Capitolo 34.

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ANNABEL'S P.O.V.

Eravamo dinanzi allo specchio,guardando il marchio che posava tra il mio collo e la mia spalla.

Era realmente lì.

I nostri sguardi si incrociarono nello specchio.

Mi sorrise leggermente,abbracciandomi da dietro.''Finalmente,indossi il mio marchio...Lo adoro''.Disse,un tono di possessività nella voce,facendomi ridacchiare un poco.''E adoro anche il fatto che io sia stato la tua prima volta''.Aggiunse.Sembrava essere fiero di ciò,ma non prestai molta attenzione a quell'emozione.

Stavo per rispondergli quando fui interrotta dallo squillare del mio cellulare.

''Un attimo...''.Mormorai.

Tirai fuori dalla tasca posteriore dei miei jeans il mio cellulare e,senza nemmeno prestare attenzione a chi fosse,risposi.''Pronto?''.

Dall'altro capo del telefono ci fu un momento di silenzio prima che la persona sospirasse rumorosamente.''Oh mio Dio,Annabel...un giorno o l'altro mi farai venire un attacco di cuore''.La voce di zia Cora mi giunse alle orecchie,facendomi aggrottare le sopracciglia.

Rivolsi il mio sguardo ad Alex,notando che mi stava già osservando con una punta di sospetto nello sguardo.Sapevo stava ascoltando la conversazione,così uscii dal bagno.

''Cos'è successo,zia Cora?''.

''E' successo,Annabel,che tu non sei qui.Theodore era andato a cercarti nella tua camera,ma tu...tu non c'eri!Ti abbiamo cercato ovunque,Annabel.Perché continui a scomparire...?E adesso,adesso dove sei?''.

Girai lo sguardo,notando che Alex stava già fissando il telefono,nonostante avessi cercato di allontanarmi da lui.

''Ho dovuto fare una cosa...sto arrivando,comunque''.Mentii,rifiutandomi di dirle la verità.Non che servisse a tanto,comunque:l'avrebbe scoperta non appena avessi messo piede nel nostro territorio.

''D'accordo...Tuo nonno è qui,vedi di tornare il più presto possibile,così andrà via prima''.Detto ciò,attaccò,facendomi ridacchiare.

''Te ne vai?''.Mi voltai verso un Alex dalla fronte aggrottata.

''Si,ma tornerò''.Mi avvicinai a lui,avvolgendogli le braccia attorno al busto.''Non preoccuparti,non starò via per molto''.Gli diedi un piccolo bacio sulle labbra,allontanandomi quando cercò di approfondirlo e causando,quindi,l'emissione di un ringhio.Ridacchiai,abbassandomi poi a indossare le mie scarpe.

Ero ansiosa:nonostante fuori piovesse e il tempo non fosse bellissimo,sapevo che all'interno della casa la vita era già iniziata e che,sicuramente,qualcuno stava vagando per i corridoi.

''Cos'hai?''.Mi chiese,avvicinandosi.''Riesco a capire quando hai qualcosa,sai?''.

''Stavo pensando cosa potrebbe succedere se i membri del branco fossero già svegli...voglio dire,loro non sanno che-''.

''Non sanno cosa,Annabel?Non sanno che sei la Luna[*] di questo branco?''.

Mi accigliai.Era strano sentire quel titolo rivolto a me,ma non dissi nulla al riguardo..''Si''.

Si schiarì la gola.''Beh,se non gli piacerai,non fa niente:in un modo o nell'altro dovranno accettarti,anche se io sono sicuro che saranno più che felici di averti come loro Luna''.Mi sorrise e mi baciò.

Era così dolce e tutto ciò mi portava a sentire una strana sensazione nello stomaco.

''Sono qui Sara o Marisa?''.Mi mancavano così tanto...

Scosse la testa.''No,sono andate a prendere qualcosa da mangiare.Vieni,ti accompagno alla macchina''.Mi afferrò la mano e insieme uscimmo dalla stanza.

Abandoned Mate|Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora