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"NON CI CREDO! QUANDO AVEVATE INTENZIONE DI DIRMELO!?".

Non avendo nessuna risposta corro via piangendo con le mani sul volto.

Mio fratello cerca di afferrarmi il braccio ma io gli sfuggo prima e mi vado a rifugiare in camera mia, buttandomi sul letto e iniziando a singhiozzare.

Non è possibile. Non avrei immaginato tutto ciò. Ricordo quando era successo alla mia amica Sara, le sono stata vicino, ma non pensavo di dover affrontare lo stesso dolore. Ora so quel che ha passato.

Matteo entra nella stanza e si avvicina lentamente per paura della mia reazione.

"Tutto bene? Lo sai che te lo avrei detto io se non me lo avessero impedito loro..."

"Da quanto tempo sapevi della separazione dei nostri genitori?"

"Da un mese...ma ormai era ovvio. Continuavano a litigare e la mamma ogni sera piangeva."

"UN MESE!? Perché non me lo hai detto?"

"Volevo proteggerti. E anche loro... Sono o non sono il tuo fratellone?" ridacchia.

Gli tiro uno piccolo pugno sul braccio e ci abbracciamo.

"Che facciamo ora? Che cosa cambierà? Ci divideranno? Che..." mi zittisce.

"Tranquilla, non iniziare a fare domande. Tutto rimarrà come prima. Solo che nostro padre andrà a vivere in un'altra casa".

"Lo spero. Anche perché io odio i cambiamenti, lo sai..
E questa situazione fa male. Non pensavo che i litigi dei nostri portassero a ciò. Non mi era mai passato per la mente questa conclusione..." gli dico preoccupata e sospiro.

Mi alzo e vado a prendere il cellulare. Inizio a digitare il numero di Erica e premo il tasto verde.

"Pronto Giuly...?" risponde.

"Ciao Erica! Stasera possiamo vederci da qualche parte?"

"Se vuoi puoi venire a casa mia".

"No. Voglio andare a bere" dico sbuffando.

"M-ma...come!? E da quando bevi signorina?"

"Da stasera!" scoppiamo a ridere entrambe.

"Ok, allora ci vediamo sotto casa tua alle 20!" riattacca.

Meno male che ho questa fantastica amica. Anzi: migliore amica.

Vado in sala, dove trovo i miei che ancora guardano un punto fisso del pavimento o del muro.

Mio padre si alza e mi abbraccia e mi sussurra uno "scusa" mentre io lo abbraccio più forte.

Si alza anche mia madre e si avvicina a me. Mi afferra la mano e mi guarda con occhi tristi e stanchi.

Dal suo sguardo capisco che ha bisogno di riposare.
La trascino in camera sua e la faccio stendere. Poi mi metto di fianco a lei e cerco di consolarla con delle carezze. Alla fine si addormenta, dopo aver pianto in silenzio.

Quando mi sveglio sono le 19.30. COSA?! Sono in ritardissimo!

Mi alzo cercando di non svegliare mia madre e vado a prendere un paio di jeans e un maglione color ciclamino.
Penso di mettere un filo di matita ma decido che sia meglio di no.
Mi metto un paio di all star e preparo la borsa, quando suona il campanello.
Corro subito verso la porta che sta aprendo mio fratello e gli do un bacio sulla guancia.
Erica compare sulla soglia e mi abbraccia immediatamente.
Saluta timidamente Matteo e abbassa lo sguardo.

È da 10 anni che ci conosciamo, ma è da solo 3 settimane che Erica si comporta in un modo strano con mio fratello...
Inizio a pensare che abbia una cotta per lui, ma aspetto che lei mi dica qualche cosa.

"Andiamo? " domando.

Lei alza lo sguardo e con fermezza mi risponde con un "sì".

Saluto mio fratello il quale mi dice subito :"Vi vengo a prendere io, tanto sto uscendo, ma mandami un messaggio prima".

Meno male che c'è lui! Almeno non mi sento in obbligo a ritornare a casa presto...

Saliamo in macchina dei genitori di Erica e li saluto allegramente: sono di famiglia ormai, li considero degli zii.

Solitamente avrei parlato di più con loro, ma questa sera non mi sento dell'umore adatto: non vedo l'ora di arrivare al piccolo pub.

Finalmente vedo l'insegna colorata, ringrazio e mi fiondo subito giù dalla macchina trascinando Erica, la quale inizia a ridere per la mia strana fretta.

"Buonasera, un tavolo per due" dico sorridendo al cameriere.

Ci sediamo ad un piccolo tavolino e io ritorno ad essere un po' più tranquilla. Avevo bisogno di andare in un posto senza trovare gente conosciuta.

È complicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora