I act like shit don't phase me,
inside it drives me crazy,
my insecurities could eat me alive.EMINEM.
"Non ho intenzione di frequentare i corsi extra perché mi ritiro dalla scuola." Annuncio al preside mentre quest'ultimo mi guarda come se mi fossero spuntate due teste.
Ho deciso così, basta. Voglio tornare nella mia città natale e porre fine a tutto ciò che continua a perseguitarmi. E' da vigliacchi, lo so, ma è stata la goccia che ha fatto traboccare completamente il vaso.
"Si ritira da poco tempo dal diploma?" Continua a chiedere stupidamente il preside.
"Sì." Dico spostando i capelli dal mio viso iniziando ad innervosirmi.
Lui scuote la testa e si tira indietro con la sedia guardandomi scetticamente e poco convinto della mia decisione. "Voglio parlare con suo padre." Se ne esce facendomi congelare il sangue. Non esiste assolutamente e tra l'altro non so nemmeno dove cavolo sia finito insieme ad Ashley.
"Mio padre come sa che è fuori stato, non può venire." Dico con la voce tremolante.
"E' una questione molto importante quella che sta affrontando. E' molto importante che io parli con lui prima di prendere qualsiasi decisione." Dice alzando le spalle.
"Si, ma lavora... e " Inizio a farneticare ma mi ferma con un dito.
"Può benissimo prendersi un giorno libero, se non glielo dirà lei personalmente ci penserò io stesso. Le do tempo fino a domani." Ordina e sbuffo di conseguenza.
Ora, seriamente, non so come diavolo uscirne. Lui mi guarda indicandomi la porta per andarmene via dall'aula e io sbuffo incamminandomi verso l'uscita.
Ma non poteva essere facile uscire da questa scuola così come ci sono entrata? Perché cavolo si deve imporre in questo modo?
Scuoto la testa e inizio a pensare cosa e come fare. Non voglio più andare a scuola, è un mio cavolo di diritto scegliere cosa farne della mia vita, quindi cosa cavolo si intromette a fare? Bastava darmi i moduli di compilazione e fine della storia.
"Ally?" La voce di Jessica mi fa voltare immediatamente nella sua direzione.
La prima cosa che noto è il suo taglio di capelli; ha un caschetto e anche abbastanza corto. Mi guarda con la stessa faccia di quando è venuta a chiedermi se potevo parlare con lei e assolutamente non riesco a far altro che guardarla con rammarico. E' stata la prima persona ad accogliermi bene in questa scuola e pensavo pure potesse essere una buona amica, invece si è rivelata falsa esattamente come tutte le persone che ho avuto la sfortuna di conoscere.
"Aspetta..." Dice quando mi rigiro dall'altra parte per non scambiare nessuna parola con lei.
Sospiro, e poi mi fermo voltandomi trovandola a solo qualche metro di distanza. "Cosa vuoi?" Chiedo bruscamente.
"Voglio solo chiarire con te..." Dichiara, guardando in basso.
Sta scherzando? Con quale coraggio viene a chiedermi una cosa del genere?
"Non ho assolutamente niente da chiarire con te. La tua falsità, ma soprattutto la superficialità con cui mi hai mandata a quel paese, mi ha aperto gli occhi sul tuo conto." Incrocio le braccia.
"Ti chiedo scusa per questo. E' che... non so come spiegare..." Inizia e comincio davvero a scocciarmi di dover perdere il mio tempo con lei.
"Facciamo una cosa: mettiamo le carte in tavola. Dimmi che cosa vuoi da me?" La interrompo.
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It was worth it.
Romance"Con te tutto n'è valsa la pena. Lo sai bene, siamo distanti, ma non assenti. Ricorderò sempre i giorni in cui mi hai fatta sentire unica, in cui mi hai aiutata a farmi ritrovare me stessa, a farmi diventare quella che sono ora: più forte, più deter...