3. Cornelia

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Si diresse verso il piccolo cubicolo dove svolgeva il suo lavoro di segretario e, come al solito, allungò il percorso per passare nel giardino dove, da piccolo, giocava con Louis.

Quando pensava a quei momenti passati, sorrideva con rimpianto, rivivendo, nella sua mente, gli istanti di felicità vissuti con quello che pensava sarebbe stato suo amico per sempre.

Harry sapeva benissimo che Louis era il suo padrone e come tale doveva comportarsi, ma il mutamento di carattere che aveva avuto era stato devastante per lui.

Da lui riceveva solo ordini, rimproveri e parole sgarbate, lo usava come sfogo sessuale nei modi e nei luoghi più disparati e non gli rivolgeva mai il minimo cenno di affetto.

Da quando, poi, era diventato capo famiglia per la morte del padre e si era sposato con Cornelia, la situazione era precipitata ancora di più, dato che la moglie era una megera viziata che trattava come animali tutti gli schiavi.

Harry sospirò rassegnato, si strinse nelle spalle e tornò al suo consueto lavoro.

Verso mezzogiorno andò in cucina a mangiare con gli altri schiavi e, dopo aver chiacchierato un po' con loro, ritornò al suo lavoro.

Nel farlo passò davanti alla sala dove stavano pranzando Louis e sua moglie e fu quest'ultima a chiamarlo con voce stridula e sgraziata.

Harry entrò nell'ambiente riccamente decorato e si fermò in attesa.

" Louis mi ha detto che, quando eri un bambino, adoravi il miele, ne vuoi un po'? "

Lo schiavo sollevò sulla padrona gli occhi stupiti e sorrise timidamente.

" Grazie, domina, volentieri! "

" Avvicinati " gli rispose Cornelia.

Harry si avvicinò e tese la mano, convinto di ricevere una ciotola, invece la donna gli rovesciò un cucchiaio di miele direttamente sul palmo aperto.

" Leccalo, su....gli schiavi sono come animali, quindi non dovrebbe essere difficile farlo per te " disse Cornelia scoppiando poi a ridere sguaiatamente.

Harry rivolse a Louis gli occhi colmi di lacrime per la rabbia e l'umiliazione, ma si trovò di fronte solo due iridi azzurre e gelide che lo fissavano.

" Hai sentito cosa ti ha chiesto mia moglie, no ? Fallo!" sibilò Louis.

Harry non riuscì a ricacciare indietro le lacrime che gli stavano scorrendo sulle guance e così si ritrovò a leccare, con gli occhi velati dal pianto, il miele dalla mano con il sottofondo di Louis e di sua moglie che ridacchiavano.

Quando ebbe finito, rialzò il volto piangente e trattenne a fatica un singhiozzo.

Amici ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora