High all the time to keep you off my mind.
Tove Lo ft Hippie Sabotage
(*LEGGETE ANCHE LO SPAZIO AUTRICE, È MOLTO IMPORTANTE*)
BUONA LETTURA.
"Odio quando si comporta così con me." Riferisco, seduta ormai da un'ora sul letto di Kyle a raccontare di ciò che ho dovuto passare da quando sono in questa città.
"Scusami, ma tu cosa aspettavi a dirglielo?" Chiede, senza tono di rimprovero.
Sospiro, prendendomi i capelli fra le mani cercando di scaricare la mia frustrazione. "Non lo so. Semplicemente sono stupida." Alzo le spalle.
Kyle, il quale è seduto sul tappeto di fronte a me, scuote la testa e mi guarda scettico. "Non è da prendere alla leggera questa storia. Qualcuno è entrato a casa vostra, non scordartelo."
"Lo so, non mi sei di aiuto Kyle."
Guarda per terra con lo sguardo perso nel vuoto finché dopo qualche minuto non incrocia il mio sguardo.
"Potresti restare da me, per adesso. Non ti succederà niente."
"Grazie, ma non so..."
Mi butto all'indietro pensando ad una soluzione. "Una cosa è certa: sarei potuta andare anche in Cina, ma dai problemi non si scappa."
"E' esattamente quello che penso. Devi affrontarli, oramai. So che per te è difficile parlare con tuo padre, ma devi porre fine a questa cosa. Non puoi vivere costantemente con la paura, e soprattutto non puoi vivere contando sugli altri." Afferma, e mi alzo subito per guardarlo.
"Non fraintendere, io ci sono sempre per te, dovesse scendere giù il mondo. Ma da quello che ho visto e da quello che mi hai raccontato, ogni qualvolta che tu e Dylan litigate finisci da sola e non è giusto." Dice, colpendomi a fondo.
Sono un po' ferita, ma da me stessa. Perché riesco a cogliere quanto abbia ragione in ogni singola parola che ha appena detto. Sono venuta qui, senza piani e senza sapere cosa aspettarmi con il mio unico scopo di fuggire. E' frustrante saperlo e farselo dire.
"Cosa posso fare, allora?" Chiedo, con tanta voglia di cambiare.
"Per adesso, resta da me. Domani cercheremo di contattare tuo padre, e non preoccuparti perché ci sarò io con te." Dice e io forzo un sorriso.
Non sono pronta, per niente. Ma la sua presenza mi incoraggia un po'.
"Per il resto, ci pensiamo dopo, va bene?"
Annuisco guadagnandomi un suo sorriso. Mi alzo dal letto e lo abbraccio. Con lui, va sempre tutto bene, sono stata stronza ed egoista a non lasciargli nemmeno una spiegazione del perché sono andata via.
"Penso che mamma abbia fatto la Shepherd's Pie?" Dice facendomi staccare dall'abbraccio.
"Che stai dicendo?" Chiedo con gli occhi fuori dalle orbite e l'acquolina già formatasi in bocca.
"Sento l'odore."
Sua mamma è originariamente inglese e tutte le volte che assaggiavo la Sherpherd's Pie morivo lentamente dalla goduria. E' veramente brava a cucinare, soprattutto se si tratta di cucinare i suoi piatti tipici.
Ci avviamo in cucina trovando suo padre già seduto in tavola e sua madre appoggiata al bancone della cucina piegata verso il forno a controllare che niente si bruci.
"Ciao ragazzi." Ci guarda suo padre, rivolgendo un sorriso a me.
"Due minuti ed è pronto." Ci avvisa sua madre.
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It was worth it.
Romantizm"Con te tutto n'è valsa la pena. Lo sai bene, siamo distanti, ma non assenti. Ricorderò sempre i giorni in cui mi hai fatta sentire unica, in cui mi hai aiutata a farmi ritrovare me stessa, a farmi diventare quella che sono ora: più forte, più deter...