Capitolo 30

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Delia's POV***

"Sei pronto?"

"Non vedevo l'ora, piccola."

Mi strinse la mano, slacciandomi poi la cintura di sicurezza mentre scendeva dall'auto.

Fece il giro dell'auto, arrivando alla mia portiera, aprendola e facendo scendere dal veicolo anche me.

"Mi piace casa tua." Disse con tono divertito.

"Oh, grazie." Sorrisi.

Ci avviammo lungo il vialetto, mano nella mano, mentre sentivo crescere sempre più una sensazione di disagio.

Suonai il campanello e qualche secondo dopo rispose mio padre.

"Si? Chi è?"

"Sono io, papà."

Senza nessuna risposta, sentii solamente il suono della porta, ora aperta.

Fu mia madre a venirci in contro, sorridendo come un'ebete.

"Ciao tesoro. Niall." Fece un cenno con la testa.

"Salve, signora." Niall ricambiò.

"Grazie per aver accettato, Niall. Prego, accomodati, Delia ti farà vedere la casa."

"Grazie, signora."

"Oh ti prego, chiamami Sally."

Niall sorrise in risposta, seguendomi mentre mi teneva per mano.

"Niall, ma che ti è successo?" Esclamò mia madre, rendendosi conto delle brutte condizioni fisiche di Niall.

"Faccio palestra, Sally. Sono un allenatore di pugilato. A volte questi sono i miei risultati." Cercò di camuffare la bugia.

"Oddio, sei ridotto molto male. Hai messo del ghiaccio?"

"Delia ha pensato a me." Sorrise, guardandomi.

"Oh, meno male. La mia bambina è un angelo." Esultava, gesticolando con le mani.

"Smettila mamma."

"No, è vero. Lo sei." Mi disse Niall, stringendomi a se.

Arrossii a quell'affermazione, abbassando la testa per l'imbarazzo.

"Beh, l'importante è che stai bene." Affermò mia madre.

"Si, sto bene." Sorrise, rassicurandola.

Un sospiro di sollievo uscì dalla mia bocca, era andato tutto bene, finora. Mamma si era bevuta tutto, e meno male.

Presi Niall per mano, camminando di fronte a lui e trascinandolo dietro la mia figura.

Arrivammo in cucina, trovando mio padre sul divano, solito a leggere il suo giornale sullo sport.

"Ciao papà, vorrei presentarti una persona."

Papà alzò lo sguardo, indifferente come non mai. Oh, cosa avrei dato per capire ciò che stava pensando in quel momento. Balzò dal divano, dirigendosi verso noi. Mi avvolse il braccio attorno la schiena, posando un bacio affettuoso sulla mia guancia.

"Ciao, tesoro."

Mi scrollai dalle sue braccia, avvicinandomi a Niall. Nel frattempo, anche mamma ci raggiunse.

"Papà, lui è il mio ragazzo, Niall. Niall, mio padre."

Un nodo mi si formò in gola e un masso si posizionò sul mio stomaco, così pesante che stentavo a parlare, quando mio padre iniziò a squadrarlo da capo a fondo.

An angel with blue ocean eyes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora