Capitolo 24.

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ANNABEL'S P.O.V.

Posò entrambe le sue grandi mani sui miei fianchi e mi sbatté contro la macchina.Gemetti per il forte impatto.

''Annabel...''.La sua voce era liscia,e un brivido mi percorse mentre fissavo il suo forte,muscoloso e abbronzato braccio nel quale era ben possibile distinguere le vene.

Il mio battito cardiaco accelerato non era dovuto alla paura,bensì a ciò che tutto il mio corpo e il mio cuore reclamavano.

Distolsi lo sguardo per cercare di controllarmi,ma lui pose un dito sotto il mio mento,in modo tal da far incontrare i nostri occhi e facendo sì che la scintilla nei miei occhi si ingrandisse e che la passione sbocciasse come un fiore in primavera.

Non vi erano sorrisi sulle nostre labbra,soltanto l'intensità dei nostri occhi che si fissavano ed entrambi sapevamo che,da lì in poi,nulla sarebbe rimasto uguale.Entrambi sapevamo che sarebbe successo qualcosa.

Sentii un fiato caldo sul collo,dopodiché il profilo distinto di un paio di labbra.Scintille scoppiavano dove queste si appoggiavano.Mi tirò vicino al suo corpo e riuscì facilmente a distinguere l'odore di pino.Passò poi a baciarmi le spalle,poi il capo.La mia mano si mosse sul retro del suo collo,stringendogli i capelli non appena iniziò a leccarmi il collo.Un gemito uscì dalle mie labbra,ma mi bloccai non appena sentii,in risposta,ringhiare.

Cosa sto facendo?Appena presi coscienza di ciò che avevo appena fatto,lo spinsi indietro,allontanandomi da lui e inciampando leggermente ma riprendendomi subito.

Sembrava un po' scioccato,ma non m'importava.Avremmo potuto andare oltre se avessi lasciato prendere il controllo alla mia lupa.

''Perché l'hai fatto?''.Lei chiese,ma la bloccai.Guardai verso Alexander,il mio volto che rifletteva tutto il mio rammarico per ciò che avevo appena permesso accadesse.

Mi si avvicinò e iniziò a toccarmi il braccio.Formicolii si sparsero per tutto l'arte,ma mi controllai.''Non mi toccare!''.Urlai e cercai di indietreggiare ancora di più,ma il mio corpo era già contro la macchina.

''Annabel,io...''.La sua voce era gentile.

''Basta''.Dissi semplicemente,chiudendo gli occhi.Ero così arrabbiata con me stessa per averlo lasciato avvicinare.La mia stupida lupa avrebbe dovuto controllarsi.

Guardai verso i suoi occhi verdi per vedere che riflettevano il dolore che provava in quel momento.Provai una strana sensazione,ma non volli sapere cosa fosse.''Dovresti andartene''.La mia voce priva di emozioni.

MI guardò,incredulo,dopodiché il suo volto tornò inespressivo.''Annabel,posso dirti una cosa?''.Chiese,mentre infilava le sue mani nelle tasche.

''No,devi andartene''.Feci per aprire la portiera,ma le sue mani me lo impedirono.

''Ho bisogno di dirti che sono-''.

''Dispiaciuto?''.Lo interruppi.Lo guardai in stato di shock.''Sei serio?''.Si sentiva colpevole:eccome se sei colpevole!

''Pensi che dire un ''mi dispiace'' possa in qualche modo risolvere qualcosa?!Beh,signor Knight,pensa di nuovo!''.

''Togli la mano dalla mia macchina''.Dissi,andando ad afferrare la maniglia,ma la sua mano toccò la mia.Girai di scatto la testa,puntandogli un dito contro.''Non mi toccare!''.

''Ascolta semplicemente quello che devo dirti!''.Disse,ed io alzai un sopracciglio.

''Qualunque cosa sia,non mi interessa.Ora,non ho intenzione di dirlo di nuovo:togli.le.mani.dalla.mia.macchina''.

Abandoned Mate|Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora