13. In Etruria

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                                                                                     Roma, tre mesi dopo

Cominciava a fare caldo a Roma e Louis aveva lasciato la finestra dello studio aperta, per far entrare un po' di aria primaverile.

Il suo lavoro fu interrotto da un leggero bussare alla porta.

" Avanti " urlò Louis con il suo solito tono scocciato.

Anturio entrò nella stanza reggendo una pergamena e disse:

" Padrone, è arrivata un'altra lettera dall'Etruria... il responsabile delle tue cave di marmo scrive che ha bisogno di più schiavi e aggiunge che ne muoiono troppi."

" Non so cosa farci io. Rispondigli di fare lavorare di più quelli che ha, io non ho soldi da buttare via " rispose il nobile con rabbia.

" Padrone, l'uomo ti invita a recati sul posto...lui non sa più come fare, ha bisogno di consigli."

Il nobile si alzò scocciato e urlò:

" Va bene, per Giove, domani mi recherò sul posto e vedrò cosa posso fare. Anturio verrai con me! "

Lo schiavo si inchinò e uscì con il sorriso sulle labbra....sperava di rivedere Harry, ma, soprattutto, sperava che lo schiavo fosse ancora vivo.

Il giorno dopo Louis giunse in Etruria nelle prime ore del pomeriggio accompagnato da Anturio.

Il caldo era abbastanza elevato e la polvere che aleggiava nell'aria, a causa dei colpi di piccone dati dagli schiavi ai grossi blocchi di marmo, rendeva il respiro difficoltoso.

Louis si mise un fazzoletto davanti alla bocca e mandò a chiamare il responsabile della cava.

L'uomo arrivò trafelato e fece al Romano il punto della situazione.

" Mi stai dicendo, quindi, che, per migliorare la produzione, avresti bisogno ancora di una cinquantina di schiavi? " chiese Louis, dopo aver ascoltato l'uomo.

" Padrone...come minimo! Ieri ne sono morti cinque e vieni a vedere con i tuoi occhi la situazione in infermeria! " rispose il responsabile delle cave, invitando il nobile a seguirlo.

Quando Louis entrò nella tenda adibita ad infermeria, fu colpito dal caldo soffocante dell'ambiente e dalla puzza terribile di sudore e malattia.

" Come vedi, nobile Louis, qui dentro ci sono otto casi ormai disperati, stiamo solo aspettando che tirino le cuoia, da ieri, infatti, abbiamo smesso di dargli da bere...speriamo che tolgano presto il disturbo"

Louis annuì e poi sentì l'urlo disperato di Anturio.

" Harry!"

Il nobile si voltò e il suo cuore, per un brevissimo istante, cessò di battere.

Seduto per terra, scosso da una tosse profonda e convulsa, c'era quello che, una volta, era stato il suo segretario.

Harry era talmente magro che gli si potevano contare le ossa delle braccia e delle gambe.

Il suo viso era pallido e cadaverico e i suoi capelli così belli e morbidi erano stati tagliati in qualche modo creando un ammasso informe e scomposto.

Amici ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora