Capitolo 23

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I want you forever even when we're not together

Camila Cabello & Machine Gun Kelly




Cara Ally, hai forse cinque secondi per buttarti dalla finestra e dartela a gambe levate, suggerisce la parte più codarda della mia mente.

"Ally che cosa ci fai qui?" Ripete, alzando le sopracciglia e incrociando le braccia davanti al petto.

"Ehm... io vi lascio soli." Annuncia Jason alzandosi.

Prende la sua giacca e si dirige verso la porta. "Mi fai comprare le pizze e le birre per niente? Sei un cretino." Lo blocca Dylan lanciandogli uno sguardo omicida.

"Mangiale con lei. Ci vediamo!" Gli dà una pacca sulla spalla, lo supera velocemente ed esce chiudendo dietro di sé la porta.

Dylan sbuffa ancora girato verso la porta e poi si volta verso di me. Si avvicina verso il tavolo e ci appoggia le due scatole di pizza e due bottiglie di birra.

"Come stai?" Chiedo. Mi guarda per un attimo e si mette a sedere sulla poltrona accanto al divano.

"Sei venuta qui per sapere come sto?" Risponde acidamente.

"Sì, sono venuta qui a sapere come stai."

Fa un sorriso sarcastico e butta la schiena completamente sullo schienale. "Sto bene, ora puoi andare, non vorrai lasciare sotto la pioggia il tuo amichetto?"

Ma di chi parla? E poi perché diavolo mi risponde male?

"Sono venuta da sola." Affermo e il suo sguardo scatta subito sul mio viso. All'inizio la sua espressione è stupita e subito dopo si tramuta in una arrabbiata.

"Da sola? Perché sei venuta da sola? Te lo ha permesso?" Alza la voce.

"Certo che sì, non è il mio cagnolino." Rispondo indignata.

"Non intendevo in quel senso, non sei al sicuro. Non devo ricordarti i messaggi."

Aggrotto la fronte. "Non mi è mai successo niente, anzi, nemmeno mi sento perseguitata e Kyle mi ha sempre fatto uscire per conto mio."

Con tutto quello che ho in testa mi sono completamente scordata dei messaggi anonimi che ricevevo in continuazione. E se devo essere sincera, mi inquieta più il fatto di non essere più soggetta a stalking da un momento all'altro che continuare a riceverli.

"La cosa più strana di tutto questo è che nel tuo cellulare non è più arrivato nessun messaggio ambiguo." Dice.

"Davvero?"

Annuisce.

E' davvero strano e tutto ciò non mi tranquillizza per niente. Le cose sono due: o era uno scherzo, uno di quelli di cattivissimo gusto oppure è proprio ora che devo guardarmi costantemente le spalle.

"E quel cretino del tuo amico che ti lascia andare fuori da sola è un coglione."

"Kyle non è nessun coglione, smettila di parlare in quel modo di lui." Lo guardo male e lui alza le spalle.

"Mi dici il vero motivo per il quale sei qui adesso?" Chiedo in tono più tranquillo.

Faccio un respiro scuotendo la testa. "Non lo so precisamente. Ho avuto una piccola discussione con Kyle, sono uscita da casa sua e camminando in qualche modo mi sono ritrovata qui..." Ammetto, dimenticando il nome della mia dignità.

It was worth it.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora