Chapter 22

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JUSTIN

Sentii un rumore fastidioso accanto a me e mi costrinsi ad aprire gli occhi. Mi guardai intorno spaesato, quella non era la mia stanza e di sicuro quel suono non era quello della mia sveglia. Spensi l'aggeggio infernale e abbassai lo sguardo, vidi una ammasso disordinato di capelli sul mio petto, spostai una ciocca dal viso della ragazza e vidi il viso addormentato di Lexi.

Erano rare le volte in cui ero talmente ubriaco da addormentarmi con una ragazza ma solitamente appena mi svegliavo la mattina dopo me la svignavo senza pensarci due volte. Questa volta era diverso, non volevo andarmene, era una sensazione piacevole stare lì sdraiato con il piccolo corpo di Lexi premuto contro il mio, mi sentivo in pace.

Abbassai ancora lo sguardo sul suo viso, sembrava così rilassata e in pace. Cercai di muovermi senza svegliarla ma fallii miseramente. La vidi stiracchiarsi leggermente e sorrisi, sembrava una bambina in quel momento.

"Ti hanno mai detto che russi come un trombone?" Dissi appena aprì gli occhi. In realtà non l'avevo sentita russare ma volevo solo prenderla in giro.

"Ti hanno mai detto che sei uno stronzo categorico?" Farfugliò per poi affondare la faccia nel cuscino e io ridacchiai.

"Perché sono qui?" Chiesi curioso.

"Ti sei addormentato e non riuscivo a svegliarti, quindi ti ho semplicemente lasciato dormire qui."

"Oppure volevi solo passare più tempo con me." La canzonai pizzicandole il fianco.

"Come no." Disse voltandosi verso di me e alzò gli occhi al cielo.

"Ora è il momento in cui devo scappare velocemente dalla finestra prima che tuo fratello mi veda?" Le chiesi e lei mi guardò stranita.

"Non sarà necessario, è rimasto a dormire fuori. Anche se non mi dispiacerebbe vederti cadere dalla mia finestra." Disse ridacchiando.

"E poi con chi faresti sesso a tutte le ore del giorno?" Alzai un sopracciglio.

"Troverò qualcun altro." Scrollò le spalle e si alzò dal letto. Camminò verso il suo armadio dandomi una perfetta visione del suo didietro.

"So che mi stai fissando." Disse senza nemmeno girarsi.

"Mi stai praticamente sbattendo il tuo culo in faccia e sono un ragazzo."

"Un ragazzo pervertito."

Ridacchiai e mi riappoggiai sul cuscino.

"Non dovremmo prepararci per andare a scuola?"

"Salteremo scuola." Scrollò le spalle mentre continuava a ravanare nel suo armadio.

"Che cattiva ragazza. Sono stato io a portarti sulla brutta strada?"

"Ah. Ah. Ah. Davvero divertente." Alzò gli occhi al cielo e venne verso di me. Appoggiò i suoi vestiti sul letto e si liberò velocemente dal pigiama, restando solo in intimo. Non potevo fare nulla se non lasciare che i miei occhi percorressero tutto il suo corpo più e più volte.

"Le tue tette sembrano più grandi con quel reggiseno." Le feci notare mentre si infilava i pantaloni.

"Smettila di guardare le mie tette!" Si lamentò e mi lanciò la sua maglietta in faccia "ora andiamo a fare colazione." Uscì dalla stanza e la seguii.

Una volta arrivati al piano di sotto mi fece segno di sedermi a tavola e iniziò a tirare fuori tutte le cose per la colazione, mi mise davanti una tazza di caffè fumante e si sedette difronte a me.

"Quindi..." Mi schiarii la gola "cosa è successo ieri sera?" Chiesi "a parte il sesso, quello me lo ricordo bene." Aggiunsi con un ghigno.

"Eri un disastro e sei spuntato davanti a casa mia, mi facevi abbastanza pena quindi ho deciso di farti entrare."

"Beh grazie mille per la tua generosità." Risposi ironicamente portandomi una mano al cuore.

"Perché diavolo eri ubriaco così presto comunque?"

"Sono uscito con i ragazzi." Scrollai le spalle.

"Solo i ragazzi?" La guardai stranito. Che diavolo le importava cosa facevo e con chi?

"E delle ragazze." Risposi continuando a mangiare.

"Quindi hai fatto sesso con me subito dopo aver fatto sesso con qualcun altro?" Fece un'espressione disgustata.

"Non ho fatto sesso con quelle ragazze." Alzai gli occhi al cielo e lei sorrise abbassando lo sguardo.

"Sei felice che io non abbia fatto sesso con loro?" Chiesi confuso.

"Sì perché se hai scelto di venire da me significa che io sono meglio di loro." Sorrise vittoriosa.

"Oppure nessuno di loro voleva darmela ma avevo voglia di fare sesso." Risposi con un sorriso beffardo e lei mi lanciò un'occhiataccia.

"Oh davvero?" Inarcò un sopracciglio.

"Proprio così."

"Allora dovremmo finirla con questa cosa, non mi è mai piaciuto essere la ruota di scorta." Affermò con un ghigno.

"Non riusciresti a stare nemmeno due giorni senza che io ti scopi."

"Così pieno di sé." Alzò gli occhi al cielo.

"Posso dimostrartelo." Affermai sicuro e feci scorrere una mano sotto il tavolo, sfiorandole il ginocchio.

"Justin cosa s-stai facendo?" La sua voce si spezzò quando iniziai a salire verso la sua coscia.

"Vedi? Non riesci a resistermi." Affermai con un ghigno.

Mi schiaffeggiò via la mano che per sbaglio andò a sbattere contro il tavolo causando un rumore acuto. Lexi scoppiò a ridere e io mi imbronciai.

"Non è divertente." Mi lamentai.

"Invece sì." Continuò a ridere.

"Sei una stronza." Le lanciai un biscotto e smise subito di ridere.

"Non l'hai appena fatto!"

"Oh sì invece."

Rispose lanciandomi un altro biscotto che schivai e scoppiai a ridere.

"Idiota." Rise anche lei e mi schiaffeggiò il braccio.

"Guardaci. Fino a qualche tempo fa ci odiavamo e ora siamo qui a scherzare come due amici di vecchia data."

"Chi ha detto che siamo amici?"

"Non siamo amici?" Finsi una voce ferita.

"Non vado a letto con i miei amici."

"Allora non siamo amici." Mi avvicinai a lei, le nostre labbra erano a pochi millimetri di distanza.

"Ora porta il tuo culo fuori di qui prima che arrivi mio fratello, non starà a scuola per sempre."

"Andiamo da qualche parte." Dissi di getto e mi guardò con una strana espressione.

"Come?"

"Andiamo da qualche parte. Ultima offerta."

"Dove vorresti andare?"

"Ho in mente un posto carino." Le feci l'occhiolino "ma prima dobbiamo passare a prendere dei vestiti a casa mia, quindi sbrigati."

"Ma-"

"Ho detto sbrigati." La interruppi e le feci segno di andare a cambiarsi. Alzò gli occhi al cielo e mi sorpassò per andare in camera sua e ne approfittai per lasciarle una pacca sul didietro.

"Justin!" Mi fulminò con lo sguardo e mi limitai a ridere.

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Scusate per il ritardo ma la scuola mi sta portando via davvero molto tempo. Spero che malgrado questo la storia continui a interessarvi e che i voti/commenti non diminuiscano radicalmente

Scusate ancora e al prossimo capitolo :)

My best friend's brother | J.B.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora