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Fuori dall'aeroporto pioviggina. Normale per l'Inghilterra. Io avevo abbandonato un sole cocente e l'afa tipica di Milano.

Fortunatamente non dobbiamo prendere i mezzi pubblici per andare nella nostra nuova casa, ma appena fuori dalle porte scorrevoli, troviamo un futuro collega di mia madre.

Ci saluta e accoglie calorosamente, mentre io rimango scioccata dalla velocità con cui sta parlando. Però devo ammettere che ha un bell'accento.

Si chiama Gordon e sarà anche il nostro nuovo vicino di casa.

È un bell'uomo sulla quarantina, brizzolato, simpatico e con un fisico scolpito.

Mica male per essere il nostro vicino!

Arriviamo dopo 45 minuti davanti ad una villetta a schiera con i mattoncini rossi. Non è molto grande, ma già mi piace!
E c'è anche un piccolo giardinetto davanti.

Appena entriamo mi ritrovo le scale di fronte alla porta, che porteranno sicuramente alla zona notte.
Al piano terra c'è una cucina in legno scuro non molto grande, un bagno e una sala con un divano con una televisone 48 pollici e un tavolo sei posti sempre in legno scuro.

È abbastanza semplice ma accogliente. Sono sicura che mettendola un po' a posto e sistemando le nostre cose diventerà ancora più carina.

Salgo però subito al piano superiore, per prendere la camera più grande.

Come immaginavo ci sono solo tre camere da letto e un bagno.

Scelgo quella più grande vicino ai servizi, dato che io passo molto tempo in bagno per lavarmi e cose simili.

Vi è una piccola scrivania sotto la finestra che affaccia sulla finestra di un'altra villetta a fianco.

Mi percorre un brivido quando penso che è così vicina che potrei scavalcare la mia ed entrare nella casa di altre persone.

Chissà chi ci vivrà...sono curiosa, ma mi giro per guardarmi intorno a quella che sarà la mia nuova camera.

C'è un letto singolo vicino ad un armadio largo a due ante.

Aspetta...c'è qualche cosa di strano.

Riguardo meglio la semplice e spoglia stanza prima di inorridire di fronte al mio piccolo letto: io ero abituata a dormire in una piazza e mezza!

Mi immagino a rotolare giù sul pavimento ogni notte e di spaccarmi la faccia. Poi scuoto la testa e decido di andare a prendere le valigie.

Sto per varcare la soglia di camera mia per dirigermi nel corridoietto che unisce le stanze, quando sbuca Gordon con un sorriso gentile stampato in faccia e i miei bagagli pesanti nelle mani.

Divento tutta rossa per l'imbarazzo, poi ringrazio balbettando.

Il pomeriggio lo passiamo tutti quanti a sistemare, fino a quando non arriva la sera.

Gordon, che durante il giorno ci aveva lasciato un po' di intimità, ci propone di andare a mangiare fuori.

Ovviamente mia madre stanca dal viaggio e dalle faccende, accetta subito e volentieri.

Io e Matteo stiamo morendo di fame e non vediamo l'ora di addentare qualche cosa.

Ci porta in un piccolo ristorante non troppo distante da casa, in cui ordino roast beef e patatine, Matteo e mia madre fish and chips e Gordon una zuppa che mi mette tristezza.

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Mi sto lavando i denti quando, ad un certo punto, qualcuno mi tocca la spalla destra facendomi sobbalzare.

"Che esagerata che sei! Ti spaventi sempre per tutto!" dice mio fratello.

"Stavo pensando! E poi se vieni di soppiatto mi spavento sicuramente. Lo so che il tuo scopo era proprio questo"

"Beccato!" ride.

"Allora cosa ne pensi di tutto? Londra, casa, Gordon?" domando.

"Londra penso non sia cambiata da quando ho fatto la mia favolosa gita di quarta! È sempre una città meravigliosa e ti prometto che, prima di iniziare la scuola e l'università, ti farò fare un grande tour di tutta la città!" già sto sognando ad occhi aperti.

"La casa non è male, ma preferivo quella di prima. Era più grande e il letto era da un piazza e mezzo!" scuote la testa e la butta all'indietro per sottolineare il suo disappunto.

"Gordon invece mi è simpatico ed è un brav'uomo. Ci scommetto anche che la mamma e lui si metteranno insieme!".

Un po' di dentifricio mi va di traverso e mi sto per soffocare, ma Matteo mi dà delle pacche sulla schiena.

Appena riesco a parlare dico:"Ma cosa ti salta in mente? È la prima volta che lo vediamo e già ti fai delle storie..." lo faccio ridere.

"E tu? Commenti a caldo?" mi chiede ironicamente.

"Sento già che adorerò Londra, ma...anche io avrò molti problemi con il letto. Prevedo già una bella caduta questa notte per inaugurare la camera! Per Gordon invece...no comment".

"Cosa vuol dire no comment"?

"Che...niente, sì, è simpatico e anche un bell'uomo, ma non ce lo vedo con la mamma".

"Sei gelosa?" ride a crepapelle mentre io lo fulmino con lo sguardo.

Mi conosce troppo bene.

È complicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora