Capitolo 1

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Mi svegliai quella mattina d'estate. La scuola era finita da poco, mi ero finalmente diplomata. Erano i primi giorni di luglio. Quella mattina era bellissima, il sole splendeva come non mai. Al mio risveglio, quel giorno, sentii una strana sensazione, non so perché, era qualcosa che sentivo dentro me, come se quell'estate dovesse accadere un non so che di meraviglioso...qualcosa di indimenticabile. Era una sensazione strana, ma bella. Per 5 minuti restai distesa sul mio letto, fissando il tetto. Il sole brillava sul mio viso. Pensavo. Pensavo a quella strana sensazione che sentivo proprio quella mattina. Mi ero come incantata. Poi mi alzai. Sistemai il letto, ci misi sopra tutti i miei peluche, sistemai la mia camera e andai in bagno a prepararmi; mi lavai, mi vestii, mi feci i capelli e mi truccai un po'. Un trucco semplice e leggero, non mi piace esagerare. Ne aggiungo un po' solo quando esco e nelle occasioni più importanti, ma posso dire che di solito, a casa, sto sempre acqua e sapone. Mi misi un leggero fondotinta, un ombretto rosa perlato e un gloss trasparente, in più, aggiunsi il mascara. Sistemai i miei capelli, che vennero lisci fino a poco prima delle spalle, il resto venne ondulato. Per finire, mi spruzzai un po' del mio profumo preferito addosso e uscii dal bagno. Andai in cucina, dove sopra il tavolo trovai un biglietto con su scritto:

'Buongiorno tesoro, in frigo ci sono i cornetti al cioccolato e alla marmellata, ti ho preparato la borsa da mare, con le tovaglie e il tuo lettore mp3. Esci e divertiti, la giornata è bellissima. Ci vediamo a pranzo, un bacio!'

-Mamma e papà.

Dolci come sempre i miei. Credo che avrò un po' di nostalgia il prossimo anno. Io partirò in Inghilterra, studierò all'Università di Oxford, e loro resteranno qui, da soli. Mi fanno tenerezza. Non avranno più i pensieri che ogni giorno hanno per me, non mi vedranno più girare per casa e non si sentiranno più dire 'mamma, papà, io esco stasera, torno tardi, non preoccupatevi'. Wow, sento che mi mancheranno da morire.

***
Aprii il frigo, presi due cornetti, uno al cioccolato, l'altro alla marmellata. Li riscaldai per 10 secondi nel forno a micronde e li mangiai. Poi presi una lattina di thè al limone e dopo averla bevuta, la buttai nel mio solito recipiente azzurro. Mi lavai la bocca e chiamai Dafne, la mia migliore amica.

Descrizione***
Lei è tutta un'altra cosa rispetto a me. E' bellissima, alta 1.80 metri, con i capelli lunghi e ricci, alla lunghezza delle spalle, di un biondo meraviglioso. Non so definire di preciso che colore è; sarà un biondo cenere, o forse un biondo miele, non saprei. E' una di quelle bionde in cui resti incantata solo a guardarla. Un biondo semplice e naturale. I suoi occhi sono grandi e verdi, verde scuro. Ha un sorriso meraviglioso e un fisico da far scolpire gli occhi. Le ho sempre detto che può fare la modella, non le manca nulla, ha la bellezza, è alta, magra, ha tutto; ma lei mi risponde sempre dicendo che non è adatta. Lei è totalmente diversa da me. E' la ragazza bella e affascinante a cui tutti vanno dietro. E' quella a fare sempre colpo su tutto e tutti, quella che quando entra in una stanza, quella stessa stanza si illumina della sua luce. Io sono comune, lei è diversa.

***
"Pronto?" rispose Dafne con una voce alquanto strana.

"Ma buongiorno! Dove stai?" le chiesi io, cercando di capire che avesse.

"Veramente sto ancora a letto, mi sono svegliata da circa 10 minuti hahahah" la sentii ridere per telefono.

"Complimenti hahah io sono sveglia già da una bella mezz'oretta, forse di più. Dai, che facciamo? Son le nove e mezza, andiamo al mare? La giornata è bellissima!" la invogliai io.

"Va bene, dammi il tempo di prepararmi e sistemare la borsa da mare e arrivo". rispose alquanto convinta.

"Ah, vieni te allora?"

"Si si, passo io a casa tua"

"Va bene, ti aspetto. Quando ti parti fammi uno squillo" le dissi con voce allegra.

"Si si, tranquilla, ci vediamo dopo" mi rispose in modo rassicurante.

"Okay, a dopo, un bacio!"

***
"Drrrrrrr" il mio iPhone vibrò, mi era arrivato un messaggio.

"Messaggio Dafne.

Esci fuori casa, sto arrivando".

Nel frattempo mi struccai, non sapevo di dover andare al mare, fin quando non lessi il biglietto che mi aveva lasciato mia madre. Se andavo truccata beh...sarebbe colato tutto e avrei assunto un aspetto da pagliaccio. Però, per non sembrare uno zombie, mi rimisi proprio un po' di fondotinta e quell'ombretto rosa perlato, insieme al gloss trasparente. Il trucco c'era, ma non si vedeva. Presi le chiavi di casa, uscii, fermai la porta e scesi le scale fino ad arrivare fuori. Non ero ancora uscita da quando mi ero svegliata. Wow, la giornata era davvero bellissima, il sole era molto persistente e cocente, brillava come non avevo mai visto, e il caldo era impressionante.

***
Salì in macchina di Dafne, la salutai e partimmo, destinazione mare.

"Allora, dove vuoi andare?" mi chiese pensierosa lei.

"Mah...non saprei. Scegli te, alla fine non m'importa più di tanto, basta che mi tuffo, sto morendo dal caldo hahahah"

"Andiamo al Bitch Street? Ci stanno i più fighi là hahahah" mi disse molto divertita.

"Certo, tu cerchi sempre questo! Hahahah va bene dai, andiamo lì, tanto appena arriviamo io mi butto, te fai quello che vuoi hahah"

"Va bene gioia" mi rispose soddisfatta lei, felice di aver avuto il mio consenso.
Nel frattempo accesi la radio, c'era una canzone vecchia, non so di chi fosse ma era rilassante, aiutava a pensare. Così mi appoggiai al vetro del finestrino dell'auto, iniziarono a venirmi mille idee in mente, pensavo. Avevo ancora quella strana sensazione dentro, e cercavo di spiegarmi cos'era, cosa significava, ma non ci riuscivo. Non riuscivo proprio a capire.

***
Arrivammo al mare. Io restai per qualche secondo a fissare l'acqua. La vista era bellissima. C'era poca gente, ma infondo, erano solo le dieci e qualcosa di un normale lunedì mattina, si sarà riempita più in là.

"Delia, vieni qui" mi disse in modo petulante Dafne.

"Ma...la spiaggia è di là, dove andiamo?" le risposi molto incuriosita io.

"Tu vieni con me, cammina e taci". mi rispose lei, lasciandomi con il dubbio.

"Ehm...ookaay". mi zittii io.
Non sapevo dove mi stesse portando; se dovevamo andare al mare, perché prendere la strada opposta? Camminavamo di continuo, e non capivo ancora cosa stesse succedendo.

"Vieni qui, vicino a me, e chiudi gli occhi". mi disse frettolosa Dafne.
Le andai vicino; sentii le sue mani chiudere i miei occhi, mentre mi faceva ancora camminare; ero incosciente di tutto. Non sapevo dove stavamo andando, non sapevo dove mettevo i piedi, non sapevo nemmeno se era qualcosa di negativo o positivo.

"Dafne, per quanto ancora dobbiamo camminare? Non so te, ma a me sta venendo un po' di paura. Mi hai detto tutto in modo serio, non so dove mi stai portando, ho gli occhi tappati e non so nemmeno se ho calpestato qualche merda! Dove andiamo?!" le dissi un po' impaurita e arrabbiata.

"Hahahah qualche merda, questa me la segno gioia! Comunque...scusami se ho fatto la seria, è che è una sorpresa, non volevo farti capire nulla. Sta tranquilla, non c'è niente di cui avere paura, non ti sto mica portando al cimitero!" mi rispose in modo...direi non per niente tranquillizzante.

"Oh bhe, potrebbe anche essere, visto che siam venute qui per andare al mare, mentre te mi hai presa di colpo e mi stai portando non so dove!" ....

"Sta tranquilla Delia, davvero, non succederà nulla, è una sorpresa. Dai, tieni duro, siamo quasi arrivate. Ah, e per la cronaca, non hai calpestato nessuna merda, vai tranquilla hahahah" mi rispose ridendo e molto divertita ...

"Ah ah ah, spiritosaa! Vabè, basta che stiamo arrivando"

***
Ci fermammo. Sentii una leggera brezza scostarmi i capelli dalle spalle. C'era un bell'odore. Un odore fresco, un odore di mare. Il sole mi batteva forte in testa, stavo letteralmente bruciando. Mi chiedevo quanto ancora dovessimo star ferme, non solo mi aveva fatta camminare sotto il sole, adesso dovevo anche star ferma? A morire dal caldo e sudare? ....

La sentii ridere. Non erano delle risate di prese in giro, rideva come per contentezza, era felice, entusiasta, e io avevo ancora più dubbi.

"Gioia, puoi aprire gli occhi!"
Aprii di scatto gli occhi, e già molto sconvolta, rimasi ancora più sconvolta!

"Sorpresaa!" mi disse felice.

"C-che cos'è? Dove siamo?" ....

"Non ti piace?" ...

"Sii, è bellissimo ma...che ci facciamo noi qui?" ...

Descrizione***
Mi ritrovai di fronte una casa enorme, che a guardarla da fuori, sembrava avere minimo 4 piani. Aveva il tetto spiovente, non so di quale materiale. Sembravano come delle pietre, delle grosse pietre. Il resto della casa era abbinata al tetto. Era tutta fatta in pietra, aveva finestre e porte in vetro, era tutto trasparente, se si desiderava un po' di privacy, bisognava chiudere le tende. Erano molto spesse, e mi sembrava ovvio, i vetri erano quasi invisibili! Fuori c'era un'immensa distesa di un verde molto acceso. Il prato era corto, perfetto per potersi distendere il giorno a prendere il sole, o la notte per guardare le stelle. C'era una piscina enorme, con un trampolino e anche delle sedie sdraio, insieme a degli ombrelloni. Mi sembrava di essere in non so quale Resort, e chissà a quante stelle! Per entrare dovevamo percorrere un viale, contornato dal verde e fatto in pietra anche lui. In un angolo c'era un barbecue, ma era immenso! Una veranda grande e immensa solo per un barbecue! Dall'altro lato c'era un campo da basket, pallavolo, tennis e addirittura calcio! Da un lato della casa si vedeva un'enorme scala a chiocciola, che saliva e portava non so dove. Quella casa era meravigliosa. Non poteva definirsi 'casa', era qualcosa di pienamente stupendo.

***
"Allora...preparati ad urlare...questa casa è in vendita, non so perché qualcuno possa pensare solo minimamente di voler vendere questo posto, ma comunque...mi hanno proposto un affitto per tutta l'estate, come una prova; se ci piacerà, la compreremo e ci verremo ogni estate, quando torneremo dall'Università, altrimenti...nulla, dirò al proprietario che non è stata di nostro gradimento. Allora? Che ne dici?"

"Mi stai a prendere per il culo?! Questo posto sarà davvero nostro per tutta l'estate?! E potrà anche essere nostro per sempre?!" le risposi molto scioccata, non potevo credere a tutto ciò che mi aveva appena detto, a tutto ciò che avevo appena visto!

"Si tesoro, non stai dormendo, sei sveglia, davanti a questo splendore di casa. Inizieremo a viverci da oggi. Pensavo di fartela vedere in fine settimana, ma visto che mi hai proposto di andare al mare beh...è tutta nostra a partire da questo momento" ....

"Mamma! E' bellissima! Oddio, vivrò in un posto del genere?! Ma sai quante cose possiamo fare qui?"

"Ovvio che lo so! Feste estive ogni sera, karaoke, bagni in piscina, ragazzi super fighi da far venire ogni giorno, chissà, magari quelli conosciuti al mare hahahah" ...

"Ehm...vita mia, non fare la troietta, hai una certa ossessione per l'altro sesso hahahah se te li vuoi portare a casa va bene, ricorda solo che io non sto ai tuoi piani, ci fai te quello che vuoi, io ne resto fuori"...

"Eh beh...chi ti ha detto che voglio te? Hahahah e comunque...sai come divento solo a pensare 'all'altro sesso', c'ho una certa cosa per loro, una certa passione, ecco!" ...

"Si, come vuoi, 'una certa cosa' che ti rende un po' 'ragazza facile' hahahah ma vabè, contenta te, contenti tutti!"

"Ovvio tesoro! Vabè dai, c'ho 18 anni e non mi sono portata a letto mezza città!"

"No, non sto dicendo questo. Però ne hai già avuti, e c'hai anche fatto l'amore! Quanti è che sono? Due o tre?"

"Due gioia, Jack e Justin, ricordi?"

"Ah si, loro. Beh...io c'ho 18 anni e non mi sono proprio portata a letto nessuno, ancora casta e vergine, preferisco così per ora, non voglio rovinarmi la vita con certi elementi"... le dissi io molto convinta.

"Se lo dici te. Arriverà anche per te quello giusto, tranquilla. Comunque...ti ho detto che la casa non è una, ma sono due?" ...

"Due?! In che senso due?!" risposi abbastanza sbalordita.

"Beh...ci sono due case. Una più grande, che è questa che stai vedendo, l'altra è un po' più piccola; ha solo due piani, diciamo che è una casa per gli ospiti"...

"Te una casa a due piani la chiami 'più piccola'?! 'Per gli ospiti'?! Ma in questo posto ci possono vivere due famiglie, anche più, altro che due ragazze!"

"Lo so baby, questo posto è nostro e tutto grazie a me. Non mi hai ancora ringraziata uuuh. Ci sono rimasta male.." mi disse facendo finta di essere arrabbiata.
Io presi un respiro profondo, feci un salto e iniziai ad urlare, saltandole addosso.

"Awww grazie mille Dafne! Ma dove la trovo un'altra migliore amica come te?! Devo dire che siamo molto diverse, ma ci capiamo entrambe, e...personalmente...dopo 16 anni che ti conosco, io non potrei vivere senza te"...

"Tesoroo! Non ringraziarmi! Io dicevo così, tanto per fare la scenata hahahah penso che lo avrai capito. E comunque...si, ti do pienamente ragione. Ci conosciamo da 16 anni, siamo totalmente diverse, ma ti amo più della mia stessa vita. Amore per la propria migliore amica baby, non pensare altro!" ...

"Hahahahah ma dai Dafne, secondo te ti prendo per omosessuale? Hahahahah che poi io sono interessata ai maschi, lo sai bene! Certo che con te mi faccio le migliori risate, hahahah!"

"Hahahah e beh lo so...io sono così, lo sappiamo tutti. Vabè, che facciamo? Andiamo al mare e poi torniamo qui?"

"No, semmai, andiamo al mare e poi passiamo da casa nostra, prendiamo tutta la nostra roba, vestiti e cose varie e poi veniamo qui"...

"Ok, per me va bene. Andiamo al mare allora? Dai che i ragazzi fighi aspettano mlmlmlml"

"Hahah va bene cogliona, andiamo e non fare la pervertita hahah"

Ci mettemmo entrambe a ridere a squarciagola, mentre Dafne, con un semplice pulsante, chiuse il cancello di casa. Così, ci dirigemmo al mare, finalmente!

***
"Ehi, io vado a fare un bagno, sto morendo dal caldo, scusa Dafne!"

"No no, vai tranquilla, non preoccuparti. Io vado al campo da calcio, vediamo se trovo qualche figaccio hahahah"

"Hahah e te pareva! Va bene vai, a dopo!"

"Ma noo, arrivo tra qualche minuto!"

"Si si, come no, i tuoi 'minuti' che diventano 'ore'. Ti conosco bene, vai, non preoccuparti, io farò un bagno e poi mi stenderò sulla tovaglia ad ascoltare un po' di musica"...

"Grazie infinite Delia! A dopo! E ricorda che ti adoro!"

"Hahahah si, tutti adorano Delia solo quando acconsente! Va bene, di nulla, ti adoro anch'io! A dopo cogliona!" ....
Non so come, ma io e Dafne siamo sempre state insieme e non abbiamo mai litigato. Non capisco neanch'io però. Abbiamo due caratteri totalmente diversi. Lei è più vivace e civettuola, io sono più riservata, vivace anch'io, molto, ma non così civettuola e terrorista hahah. Ma beh...vuol dire che era destino, non saprei.

***
Entrai in acqua. Wow, era meravigliosa. Non capisco come Dafne preferisse starsene a morire dal caldo, sotto il sole cocente, solo per vedere dei ragazzi giocare a calcio, farsi notare o fare colpo su qualcuno di loro. L'acqua era davvero stupenda, cosa c'era di meglio? Feci un tuffo e andai giù. Come il mio solito, tengo sempre gli occhi aperti sott'acqua, e anche se dopo un po' bruciano...a me non importa, perché mi piace, vedo il mare, vedo ciò che c'è sotto. Nuotavo laggiù e mi sentivo così libera; ero sola, spensierata, c'era un silenzio fitto e rilassante. Sentivo solo il rumore dell'acqua. Era come se fossi sola in tutto l'universo. Era una sensazione fantastica. Vedevo le alghe muoversi e qualche piccolo pesce nuotare intorno a me. In fondo al mare mi misi a pensare. Pensai che, la strana sensazione che sentivo qualche ora prima poteva essere questa; quella della nuova casa al mare, una casa così bella e grande, una casa meravigliosa che sembrava un Resort. Ma qualcosa non andava. Poteva anche essere per quello che sentivo quella sensazione ma...era come un qualcosa nello stomaco, sentivo che c'era di più, non era semplicemente per aver visto la casa, avevo ancora quel presentimento, sentivo che doveva accadere qualcosa. La percepivo come un qualcosa di bello, ma se era una bella cosa, perché avevo dei dubbi? Perché ci pensavo continuamente? Perché non mi dava tregua? ...

***
Uscita dall'acqua tirai dalla borsa la mia tovaglia verde. Il verde è il mio colore preferito, non so perché, mi rallegra, verde significa speranza, è un colore che mi affascina, e quando vedo qualcosa di verde, magari nelle giornate più tristi, ritorno per un po' col sorriso sulle labbra. Mi asciugai e una volta aver tolto la maggior parte d'acqua dal mio corpo, piegai l'asciugamano e la misi in un angolo nella spiaggia, in modo che si asciugasse. Poi tirai fuori dalla borsa l'altra asciugamano. Questa era di un color arancio, un arancio molto accesso e ravvivante. La stesi sulla spiaggia, tirai fuori il mio mp3 e inserii le cuffiette. Mi distesi sulla tovaglia, accesi l'mp3 e mettendo la mia canzone preferita chiusi gli occhi, iniziando ad immaginare le mie solite favole. Sono una ragazza dolce e romantica, a cui piace sognare più che vivere. E' proprio quello il punto. Non perdo tempo a vivere, non mi impegno a farlo. Mi perdo nei miei sogni, sono più felice quando immagino. La realtà a volte, può essere una brutta cosa, possono esserci episodi sgradevoli, e per sfuggire da essi ci si rifugia nei sogni. I sogni, le immaginazioni, le speranze, sono gli unici mezzi che possediamo per poter avere quel pizzico di vitalità in più, quel pizzico di noi, della nostra personalità, di quello che vogliamo e che facciamo. Ci rendono determinati, più forti e più uniti alle nostre speranze.
"La la la...na na...mmmh....la la...na na na...." .... canticchiavo la canzone del momento, era molto rilassante. Mi chiedevo cosa stesse facendo Dafne in quel momento. Probabilmente stava rimorchiando con qualche ragazzo, come il suo solito. Io invece me ne stavo lì, da sola, ad ascoltare musica e godermi il panorama. C'era una così tale calma. La spiaggia non era affollata, si stava bene, c'era molta tranquillità, mi stavo rilassando al massimo. Nel frattempo decisi di chiamare mia madre e raccontarle della casa. Posai l'mp3 e presi il mio iPhone. Wow, ricordai che dovevo cambiargli la cover. Era una cover fucsia fluorescente, era già da tanto che la avevo, stava diventando vecchiotta e non mi piaceva più. Dicevo sempre che ne avrei comprata un'altra, ma poi lo dimentico sempre.

"Chiamata Mamma
Din....din....din...." si era avviata la chiamata.

"Pronto tesoro?" rispose mamma.

"Ciao mamma, tutto bene?" le chiesi molto dolcemente.

"Si si tesoro, va bene, sono al supermercato, lo sai, c'è tanta gente"...

"Oh, allora disturbo? Vuoi che richiamo dopo?"

"No no, dimmi pure. A proposito, tu che fai? Dove sei? Ti ho lasciato i cornetti in frigo stamattina, hai visto?"

"Si si mamma, ho visto, ne ho mangiato uno al cioccolato e uno alla marmellata. Adesso sono al mare, ho visto che mi avevi preparato la borsa, grazie mille mamma, sei sempre dolcissima. Poi, la giornata è meravigliosa, mi sembrava un peccato non venire. Comunque, devo dirti una cosa mamma"...

"Hai fatto bene ad uscire. Si tesoro, dimmi, ti ascolto"...

"Sono venuta al mare con Dafne e ha affittato una casa mozzafiato a più di 4 piani! Ce n'è un'altra di due piani per gli ospiti, un giardino enorme, una piscina e dei campi da gioco! E' fatta tutta in pietra e porte e finestre sono in vetro. La casa sarà nostra per tutta l'estate e se ci troveremo bene la compreremo. Dice che il proprietario deve venderla e lei si è subito fatta avanti. Quindi...non so se ci vediamo, perché tra un po' torno a casa, il tempo di fare la doccia e prendere le mie cose e...andrò nella nostra nuova casa. Volevo informarti, tutto qui"..

"Ah, ma davvero? Wow, allora io e papà verremo a trovarvi qualche sera, quando sarete a casa. Va bene tesoro, per me va benissimo, sta tranquilla, e anzi, non pensare a noi, ti sei appena diplomata, svagati, divertiti"..

"Grazie mille mamma, ma mi sembrava giusto informarvi. Comunque si, per me potete venire, quando potrete avvisateci, non vorrei che voi verreste e noi non fossimo in casa"...

"Va bene tesoro, allora ci sentiamo più tardi, io devo scappare, ho tanti clienti alla cassa"...

"Okay mamma, grazie di tutto, a più tardi, e saluta papà da parte mia!"...

"Va bene, ciao tesoro"...

***
Stavo per mettere di nuovo play, quando arrivò Dafne. Aveva una faccia felice, chissà che le era capitato. Molto solare e soddisfatta...chissà...

"Delia, sono le 12.00, che dici, andiamo? Il tempo che passiamo da te, ti fai la doccia, prepari le tue cose, poi dobbiamo passare anche da me...si faranno minimo le 13.30. Che ne dici di andare?"

"Ehm...si, okay andiamo. Ma te? Hai fatto almeno un bagno? L'acqua è meravigliosa tesoro!"

"Uno? Io direi che ne ho fatti almeno 5-6! Ho conosciuto un super figo da far paura hahahah si chiama Marco, 19 anni, alto, occhi di un castano chiarissimo e capelli scuri, ricci. E un fisicaccio da hdsfjsfgsflajn"

"Ehm...okay, non sclerare. Ho capito, chissà perché me lo immaginavo che conoscevi un ragazzo? Hahahah e quindi? Che avete fatto?"

"Ma nulla, abbiamo parlato un po', poi abbiamo fatto il bagno insieme, lui ha anche cercato di baciarmi, ma io sono...diciamo 'scappata dalle sue labbra'... poi si abitua, deve capire che sono difficile, si vedrà più in là"...

"Hahahah si, che poi, alla fine sei più facile di un gattino hahahah va bene va, andiamo, contenta te, contenta me"...

"Heey aspetta. E se vado a prendere io le tue cose e ci laviamo nella nuova casa? C'è la doccia fuori. Che ne pensi?"

"Mmh...sarebbe una buona idea, perché sinceramente mi scoccio ad andare a casa. Vai te allora? Ti do le chiavi?"

"Si si, dammi, ci penso io. Vado da te, poi passo da me e torno alla nuova casa, ok?"

"Va bene, okay, ci vediamo là allora, io sto un altro po' qui e poi me ne torno. Lascia le chiavi della nuova casa nella mia borsa"...

"Ok ok, a dopo!"

"Ciao, a dopo!"
Una volta che Dafne se ne andò, io posai nuovamente il mio mp3 in borsa, visto che mi era rimasto tra le gambe. Dopo averlo posato notai che stavo diventando un'umana arrostita. Avevo anche dimenticato di mettere la crema solare! Ero parecchio rossa e mi stavo facendo la sauna. Così, decisi di andare a fare un altro bagno. Arrivai sul bagno asciuga, l'acqua era meravigliosa proprio come il primo bagno. Pian piano entrai e poi mi tuffai. Wow, era qualcosa di indescrivibile. Leggera, calma, né troppo calda né troppo fredda, era stupenda. Vedevo le sue piccole onde muoversi lentamente, adagiandomi con leggerezza nell'infinito mare. Andai di nuovo sott'acqua, era ormai un'abitudine per me. Passavo più tempo nel fondo che fuori. Mi sentivo sicura laggiù. Toccavo la sabbia, era morbida, morbida e fresca. Tutto di quella giornata era perfetto, eccetto quella sensazione, che sentivo ancora. Iniziai a nuotare a sirena e ancora una volta, a pensare. Tutto d'un tratto non capii più nulla, senti soltanto un rumore, come uno schianto alla testa.
BUUMM.
Uscii subito la mia testa dall'acqua. Era abbastanza alta, arrivava all'altezza del mio bacino. Mi guardai attorno. Cosa poteva mai essere stato? ...

"Ehi, scusami, non l'ho fatto apposta, stavo nuotando giù in acqua, ho visto uno scoglio e girando la testa per schivarlo beh...ho colpito te a quanto pare. Scusami tantissimo, mi dispiace molto, perdonami. Fa molto male?" mi chiese una strana voce...

Descrizione***
Mi girai e vidi qualcosa di meraviglioso. Una creatura mai vista in vita mia. Un qualcosa di così bello e puro. Wow, sembrava un angelo, un angelo caduto dal cielo. Aveva i capelli di un biondo chiaro-scuro allo stesso tempo, con qualche accenno di marrone. Il suo viso era perfetto, molto liscio, e a guardarlo sembrava anche molto morbido. Nel guardarmi mi sorrise, e io rimasi incantata da quei denti. Quelle labbra così perfette e quel sorriso da togliere il fiato. La mia attrazione cadde poi nei suoi occhi. Wow, ero sbalordita. Quegli occhi piccoli e grandi erano stupendi, color dell'oceano. Oceano puro, Oceano Atlantico, Pacifico e Mar Mediterraneo. La sua pelle era chiara, non troppo ma nemmeno troppo scura. Aveva un viso seducente, anzi, più che seducente era attraente, sembrava un dono, un dono che qualcuno aveva ricevuto, un dono che qualcuno aspettava da tanto e con molta ansia; come se fosse l'angelo custode di qualche bambino, così innocente, così dolce, così...cucciolo.

***
"Ehm...c-ciao...no, sta tranquillo, è tutto okay, ho dato solo un brutto colpo, ma è già passato, non preoccuparti, figurati"...

"Sicura? Vieni qui, fammi vedere. Posso controllare?"
Mi prese la mano...beh...veramente, penso che avrebbe voluto prenderla, ma afferrò il polso, lo afferrò e mi tirò a lui. Ero come pietrificata. Mi faceva uno stranissimo effetto. Mi sentivo bene con la sua presenza vicino me, ma...lo avevo appena conosciuto, non sapevo nemmeno come si chiamava, come potevo sentirmi bene? Mi mandò in uno stato di ecstasy. Sentivo il cuore battere forte, accelerò al suo tocco. Mi lasciai trasportare dalla sua forza quando mi tirò a se, e mi avvicinai a lui. Iniziò a controllare. All'inizio teneva la sua mano sinistra appoggiata attorno alla mia schiena, mentre con la destra toccava la mia piccola testa. Poi fece scivolare la mano che teneva poggiata sulla mia schiena, allontanandola del tutto. Le sue mani erano calde, mi rilassavo al suo tocco, e ansimai quando la forza di un'onda mi fece attaccare completamente a lui, sentendo la sua erezione nella mia grandezza.

"Tutto bene? Hai un bel bernoccolo, sarebbe meglio andare a mettere un po' di ghiaccio. Scusami, non era mia intenzione, non l'ho fatto volontariamente. Io ho la testa dura, non mi sono fatto nulla, ma credimi, avrei preferito crearmi io questo bernoccolo, e non far del male a una creatura così innocente come te. Perdonami"...

"Ehm...n-no... sta tranquillo, non è successo nulla, s-sono cose che capitano...non scusarti, è tutto okay"... gli risposi molto timidamente, senza guardarlo in viso. Non ne avevo il coraggio, avevo paura, ma con la coda dell'occhio vedevo qualcosa. Lui sorrideva, wow, era così bello, era un incanto, e sembrava molto dispiaciuto.

"Vieni usciamo, ti accompagno al chiosco, avranno sicuramente un po' di ghiaccio. Ah, comunque piacere, io mi chiamo Niall, Niall Horan, sono irlandese, scusa se non l'ho detto prima, ma mi sono un po' preoccupato per te"...

"P-piacere, Delia, italiana"... risposi molto diretta e balbettando. Non so perché ma...mi agitavo con lui, dentro me cresceva un senso di ansia e un sentimento di benessere.

"Sei una bella ragazza Delia. Quanti anni hai?" mi chiese mostrando quel suo sorriso bianco e brillante.

"Ehm...io...io ho 18 anni"...

"Sei molto timida a quanto vedo. Hahah sei dolce. Io ho 20 anni. Quindi, hai appena finito il quinto anno delle superiori, giusto? mi chiese incuriosito, mentre scostava i suoi capelli da davanti gli occhi, muovendo la testa molto velocemente a destra e a sinistra, lasciandomi ancora più in stile 'statua'.

"Oh si...mi sono appena diplomata. Il prossimo anno partirò in Inghilterra e studierò all'Università di Oxford"...

"Oh, davvero? Anch'io studio in quell'Università, sai? Studi lingue per caso?"

"Ehm...si si, mi sono diplomata al Liceo Linguistico"...

"Anch'io studio lingue. Il mio sogno è fare l'interprete. Invece una bella ragazza come te, cosa vorrebbe fare un giorno?"

"Oh, i-io sono indecisa se fare l'interprete o l'hostess da volo"...

"Mmh...capisco. Studia tanto che con le lingue si fanno buoni affari, soprattutto nel mondo del lavoro"..

"Si si, lo so, studierò, l-lo faccio c-con...passione"..

"Meglio così allora. Che succede? Stai bene? Mi sembri un po' tesa"...

"Uhm...n-no...sto bene, tutto okay"...
Lui si accorse che mentivo. Non avevo lo specchio, ma sapevo benissimo che mi si leggeva in faccia, ero tesa e agitata, non avevo bisogno di riflettermi da qualche parte per capirlo.
Cercando di tranquillizzarmi si avvicinò a me, e mentre percorrevamo la strada per raggiungere il chiosco mi sfiorò la mano. Sentii i brividi quando le sue dita toccarono le mie. Avvertii dei formicolii, che percorsero tutto il mio corpo, facendomi rabbrividire. Stava quasi per stringermi la mano....

"Ahi! Ahi, oddio cos'è?! Ahi, fa male!" esclamai urgentemente..

"Cos'è successo? Cos'hai?" mi rispose con quella voce dolce e preoccupata lui.

"Non lo so, mi fa male l'occhio, qualcosa è entrata dentro con pressione, mi fa male, fa malissimo! Ahi!"

"Aspetta, vieni qui, fa vedere"...
Tenevo la mano nel mio occhio destro, preoccupata, non sapendo cosa fosse entrato all'interno. Poi iniziai a strapazzarmelo anche con entrambi le mani. Lui me le prese e me le tolse dall'occhio. Prese la mia mano destra, che tenne dentro la sua mano sinistra, appoggiata al suo fianco, mentre con la mano destra osservava il mio occhio. Sentivo quella sensazione salire sempre più. Ma non era più una sensazione, non avevo più quel presentimento; adesso sentivo come se tutte le emozioni dovute a quella sensazione si stessero gettando contro me, in quel preciso istante, per tutto il tempo che stavo con lui. Aprivo e chiudevo l'occhio rapidamente, faceva molto male; lui interveniva col suo tocco caldo, alzandomi leggermente la palpebra e soffiando dentro molto delicatamente. Tenevo la bocca leggermente aperta, e il fiato stentava ad uscire. Sentivo solamente un rumore: Bum-Bum-Bumbumbumbumbum. Il cuore stava per traforarmi il petto, sentivo le farfalle nello stomaco e un nodo in gola.

"Come va? Va meglio piccola?" mi chiese preoccupato..

"Ehm...eh?" gli risposi disorientata.

"L'occhio, come va? Fa più male?"

"Oh, ah...ehm...n-no...è passato, grazie mille" gli risposi in uno stato confusionale.
Cazzo, ero come drogata, non capivo più nulla quando lui si avvicinava a me, iniziava a sfiorarmi e toccarmi con le sue mani.
"Ehm...cosa c'era? Hai visto qualcosa?" gli chiesi.

"No no, non c'era nulla, forse ti era caduto qualche ciglio all'interno, capita, tranquilla, è tutto apposto" mi sorrise, tranquillizzandomi.

"Grazie mille Niall"..

"Figurati. Non ti lascerei mai sentire male"...

"Ehm...."

"Oh, eccoci arrivati al chiosco, vieni su"...
Per fortuna non fece caso a quello che dissi. Dio, mi stavo comportando come una bambina. Sono sempre stata timida, ma mai così tanto. Perché lui mi faceva quest'effetto? Perché quando tentavo di parlare mi mancava il fiato e balbettavo persino? Lui era incantevolmente stupendo. Era così dolce, protettivo e...si preoccupava per ogni cosa.

"Mi scusi, avete delle lastre di ghiaccio? La signorina ha battuto la testa, può darmene una, per piacere?" chiese gentilmente al signore alla cassa.
Wow, persino il modo in cui parlava con un venditore era affascinante.

"Si, gliela prendo subito"...

"Grazie mille. Intanto noi ci sediamo al tavolino, va bene Delia?"...

"Si si, va benissimo"...
Ci sedemmo nelle sedie; prima che mi sedessi, controllò se la sedia era sporca di sabbia, e ci passò la mano sopra. Oddio, la sua dolcezza era infinita. Mi trasmetteva qualcosa di strano questo ragazzo, qualcosa di bello, mi sentivo felice e protetta con lui, anche se lo conoscevo a malapena da mezz'ora.
Arrivò il signore della cassa.

"Ecco a lei. Uuuh, è per questa bella signorina? Mi dispiace che una ragazza bella come te si sia fatta male. Vuoi venire con me tesoro? Ti offro qualcosa? Un gelato, un cremino, un pacchetto di patatine...? Vuoi qualcosa?" chiese in modo intromettente il signore.

"NO. Non ha bisogno di niente. Ha solo bisogno di mettere del ghiaccio in testa. GRAZIE, può anche andare adesso!" rispose Niall in modo alquanto nervoso. Come se gli desse fastidio.
Il signore mi fissò e mi sorrise, facendomi l'occhiolino.

"Ciao piccola, quando hai bisogno io sono sempre qui, ti aspetto bellezza!"

"BASTA. Ho detto che deve andarsene! Non ha bisogno di lei. Se non lo ha capito è la mia ragazza, è MIA e lei non deve toccarmela!"

"Calmati ragazzo, volevo solo fare due chiacchiere con questa bellezza qui. Sei un tesoro meraviglioso piccola"...

"Beh, si da il caso che 'questa bellezza qui' sia la mia ragazza, è di mia proprietà, ce l'ha il cervello o no?! Lo metta in funzione! Arrivederci!" gli rispose molto arrabbiato ed infastidito...gli dava davvero fastidio, e io ero un po' spaventata da quel signore, ma pienamente sbalordita da tutto ciò che aveva detto Niall.
Mi afferrò la mano e mi portò fuori il chiosco.

"Andiamo Delia, meglio perderle che trovarle persone così. Arrivederci, si faccia una vita adatta alla sua età, e non vada a disturbare le ragazze di vent'anni più piccole di lei!" gli urlò alzando la voce...
Il signore si mise a ridere, mi guardò e mi fece ancora una volta l'occhiolino, mandandomi da lontano anche un bacio. Mi girai, non volevo più guardarlo, ero scandalizzata. Perché tutto d'un tratto i ragazzi mi guardavano? Mi fissavano e mi desideravano? Non ero mai stata al centro dell'attenzione, nessuno mi aveva mai considerata più di tanto. Adesso, persino un perso 40enne ci provava con me!

"Ehi, stai bene piccola? Scusami se ho alzato la voce, ma le persone così mi fanno arrabbiare e...possono essere pericolose"...

"Ehm...io...io sono un po' scandalizzata veramente...ma grazie mille Niall, grazie davvero"...

"Sta tranquilla, è tutto finito, e non ringraziarmi, per te lo avrei anche ucciso"...

"Ehm...ma...ecco..."

"Si? Che succede? Dimmi"...

"Quando hai detto che ero la tua ragazza e...ehm...che ero di t-tua proprietà...beh tu...ecco..."

"Se dicevo sul serio vuoi dire?"... mi fece l'occhiolino e mostrò quel suo sorriso incantevole.

"Ehm...s-si.."

"Ti ho difesa, non mi andava proprio che si rivolgeva a te così.." mi rispose lasciandomi dubbiosa. Che voleva dire? Avevo capito che mi aveva difesa, ma la sua risposta non soddisfaceva la mia domanda.

"Ehm...grazie..."

"Dai, non pensarci più. Allora, dov'è il tuo ombrellone? Andiamo su.."

"Veramente dovrei tornare a casa Niall, che ore sono?"

"Sono le 12.40 piccola"...

"Oh, è ancora presto! Wow, si è fermato il tempo? Vedi, io abito nella casa dall'altro lato della spiaggia, e aspetto la mia migliore amica, deve raggiungermi lì, ci trasferiamo oggi"...

"Aspetta, tu abiti nella casa del Signor Dilan? Quella che doveva vendere?"

"Si si, proprio lì"...

"Conosco da una vita il Signor Dilan, so la casa a memoria. Ha fatto varie ristrutturazioni alla sua abitazione, io ci andavo sempre da bambino, e tutt'ora ci facevo anche qualche visita, così, per vedere come stava. E' un brav'uomo.."

"Non lo so, non lo conosco. So che è di sua proprietà, ma non l'ho mai visto, ha fatto tutto la mia amica.."

"Capisco..beh..vuoi che ti dia un passaggio a casa? La conosco alla perfezione.."

"Ehm...no vado da sola, tranquillo, non preoccuparti.."

"Dico sul serio, lo faccio senza problemi, anzi, con piacere.."

"No no, tranquillo, vado sola"..

"Va bene, non insisto più. Allora, dove sei messa?"

"Eccoci, ero qui..."

"Ti aiuto a prendere le cose.."

"Ma no, non fa nulla, non scomodarti, faccio io..."

"No lascia stare, dopo quello che ti ho combinato, questo è il minimo che io possa fare; visto che non vuoi farti accompagnare a casa, lasciami fare almeno questo...a proposito, come va la testa?"

"Uhm...va meglio.."

"Fammi dare un'occhiata"...
Si avvicinò a me e mi guardò fisso negli occhi.

"Hai degli occhi stupendi."..

"D-davvero?"

"Si piccola, davvero, sei meravigliosa"...

"G-grazie..."
Era di gran lunga più alto di me, credo più di 1.85 metri. Sentivo il suo respiro sulla mia fronte, mentre lui guardava e toccava la mia testa..

"C'è ancora il bernoccolo, ma passerà. Mi dispiace ancora tantissimo piccola.."

"Non fa niente.."
Abbassò la mia mano destra, che tenevo sulla testa con la lastra di ghiaccio appoggiata. Con la sua mano destra afferrò la mia sinistra e la incrociò con la sua. Le sue mani erano enormi, molto più grandi delle mie, erano calde, si, calde e grandi. Iniziai a non capire più nulla, il cuore batteva forte, il mio respiro diventava più pesante e ci stavo sempre meno con la testa. Sfiorò i miei piedi con i suoi, incrociando anche loro. Era caldo, profondamente caldo. Stava riscaldando tutto il mio corpo, sentivo una sensazione di calore assurda, bollivo dentro. Improvvisamente persi i sensi, e mi cadde la lastra di ghiaccio a terra, sui piedi di Niall. Lui li alzò di scatto ed essendo incrociati con i miei, perse l'equilibrio e cadde. Sapeva che sarebbe caduto su di me, quindi mi prese le braccia e mi spostò, prendendo lui la brutta caduta e facendo cadere me sopra il suo corpo, riparandomi.

"Oddio Niall, scusami tantissimo, scusa scu....."

"Sssh..." non mi fece nemmeno finire la frase. Portò le sue dita nella mia bocca, dicendomi di star zitta. Io obbedii. Mi guardava fisso negli occhi e mi sorrideva. Il mio respiro si faceva sempre più affannato e stentava ad uscire dal mio naso. Accelerò quando mi capovolse, facendomi mettere con le spalle contro la sabbia e il suo corpo sul mio. La mia pancia si alzava e abbassava rapidamente, sentivo qualcosa nello stomaco.

"Mi piaceva quando mi stavi sopra, ma preferisco che sia tu a stare sotto di me, voglio proteggerti"...
Io rimasi senza parole, non feci nemmeno un cenno, non sapevo che dire, non sapevo cosa rispondere, non riuscivo proprio a parlare. Mi aveva bloccata. Sentivo il suo corpo caldo sul mio. Il cuore andava più forte della velocità di un'auto da corsa, e aumentava sempre più. Penso che lui se ne fosse accorto. Eravamo come delle calamite, non c'era nemmeno un centimetro di spazio tra noi, e i battiti del mio cuore pressavano forte sul suo petto. Cercò di tranquillizzarmi, lo sentivo. Iniziò a dare dei dolci baci sul mio collo; sentivo il suo respiro su di me; così caldo, così protettivo, aveva un buon odore. Rabbrividii al suo tocco, mi venne la pelle d'oca, e i miei respiri diventavano sempre più pesanti. Tenevo la bocca leggermente aperta, visto che respiravo a malapena. Erano molto forti, si sentivano perfettamente, mancava poco ai miei ansimi. Poi gettò il suo corpo in avanti, per non scaricare tutto il suo peso su di me. Fu lì che sentii ancora una volta la sua presenza, e mentre baciava il mio collo ansimai sentendo la sua erezione strofinare nella mia grandezza.

"Scusami piccola, non volevo metterti in tensione"...
Non sapevo che dire, non sapevo che fare. Mi aveva mandata nel più totale degli stati confusionali, non c'ero più con la testa, mi aveva fatto perdere la ragione. Era la prima volta che provavo questi sentimenti. Non avevo mai provato nulla del genere fino a quel momento. Avevo sopra un angelo. Era il ragazzo che tutte avrebbero voluto, era perfetto, perfetto per me. Mi persi nei suoi occhi, erano così puri, così limpidi. Nel guardarlo, le mie labbra si curvarono di un leggero sorrisino.

"Hahahah allora ti va bene tutto questo piccola!" mi disse Niall ridendo e scherzando.
Non sapeva che avevo sorriso per la sua immensa bellezza e perfezione. Credo che abbia capito che io stessi al gioco.

"Oh, n-no...ridevo per altro.." gli risposi timidamente.

"A cosa è stato dovuto questo tuo sorriso su quelle labbra meravigliose?"

"Ehm....io...tu....ecco....uhm..."

"Tranquilla piccola, ho capito" mi rispose facendomi l'occhiolino.
Credo che avesse davvero capito tutto. O forse no. Forse mi rispose in quel modo per non mettermi ancora più in tensione. Non sapeva cosa stava accadendo dentro me. Mi fissò di nuovo negli occhi, bagnando le sue labbra con la lingua. Io abbassai lo sguardo, ancora una volta non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi, ero imbarazzata. Lui sorrise. Poi rialzai lo sguardo e lui mi stava ancora osservando. Scese giù con gli occhi e iniziò ad osservare le mie labbra, mordendo contemporaneamente le sue. Si avvicinò ancora di più, stava per baciarmi; poi girò la testa e mi diede un bacio sulla guancia. Credo che avesse capito che potevo farmi strane idee. Magari gli sembrava che, per me, stava andando troppo in fretta; ma gli si leggeva in viso che moriva dalla voglia di assaggiare le mie labbra. Scese giù con la testa, appoggiandola nell'incavatura del mio collo. Mi dava dei leggeri baci e io mi abbandonai a lui, al suo dolce tocco e alla sua bocca. Continuò così per circa 5 minuti, poi sembrò cambiare idea. Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dal suo respiro. Fece salire di nuovo la testa e iniziò a baciarmi la mascella e il mento. Stava per toccare le mie labbra quando...

"Drrrrrrrrrrrr.....drrrrrrrrrrrrrr.......drrrrrrrrrrrrrr" il mio iPhone squillava. Non ci feci nemmeno caso. Fu lui ad avvertirmi, avevo ancora gli occhi chiusi.

"Delia, ti squilla il cellulare.."

"Mmmh...?" feci un cenno disorientato, ad occhi chiusi, non capivo cosa stesse succedendo, ero ancora sopra quella nuvola, così piacevole, così dolce, così rilassante.

"Delia? Ecco, tieni l'iPhone; squilla, non ho voluto vedere chi fosse, non voglio intromettermi nella tua privacy.."
Wow, nel giro di due secondi si era staccato dal mio corpo e io non me n'ero nemmeno accorta, stavo ancora sognando. Sentivo ancora il suo tocco su di me. Ero come pietrificata, ma mi alzai.

"Ooh, g-grazie Niall.." gli dissi imbarazzata.

"Ma di che? Figurati!" mi rispose molto dolcemente.
Presi il cellulare, era Dafne. Cavolo, erano già le 13.30! Come poteva essere passato tutto questo tempo?! Risposi.

"Ehi Dafne, dimmi.."

"Ehi, ascolta io sto tornando a casa, hai aperto? Ci sei riuscita?"..

"Ehm...in realtà sono ancora al mare.."

"Ancoraa?!"

"Ehm...si...poi ti spiego, sto tornando"...

"Va bene, a dopo allora, tra qualche minuto mi parto"...

"Okay, a dopo"
Una volta aver chiuso con Dafne posai il cellulare in borsa.

"Tutto ok piccola?" mi chiese dolcemente Niall.

"Ehm...si si tutto okay. Era la mia amica, mi ha detto che sta tornando a casa. Scusami ma devo scappare."

"Sta tranquilla..sicura di non volere un passaggio?"

"No no, non preoccuparti."

"Va bene, tieni la borsa allora."
Quando mi diede la borsa mi disse anche se poteva vedere il mio cellulare. Io annuii e glielo diedi. Lo sbloccò e fece qualcosa, non avevo idea di che cosa avesse in mente. Qualche secondo dopo sentii un rumore, un 'bip', come se ad un'altra persona fosse arrivato un messaggio sul cellulare. Adesso avevo capito. Voleva il mio cellulare solo per prendersi il mio numero; si era inviato un messaggio sul suo telefono, dopo di che, mi restituì il mio.

"Tieni piccola, grazie."

"Ti sei inviato un messaggio nel tuo cellulare, vero?"

"Ehm...ci sentiamo piccola. Ci vedremo anche al mare. A presto! Ah, mi è piaciuto il modo in cui ti eccitavi. Ti farò riprovare quelle sensazioni, sta tranquilla. Ciao bellezza." Mi diede un dolce bacio sulla guancia e mi fece l'occhiolino.
Le sue labbra erano morbide; morbide, calde, bagnate.

"Uhm...ookaay, ci vediamo al...al mare. Io vengo spesso. Ciao Niall..."

***
Arrivata a casa posai la borsa, mi lavai nella nuova doccia e mi asciugai i capelli. Wow, la casa era meravigliosa. Mi sembrò di essermi lavata in non so quale abitazione, di chissà quale miliardario! Era tutto cosa su cosa. Poi mi sedetti sul divano. Mentre strofinavo i miei capelli con l'asciugamano, pettinandoli con il pettine per capelli lisci. Poi sentii un rumore. Arrivò Dafne.

"Heey, perciò dimmi! Come mai tutto questo ritardo? Ti sei addormentata sotto il sole? Hahahah"

"No, non mi sono addormentata, è successo qualcosa di più grande."

"Delia, che c'è? Sembri seria...che è successo?"

"Ho conosciuto un ragazzo."

"Uuuh, che bella cosa! E quindi? Perché sei così seria?"

"Vedi...tutto è iniziato quando te ne sei andata......"
Raccontai tutto a Dafne, ogni singolo avvenimento, ogni singolo dettaglio. Non tralasciai nulla.

"Uuuh, tesoro, questo ci sta, ma ci sta sul serio! Non fartelo scappare perché da quello che mi hai raccontato, è il ragazzo che tutte vorrebbero avere!"

"Si lo so, io mi sono come incantata. Non so. Quando c'era lui vicino a me...mi sentivo bene, al sicuro e protetta. Mi ha resa felice."

"Ti piacee, uuh..."

"Si, credo proprio che mi piaccia."

"Tesoro, non mollarlo! Vado a preparare il pranzo, cucino io oggi. Quando è pronto ti chiamo!"

"Okay, grazie."
Nel frattempo, uscii le tovaglie da mare da dentro la mia borsa, e le portai fuori per stenderle e farle asciugare. Sentì vibrare il mio cellulare. Lo presi e vidi un messaggio da un numero sconosciuto, un numero che non avevo memorizzato. Aprii il messaggio.

"Ciao piccola, buon pranzo xx."...
Era Niall, ne ero sicura. Non risposi. Avevo paura persino a far questo; ma perché? Perché lo desideravo e avevo paura a parlargli? Perché non riuscivo a pronunciare le parole come lo facevo con gli altri, a scandirle e a dire frasi sensate? Non so come né perché ma...mi piaceva, mi piaceva e anche tanto. Con lui mi sentivo davvero bene e...si, avevo voglia di rivederlo, anche se...sapevo che appena lo avrei rivisto sarei stata ancora più timida.
Andai a mangiare, nella speranza che qualche ora dopo avrei potuto parlargli e che, l'indomani avrei potuto rivederlo.

An angel with blue ocean eyes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora