capitolo 4

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Just give me a reason, just a little bit is enough.

P!NK

"Se ci compriamo qualcosa dal McDonald's di fronte? Non ho voglia di prepararci da mangiare e aspettare" propone e io annuisco disinteressata.

Onestamente non ho nemmeno così tanta fame. Il buco nello stomaco è stato colmato dall'ansia. Un'ansia troppo forte.

"Okay, allora ti prendo il solito che prendi sempre?" Il suo tono è così attento.

"Si si" Rispondo mettendomi sul divano e accendendo la TV. A quest'ora dovrebbe esserci quel solito programma di merda sulle ragazzine diventate incinte per sbaglio; non ricordo nemmeno come si chiama.

"Okay" dice strofinandosi la mano sul retro del collo. È chiaramente nervoso e posso scommettere sia per il fatto che mi comporto così. Sto solo cercando di essere attenta ma mi viene troppo difficile.

Appena esce dalla porta rilascio un sospiro che non sapevo di star trattenendo. Seriamente, non vedo l'ora di vedere Melanie e parlarle, ho un peso enorme che necessito di liberare dal mio corpo. Sto combattendo la necessità di fare qualche pazzia che poi potrei pentirmene, ma non mi sento bene; per niente.
Non appena la porta si apre mi rimetto alcune ciocche dei miei capelli dietro le orecchie e continuo a guardare le immagini che passano davanti ai miei occhi. Una ragazza dall'età di 14 anni racconta la sua esperienza di lei e il suo fidanzato che avrà più o meno 15 anni: lui l'ha messa incinta al primo appuntamento e insieme hanno deciso di tenerlo.
Ma che cazzo?
Sono due ragazzini irresponsabili. Troppo indignata dalla disinvoltura con cui la ragazza racconta la sua storia rivolgo la mia attenzione a Dylan che si è già seduto accanto a me con un sacchetto del McDonald's. Cibo spazzatura è esattamente ciò di cui ho bisogno.

"Ti ho portato il cheese Burger. Il tizio alla cassa mi ha detto di aspettare dieci minuti per il big Mac" dice tirando fuori le scatole dei panini dal sacchetto.

"Non importa" Alzo le spalle. Ora come ora mangerei qualsiasi cosa anche se non vado matta per il formaggio.

"Quanti anni hanno i ragazzini?" Fa cenno verso la TV mentre da un morso al suo panino macchiando l'angolo della sua bocca con la salsa.

Fisso la macchia "14, 15 anni" dico e lui scuote la testa.
"Sta diventando quasi una moda avere figli a quest'età" commenta.

Ha ragione. Indipendentemente dai motivi che si celano dietro stanno aumentando a dismisura le ragazzine incinte. Che poi, siamo nel 2016, abbastanza avanzati con le precauzioni e le persone fingono di essere nella preistoria. Cavolo, un po' di responsabilità...

Con il pollice mi avvicino per pulire la macchia. Aggrotta le sopracciglia e mi coglie alla sprovvista mordendomi la mano.

La ritraggo subito "che schifo, non hai nemmeno finito di ingoiare." Mi lamento provocando una sua risata.

È così bello con quel suo piercing a contornargli il labbro. I capelli sempre arruffati e gli occhi azzurri che fanno da contrasto con la sua pelle chiara.
La sua mano unta di patatine cerca di toccarmi provocando le mie lamentele. È fastidioso ma adoro quando scherza così con me.

"Perché non finisci il tuo panino?" Chiede, continuando ad azzannare il suo.

"Non mi piace molto il formaggio" Ammetto, mentre lo apro ed estraggo dal panino la sottiletta, ma rimane mezza attaccata alla carne visto che il panino è ancora caldo.

"Vado a prendertene un altro" si alza e io lo fermo.

"Non importa, davvero. La sto togliendo" fingo un sorriso.

Lui mi guarda con fare sospettoso "Sei sicura che vada tutto bene? Ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio?" vorrei soltanto baciarlo, ora come ora.

Scuoto la testa "è tutto okay"

"Sei strana." Constata.

"Non voglio aspettare per mangiare, quindi mi va bene così" Ridacchio facendolo sorridere.

Prendo il mio panino e osservo la grandezza del suo. Non ho mai visto il McDonald's vendere panini di quella grandezza.
"Cosa c'è dentro quel panino, sembra un mix di roba" Faccio una faccia disgustata.

"Assaggia. È il loro nuovo menù" l'entusiasmo nella sua voce mi porta a provarlo..

Mi avvicino e do un morso al panino. Sembra buono, ma vengo tradita quando sento qualcosa di acido sotto la mia lingua. Sottaceti. Sono la cosa più schifosa del mondo.

"È da abolire" scuoto la testa cercando di ingoiare subito.

"Sei suscettibile oggi" Alza le spalle.

Dopo aver buttato via le cartacce del McDonald's mi lavo i denti e guardo per il resto del tempo la televisione insieme a Dylan. Con un gesto instintivo metto la mia testa sulle sue gambe mentre lui mi accarezza i capelli. Ho l'impressione che dormirò da un momento all'altro se continua a fare così. Guardiamo una partita di calcio sotto le preghiere di Dylan e alla fine mi costringo ad alzarmi per mettere le scarpe.

"Dove vai?" Chiede guardandomi infilare le mie vans.

"Ehm dalla psicologa. Ho l'appuntamento oggi" affermo mordendomi subito dopo la lingua.

Lui fa una faccia sconvolta "già! Me ne sono scordato, vado a prendere la giacca" si alza e io lo fermo subito. Per centesima volta, oggi.

"No" Sto praticamente urlando.
Si gira e mi osserva "Posso andarci da sola" affermo sperando in una risposta affermativa.

Non volevo neanche dirglielo della psicologa.

"Non esiste. Ti accompagnerò io" esclama sul posto fregandosene della mia proposta.

"Voglio andarci da sola" Grido irritata. Dio mio, che cavolo mi sta succedendo?

Sono ormai al limite della sopportazione. Sono irritata, confusa e letteralmente nervosa. Sto cercando di fare la cosa giusta ma si sta tutto ricontorcendo contro di me.

Si avvicina e mi prende per le spalle "Ehi, puoi dirmi che cosa ti prende? Sto cercando di capire il tuo atteggiamento ma mi stai confondendo. So che ti turba qualcosa, l'ho visto da quando sono rientrato, perché non me lo dici e basta?" Sospira frustrato con una mano nei capelli.

"Non ho niente" che problemi ho? Mi mordo il labbro, incerta se guardarlo negli occhi oppure no. È davvero faticoso dover mentire con un cuore che batte a mille e un nervoso che cattura tutto il tuo corpo.

"Come no. Si tratta del fatto che Denise mi ha invitato al suo compleanno e io le ho risposto di sì?" Mi sta facendo venire l'ansia. Sto ticchettando i piedi sul pavimento e credo di scoppiare da un momento all'altro.

"No." Rispondo secca "Devo andare dalla psicologa, lasciami passare" Sto impazzendo, ho bisogno di urlare.

"Dio, chi ti capisce! Fa' come vuoi, non ti chiederò più niente d'ora in avanti" esclama offeso e se ne esce in terrazza sbattendo violentemente la porta dietro di sé.

Mi metto le mani nei capelli e senza degnarlo di uno sguardo esco immediatamente di casa.

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Voi che avreste fatto al posto di Ally? E al posto di Dylan??

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