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Erica mi guarda sospettosa e inizia con le sue solite domande a raffica: "Hai conosciuto un nuovo ragazzo? Sai di essere incinta? Vuoi un piano per scappare di casa? Anche se io non lo farei se fossi in te...lo sai che adoro i tuoi e tuo...emh fratello..."

Inizio a ridere per le stupidate che ha detto e rispondo subito:"In realtà è molto più grave. I miei hanno avuto dei problemi e non sono riusciti a risolvere. Mi chiedo perché noi giovani vediamo negli adulti degli eroi, che conoscono le regole della felicità, di una vita perfetta..."

"Nessuno conosce la ricetta della felicità Giulia. Noi non possiamo farci niente. Però per favore, non dirmi quello che penso, non può succedere alla tua famiglia".

La guardo ormai con gli occhi lucidi. È diverso parlarne con qualcuno, perché realizzi e ti rendi conto di non stare sognando.

"Non so cosa fare, io..."

"Signorine, allora, avete deciso cosa ordinare?"

"Per me una birra media bionda, mentre per lei.."

"Analcolico al kiwi, grazie"

Il cameriere se ne va lasciandoci ancora sole.

Lei ride:"E meno male che volevi bere! Pensavo di doverti portare a casa ubriaca fradicia! "

"Lo sai che dico sempre così e poi non bevo mai..." sbuffo irritata.
"Comunque, in parole povere, i miei si sono separati e non me lo avevano neanche detto. Tu non sai quanto ci stia male" iniziano a scendere delle lacrime.

"Mi dispiace Giuly. Non so neanche cosa dire. Tutto mi sembra frivolo e non adatto".

"Tranquilla, avevo bisogno di dirlo a qualcuno e di sfogarmi. Ma adesso per favore parliamo d'altro! Sbaglio o a te piace qualcuno?"

Tossisce e abbassa lo sguardo con le guance che a poco a poco le diventano rosse:" N-no. Ma che dici?"

"Boh, così, tanto per parlare..." faccio un sorriso malizioso, facendole capire che io la conosco fin troppo bene.

Lei arroscise ancora di più e si sistema il ciuffo facendo ricadere sul lato sinistro:"Ma come fai a sapere tutto su di me prima ancora che io provi qualche cosa? Prima o poi mi dovrai dire il tuo segreto" ride. "Comunque è da due settimane che mi piace così...così tanto! Lo so che lui è uno dei più belli della scuola e che il suo tipo di ragazza è molto diverso da come sono io, però...non so cosa farci! Ogni volta che lo vedo mi sento le farfalle nello stomaco".

"Wow! Non pensavo fosse così seria la cosa. Adesso constaterò cosa pensa lui su di te" già sorrido al pensiero.

"NO! Non fare, dire, guardare, immaginare niente!"

"Ok, ok va bene! Non iniziare a sclerare! Non farò e dirò ecc ecc niente". Ormai sono di buon umore e inizio a bere il mio drink al kiwi e iniziamo a parlare della scuola, di Elisa che si è messa insieme a Giorgio e di altri pettegolezzi come questi, fino a quando non si tocca un tasto...a dir poco dolente!

"Allora Giuly, come va con Paolo?"

"Paolo!? Va bene e non ho nulla da dichiarare! Sembra di essere al Letterman Show". Iniziamo a ridere insieme, lei un po' più di me a causa della birretta.

Erica ritorna seria e mi chiede ancora: "Va bene, è quello che dici da un mese! Si vede lontano un miglio che ti viene dietro!".

"Ma cosa dici? Io non penso proprio. È un buon amico".

"Certo: uno che ti scrive la mattina per augurarti la buona giornata e che, dopo 35 messaggi, ti riscrive la sera per augurarti la buonanotte; uno che appena arrivi a scuola gli si illumina il viso e fa un sorriso più grande di quello dello stregatto..." scoppio a ridere per questo paragone, ma lei continua seriamente:"che ti abbraccia e ti stringe in continuazione neanche fosse una sanguisuga: beh, penso sia proprio cotto!"

Io la guardo allibita: non mi sono mai accorta di tutte queste cose.
Sì, forse mi manda troppi messaggi, ma non 35! È sempre la solita esagerata...
Appena glielo dico sbuffa e mi invita a "fare attenzione domani a scuola".

Andiamo avanti a parlare per altre due ore, quando mio fratello ci viene a prendere con la sua Mito.

Noto subito come Erica lo guarda e arrosisce: riesco a vedere le sue guance rosse dallo specchietto della macchina.

Appena arriviamo davanti a casa sua scendo dall'auto e l'abbraccio e la ringrazio per la bella serata che mi ha fatto passare, facendomi dimenticare tutto il resto per tre ore.

Vado in bagno a lavarmi i denti. Ovviamente c'è Matteo che sta facendo la stessa cosa. Ogni mattina e ogni sera abbiamo questo rituale: mentre ci laviamo i denti parliamo delle novità del giorno e delle cose che ci sono successe. Non so come mai proprio il bagno, ma mi mette tranquillità. Forse per le pareti verde acqua.

Inizio a lavarmi i denti e mio fratello si gira verso di me e mi chiede: "Come stai? Ti vedo un po' stanca ma la faccia sicuramente è meglio di prima" sorride e mi tira una piccola spallata.

Forzo un sorriso e trattengo le lacrime: non riesco ancora a crederci. Oggigiorno è normale, ci sono più divorziati che coppie sposate. Però è sempre una sofferenza. Sia per la coppia ma soprattutto per i figli.

Le lacrime iniziano a scendere copiose, non emetto un suono, però Matteo mi stringe fra le sue braccia forti e mi accarezza la testa.

È complicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora