We don't talk anymore
Charlie Puth ft Selena Gomez
Cinque ore a fissare il soffitto sopra di me. Sono distesa sul letto di Dylan a fare niente a parte pensare a quanto io sia stata cogliona e a un modo per risolvere la situazione. E' incazzato nero con me perché gli ho nascosto una cosa da poco e non pensavo reagisse malissimo riguardo alla firma falsificata di mio padre, visto che conosce l'intera situazione. Prendo il cuscino e lo metto sul mio viso soffocando un urlo di frustrazione. Per la prima volta sento il bisogno di andare da Melanie: la mia psicologa. Faccio un lungo sospiro prima di alzarmi velocemente avendo subito dopo un capogiro; fortunatamente dura pochi secondi. Dev'essere stato perchè sono stata a lungo distesa su questo letto. Avanzo verso la porta e scendo al piano di sotto trovando Dylan addormentato a pancia in giù sul divano. Lo osservo: i suoi capelli sono un ammasso scompigliato con qualche ciuffo a ricadergli sulla fronte, le labbra gonfie e imbronciate insieme a quel piercing nero a contornagli il labbro. Vorrei avvicinarmi e accarezzargli i capelli, ne ho una voglia matta ma fa male sapere che non posso nemmeno guardarlo.
Il mio stomaco brontola e in cucina non c'è niente visto che siamo tornati alla sua vecchia casa. Se uscissi farei un casino della madonna, quindi vado in cucina e chiamo per prenotare una pizza. Vado di fronte alla finestra e individuo Denise nella casa accanto, ma non è da sola: c'è una persona con lei. Allungo la testa da una parte all'altra per vedere meglio e capisco che si tratta di un ragazzo; si stanno toccando in modo molto confidenziale a vicenda mentre ridacchiano e improvvisamente si spostano sparendo completamente dalla mia vista. Chi cavolo è?
Il mio cellulare suona facendomi trasalire. Il nome di Kyle si accende sullo schermo e io scorro per rispondere alla chiamata.
"Piccola vespa ti sei scordata di me?" Chiede il mio migliore amico.
"Ciao Kyle.. scusami tanto. Come stai?"
"Bene, ma per avere un incontro con te, bisogna prenotare tre mesi prima?" Chiede senza alcuna traccia di ironia. E' semplicemente fatto così, e raramente se la prende così tanto.
"E' un periodo un po' così Kyle.. mi dispiace se sono sparita." Dico passando una mano sul mio viso.
"Hey, io ci sono sempre, ricordi? Io per te e tu per me." Sorrido, tornando indietro col tempo. Lui c'era sempre, in qualsiasi momento e ogni volta che avevo bisogno di lui scappavo a casa sua. Mi manca un sacco.
"Vediamoci domani, va bene? Te lo prometto."
"Ci conto piccola Ally." Il campanello suona e anche ripetutamente, così lo saluto veloce e vado alla porta principale.
Il fattorino mi porge la pizza non appena apre la porta. "Sono 8 dollari inclusa la commissione." Dice annoiato.
Alzo gli occhi al cielo. Lavorano e si lamentano pure. Prendo il borsello nella borsa sul tavolino all'entrata e lo pago. Chiudo la porta con un piede e mi giro trovando Dylan già sveglio che mi scruta da testa a piedi. Il suo temperamento non è per niente cambiato, esatto.
"Chi era?" Chiede con voce assonnata e irritata.
"Il fattorino della pizza." Rispondo tranquillamente.
Senza aggiungere una parola e senza guardarlo lo supero per andare in cucina e sedermi sulla sedia. Questa è una brutta sensazione: avete presente quando avete fame ma allo stesso tempo avete lo stomaco chiuso?
Sospiro guardando la pizza raffreddarsi fino a quando non vedo un altro messaggio comparire sullo schermo del mio cellulare appoggiato sul tavolo.
Il mio cuore accelera e le mie dita tremano prima di scorrere sullo schermo.
*Chissà, se basterà cambiare casa.*
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It was worth it.
Romance"Con te tutto n'è valsa la pena. Lo sai bene, siamo distanti, ma non assenti. Ricorderò sempre i giorni in cui mi hai fatta sentire unica, in cui mi hai aiutata a farmi ritrovare me stessa, a farmi diventare quella che sono ora: più forte, più deter...