•4•

416 98 19
                                    

La settimana passa veloce e mi ritrovo a fare il countdown per l'ultima campana. Poi sarò finalmente all'ultimo anno!

"3, 2, 1..."urliamo tutti e.....

DRIIIIIIIIIIIN

Vengo catapultata fuori dalla classe dai miei compagni che urlano come degli animali, mentre Erica mi tiene per mano per non perdermi.

Uscite dalla scuola ci abbracciamo e ci dirigiamo al ristorante sushi poco distante dalla scuola. Tutta la classe ha deciso di andare lì con un voto unanime, per la prima volta, senza fare le solite discussioni che si accendono per ogni minima cosa.

Io amo la cucina giapponese e sono la più brava fra i miei compagni ad usare le bacchette. Erica e Paolo, ovviamente vicini a me, cercano di copiarmi, ma continuano a lanciarmi chicchi di riso sulla maglietta.

Continuiamo a ridere e a scherzare, a fare battute sui professori e il nostro compagno Giorgio inizia a fare le loro imitazioni.
È così bravo che nel ristorante si sentono le nostre risate e i nostri schiamazzi. Secondo me dovrebbe fare il comico da grande.

Verso le 15.30 ci alziamo dal tavolo, pieni da scoppiare, tanto che uno corre subito in bagno per vomitare. I ragazzi devono sempre esagerare e fare le sfide per chi mangia di più.

Meno male che Paolo non ha fatto scommesse, così possiamo andare a casa tranquilli, dato che deve guidare lui.

Abbraccio tutti con la promessa di rivederli il prima possibile per organizzare un'uscita al mare o in montagna e mi dirigo verso la macchina.

Erica mi fa sedere di fianco a Paolo e lei va dietro.
Mentre l'accompagnamo cantiamo a squarciagola le canzoni della nostra stazione radio preferita.

Davanti alla casa di Erica scendo e ci stringiamo a vicenda.

"In bocca al lupo per domani! Scrivimi subito appena finisci!
E mi raccomando: stai calma e respira, lo sai che sei brava!"

"Ma se non sei mai salita con me! Comunque crepi il lupo e grazie mille!"

Risalendo in macchina mi vengono i brividi. Non per il freddo, anche perché ci sono 30° fuori,ma perché dovrò stare fino a casa da sola con Paolo.

In questa settimana è andato tutto benissimo, sembravamo già una coppia, però ho sempre paura che non sia quello giusto.

Mi mordo il labbro: se avessi detto una cosa del genere alla mia migliore amica mi avrebbe fatto un mega discorso come al solito: "Ma cosa dici?! È da 18 anni che non trovi quello giusto! Ti devi svegliare! Lui è perfetto per te. Ma non lo vedi?"

Mi fermo davanti al portone e alzo lo sguardo sul suo viso.
Lui mi guarda con desiderio, lo vedo, e inizia a spostarsi da una gamba all'altra per il nervosismo.

Alla fine mi abbraccia e poi si scosta un po' da me e mi sussurra: "In bocca al lupo. Cerca di prenderla, così finalmente mi darai anche tu qualche passaggio"

Si allontana con un sorriso mai visto sul suo viso angelico e inizia ad avvicinarsi pericolosamente alle mie labbra troppo secche per questo fatidico momento.

In pochi secondi cerco di pensare se è a lui che voglio dare il primo bacio e, proprio quando ho deciso di sì, qualcuno dice ad alta voce: "Giorno!"

Ci allontaniamo spaventati e vedo mio fratello appoggiato allo stipite del portone con un ghigno divertito.

Paolo mi guarda confuso e io glielo presento velocemente per poter chiudermi in camera e per non dover subire questo momento imbarazzante.

Ci salutiamo con la mano e mi avvio dentro casa molto scocciata per l'accaduto.
Perché ha dovuto interrompere il momento più bello della mia vita!?

Lui continua a ridere e a fare battute,io però entro in camera e mi chiudo dentro.

Per dimenticare l'accaduto leggerò un bel libro e la mia scelta cade su un libro appena comprato: l'autobiografia di Nelson Mandela, un grande uomo.

Le ore passano, fino a quando mia madre entra in camera mia perché è pronta la cena.
Questa sarà l'ultima tutti insieme, poi mio padre si trasferirà nel suo nuovo appartamento.

Parliamo del più e del meno, fino a quando l'argomento verte sull'esame di domani.

Vado presto a mettermi il pigiama e a lavarmi i denti.
Matteo entra e si mette di fianco a me.

Non riesco a crederci! Ride ancora per questo pomeriggio!

Stizzita gli domando: "Perché ridi? Non posso baciare qualcuno?"

"No, anzi! Però non lui!"

"E perché no?" incrocio le braccia al petto indispettita e con lo spazzolino ancora in bocca.

"Perché per te voglio il meglio" mi dà un bacio sulla fronte ed esce dal bagno ancora ghignando.

È complicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora