Capitolo 29

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Venni assalita da tutte le paure che potevano esistere al mondo. Attacchi di panico si impossessarono del mio corpo, della mia mente e dei miei muscoli. Il cuore iniziò a martellarmi al petto, quasi traforandolo, le gambe stavano per crollare e la mia mente stava lasciando il mio corpo.

"C-chi sei? Dov'è Niall?" Chiesi tremando.

"Non preoccuparti dolcezza, il tuo bel principe azzurro è qui, è vivo, sano e salvo. Ma se chiami la polizia non ci conterei più tanto."

Stavo per morire. Qualcuno si era impossessato di Niall, il mio ragazzo, il mio bellissimo angelo custode. Che dovevo fare? Come l'avrei superata questa? Avevo paura. Se lo uccidevano....oddio non volevo nemmeno pensare a cosa sarebbe successo. Senza Niall non respiro.

"Non chiamerò la polizia, lo giuro. Ma ti prego, non fargli del male."

"Non lo farò bocconcino, non lo farò." Sentii una risata di sottofondo provenire dall'altra parte del cellulare.

"Chi sei? Dove siete?"

"Oh Delia, non riconosci ancora la mia voce? Non hai davvero la minima idea di chi sono?"

"Austin."

"Azzeccato piccola."

"Perché Austin? Perché? Cosa ti ha fatto Niall? Cosa ti abbiamo fatto? Per favore lascialo andare, per favore Austin, ti supplico." Dissi quasi piangendo.

"Si è preso ciò che è mio, Delia."

"Austin, io non sono mai stata tua."

"Ma potevi esserlo. Potevo darti tutto quello che volevi. Potevo farti provare emozioni mai provate. Potevo renderti felice, Delia."

"Austin io sono felice. Sono felice perché Niall mi rende tale. Devi capire che se qualcosa non è di tua proprietà, non può appartenerti per forza. Austin sei un ragazzo bellissimo, alto, di talento, sono sicura che sei anche dolce, se non fingevi quelle volte con me. E non immagini nemmeno quante ragazze sarebbero disposte ad averlo uno come te, credimi, ce ne sono tante. Quindi...secondo me dovresti uscire e divertirti, vedrai che qualche ragazza la trovi."

Che potevo fare se non usare la strategia dolce? Che potevo dirgli? Dovevo addolcirlo in qualche modo e renderlo docile, altrimenti avrei detto addio a Niall, e lì sarebbe iniziata la mia depressione.

"Vorrei che quella ragazza fossi tu." Sentii un senso di dolcezza nella sua voce, mischiata con un velo di tristezza.

"Ma non posso essere io."

"..lo so." Rispose, rassegnato.

"Quindi...lascerai andare Niall?"

"..si."

"E...annullerai quella gara o sfida..?"

Un sospiro fu la sola cosa che sentii, nessun cenno, nessuna risposta. Una lama mi trafisse il cuore, pensando che quella sfida non volesse proprio lasciarla andare. Dovevo fare qualcosa, non potevo permetterlo.

"Austin, ti supplico."

"Delia, non lo so."

"Ascolta, che hai intenzione di fare? Vuoi uccidere Niall e poi prendere me? Sei convinto che se Niall morisse io verrei con te? Potresti anche ucciderlo adesso allora, cosa aspetti? Io non ci starei comunque con te, Austin. Non ci starei prima di tutto perché...scusami, scusami davvero ma...per quanto bello, attraente e 'bravo ragazzo'-sottolineai con un tono di voce più acuto quelle ultime due parole- tu sia, non sei il mio tipo. E poi perché non potrei mai stare con qualcuno che ha ucciso il mio ragazzo. O l'una o l'altra, non hai le carte in regola Austin, non per me. Ti prego, fattene una ragione."

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