27. Vieni qui...

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" Non ti ricordi più di Sempronio, vero ?" chiese Harry.

Louis stava per negare quando, come un fulmine a ciel sereno, si ricordò tutto.

Harry,da bambino, aveva paura dei temporali e gli aveva detto che, quando era da solo nella sua stanzetta da schiavo e fuori c'erano tuoni e fulmini, avrebbe voluto potergli stringere la mano per stare tranquillo.

Louis, allora, dato che non poteva stare nel quartiere dei servi, gli aveva costruito un omino con dei rametti secchi e dello spago e gli aveva detto che esso l'avrebbe protetto come se ci fosse stato lui al suo posto.

E l'aveva chiamato Sempronio, come il protagonista di una storia che leggevano sempre insieme.

" Mi ricordo di Sempronio, Harry...tu lo tenevi ancora con te? " chiese Louis.

" Lo so che sono adulto, ma ho ancora paura dei temporali e, quando lo stringevo fra le mani, mi sembrava di stare vicino a te...."

Gli occhi del nobile diventarono lucidi, fece alzare Harry e lo mise nuovamente nel letto sotto le coperte.

Poi si recò dall'altro lato del letto e si sdraiò anche lui.

Lo schiavo seguì ogni suo movimento e, quando un tuono particolarmente violento scoppiò in cielo, sobbalzò e iniziò a tremare.

"Vieni qui " disse Louis, allargando le braccia.

Harry spalancò gli occhi stupito e, titubante, si avvicinò a Louis, appoggiandogli la testa sul petto.

Il nobile lo avvolse con le braccia e lo strinse a sé.

" Stai tranquillo, dormi, ci sono io con te"

Lo schiavo sospirò di gioia e, in breve tempo, si addormentò, mentre Louis, inconsapevolmente, rimase sveglio ancora per parecchio ad accarezzargli i capelli.

Il mattino dopo Harry si svegliò all'alba, abituato agli orari di lavoro degli schiavi e si ritrovò accoccolato vicino a Louis che dormiva, invece, placidamente.

Il riccio si perse ad osservare il volto addormentato del suo padrone e, con un dito, iniziò a tracciare dolcemente i lineamenti del suo viso.

Stava accarezzandogli delicatamente le sopracciglia, quando due occhi blu sì aprirono e lo osservarono.

" Non volevo svegliarti, padrone, scusa " si giustificò Harry.

" Non importa, ho dormito abbastanza e tu come stai? "

" Meglio, non ho più tossito questa notte, solo che ho fame...lo so che ho mangiato tanto ieri sera e non mi spetterebbe nulla, ma mi basta anche solo un pezzo di pane secco, anche piccolo, per favore"

Louis trattenne il fiato alle parole di Harry e chiese triste :

" Che cosa ti davano da mangiare alla cava?"

Amici ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora