

Mi alzai,andando ad abbracciarla.''Ciao,saluta tua madre da parte mia''.

''Ne sarà felice,non vieni a casa mia da mesi,ormai''.Disse,ed io annuii,imbarazzata.

Era vero,non andavo a casa sua da tantissimo tempo,ma ci proverò,sempre se il branco mi lascerà uscire.

''Ciao Annabel,fai attenzione''.

La salutai e lei lasciò la mia,ormai,stanza rotta.Sospirai.

Non mi piaceva stare sola,ma più odiavo quella sensazione,più spesso mi capitava di provarla,ed io non potevo farci niente.

Mi avvicinai alla mia borsa,ed estrassi un libro di nome Owned.Era di 200 pagine,non erano sufficienti,ma il libro era molto interessante,e ti faceva venire voglia di rileggerlo più volte per entrare meglio nella psicologia dei personaggi.


Proprio nel bel mezzo della lettura,la mia porta si spalancò,emettendo un enorme boato,ed io mi allarmai immediatamente.

Un ringhio potente risuonò nella piccola stanza.

Il mio cuore iniziò a battere velocemente.

Jimmy, Ethan, Ashton, Nick e,peggio di tutti,Alexander,si stagliavano imponenti davanti a me.

Il capo aveva gli occhi neri come la pece,e sono sicura di aver fatto qualcosa che l'ha irritato parecchio.

Deglutii.

Lacrime di paura iniziarono ad accumularsi nei miei occhi.

Non volevo che mi picchiassero,non ora,né mai,ma ciò non avrebbe fatto la differenza.

Loro stavano per picchiarmi,almeno una volta al giorno,dovevano picchiarmi.

''Sei una lurida puttana''.

Abandoned Mate|Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora