Capitolo 28.

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Fissai il soffitto bianco della mia camera da letto mentre pensavo a ciò che mi aveva detto Damien.
Continuava a ripetersi nella mia mente e,a causa di ciò,avevo dormito poco o niente.Ero sicura avevo borse sotto gli occhi.
Mi misi a sedere e mi guardai attorno nella camera bianca.Ero seduta su un letto matrimoniale coperto da lenzuola bianche e,nonostante la stanza era piuttosto grande,era vuota.
Vi erano soltanto due divani,il letto ed un tavolo.

Qualcuno bussò e rivolsi il mio sguardo alla porta,vedendo Damien entrare.Sorrisi e lui ricambiò.
"Bene,sei già sveglia".Disse.
Guardai le sue mani e notai che stava tenendo dei vestiti e non riuscii a fare a meno di chiedermi dove li avesse presi.
In quel momento stavo indossando un pigiama blu che mi aveva dato la sera precedente e che mi stava alla perfezione.

"Tieni:ti ho portato dei vestiti".Disse,porgendomi ciò che aveva in mano.

"Grazie".Gli sorrisi,prendendo gli abiti.

"Di nulla,tesoro".Sorrise."Come ti senti?".

"Non lo so".Alzai le spalle.Non volevo parlarne o pensarci perché sapevo fin troppo bene che avrei iniziato a piangere proprio come la notte scorsa.
"Quindi...devo dirti qualcosa...".Dissi.Non volevo ferirlo dicendogli che dovevo andarmene,ma dovevo farlo.Tutto ciò che la mia lupa aveva in mente al momento era il suo compagno e la salvezza del proprio branco.

"Dimmi".

"Mi dispiace nonno ma devo andarmene perché ho il branco a cui badare e -".M'interruppe.

"Capisco".Mi disse,sorridendo.

"Davvero?".Alzai un sopracciglio.

Lui rise un poco,poi si sedette alla fine del letto."Divenni capo della congrega quando avevo più o meno la tua età e ricordo che partecipare ad incontri con altre congreghe non era facile.Restavo lì solamente per un giorno e dovevo fare tutto in quel giorno.Non mi piaceva stare lontano dallamia congrega".

Gli sorrisi.Onestamente,pensavo che si sarebbe comportato come tutti gli altri vampiri ai quali non importa nulla di nessuno e che pensano solo a loro stessi.Lui era,in realtà,molto gentile e non riuscivo a capire perché zia Cora lo considerava pericoloso.

"Fatti una doccia.Io ti aspetterò in cucina,al piano di sotto.Appena avrai terminato,qualcuno verrà a prenderti".Disse,alzandosi e andando verso la porta.Una volta quest'ultima fu chiusa dietro di lui mi diressi verso il bagno.

***

Guardai il mio riflesso nello specchio e notai che,nonostante fosse un ragazzo che vestiva di nero continuamente,non aveva un brutto senso dello stile.
Stavo indossando un abito nero piuttosto attillato,una giacca nera di pelle e un paio di tacchi neri.Sembravo un'adolescente.
"Sei pronta?".Disse il ragazzo dai capelli rossi entrando in camera mia.Lo guardai,sollevando un sopracciglio.
Era palesemente annoiato e,notando ciò,alzai gli occhi al cielo.
I miei vecchi abiti erano nella stanza nella quale avevo alloggiato,ma non era nei miei pensieri prenderli e,anche se avessi voluto,non avrei comunque avuto una borsa con me.

Arrivammo in cucina e notai immediatamente Damien.Vi erano altri vampiri all'intero e tutti mi stavano fissando,ma non m'importava.
Raggiunsi Damien e lo vidi bere qualcosa dal colore scuro:sangue.
Arricciai il naso in disgusto e l'impulso di vomitare mi raggiunse,ma cercai di controllarmi e sorrisi.Fantastiche, quindi,nella sua direzione.

"Pronta per andare?".Chiese,ed io annuii.Ci incamminammo verso le enormi porte d'entrata e lui tenne aperte le porte per me.
Lo ringraziai ed uscii,annusando l'aria fresca.
Finalmente!Iniziavo a sentirmi soffocare dallo strano odore dei vampiri.
Raggiunto il cancello,mi voltai e lui mi rivolse uno sguardo piuttosto confuso.

Abandoned Mate|Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora