“Love is just a word, but you bring it definition.”
EMINEM
Dylan si tocca il labbro e si guarda intorno per sviare la risposta che aspetto.
Quel livido è sicuramente procurato da qualche rissa, ne sono sicura e il fatto che non mi stia dando una risposta ora e subito mi fa solo innervosire."Dylan hai letteralmente cinque secondi per rispondermi." Ordino tra lo spavento e la voglia di fargli un livido nell'altra guancia.
"Non ho niente, mi è arrivata una pallonata in faccia facendomi uscire del sangue per colpa di questo piercing."
So bene quando mente e posso assicurare che questo è il caso.
"Ehilà!" Una voce alle mie spalle mi fa girare e vedo una chioma arancione.
"Piacere io sono Bella." Porge le mano a Dylan e quest'ultimo la guarda per un attimo prima di stringergliela esitante.
"Non preoccuparti per la tua fidanzata, è nelle nostre buone mani." Sorride, circondandomi le spalle.
Entrambi non diciamo niente. Io, ancora incazzata per non aver ricevuto una risposta, lui alterna lo sguardo tra me e lei non sapendo nemmeno come comportarsi.
"Bene! Io vi lascio, ci vediamo dopo Ally." Mi fa l'occhiolino, supera entrambi e poi si gira esultante mimandomi che ho buon gusto.
Alzo gli occhi al cielo e Dylan continua a rivolgermi quello sguardo.
"Hai già fatto amicizia." Constata.
"È nella mia stanza insieme ad altre due ragazze." Dico, continuando ad osservare la ferita sul labbro e la guancia violacea.
Ma chi vuole ingannare?
"Ci mettiamo a sedere?" Chiede, cambiando argomento.
Annuisco non riuscendo a togliermi dalla testa il suo stato. Con chi ha litigato? E soprattutto perché?
Prendiamo un tavolo per due e ci mettiamo a sedere. Inizialmente il bar è veramente pieno, poi la gente inizia ad uscire diretta tutta verso un'unica direzione.
Bella mi ha detto che fra un po' ci sarebbe stata una partita di Baseball o qualcosa del genere, suppongo che si stiano accalcando per questo motivo.
"Come stai?" Chiede dopo un po' di silenzio.
"Non lo so." Ammetto vedendolo trasalire. "Ho paura, a dire la verità." Non ho mai affrontato qualcosa di simile.
"Lo sai che ci sono." Mi prende la mano stringendola con la sua.
Il calore mi pervade nel corpo; proprio quello di cui avevo bisogno, dalla persona che amo.
"Sembra un collegio. Dovrò praticamente fare tutto quello che mi verrà chiesto, ma la cosa peggiore è che dovrò fare delle sedute da uno psicologo." Racconto in ansia.
Sto già contando i giorni per il mio diciottesimo.
"Beh, ti farà bene, lo sai."
Scuoto la testa. "Non mi sento pronta, è già tutto troppo per me."
Storce la bocca e guarda il tavolo riflettendo su qualcosa. "E se chiamassi Melanie, la tua vecchia psicologa?" Propone e mi si illuminano gli occhi.
"Non credo accettino. Hanno i loro psicologi qui."
Se viene Melanie sono anche contenta. Con lei la comunicazione mi era facile e non mi sentivo affatto in ansia quando le raccontavo i miei fatti.
"Hai il diritto di prendertene una di fiducia, esistono per questo. Ci parlo io con questi deficienti e poi parlerò anche con lei."
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It was worth it.
Romance"Con te tutto n'è valsa la pena. Lo sai bene, siamo distanti, ma non assenti. Ricorderò sempre i giorni in cui mi hai fatta sentire unica, in cui mi hai aiutata a farmi ritrovare me stessa, a farmi diventare quella che sono ora: più forte, più deter...