CAPITOLO 12- Lucy

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Io e Erika arrivammo alla confraternita, alla porta c'era stefano e Marco; era bellissimo aveva i jeans strappati e la maglia nera, io ero vestita con un vestitino a tubino corto e stretto con i tacchi 《lucy non siamo in una cena di lavoro, sei bellissima però》disse porgendomi la mano 《hai ragione forse o esagerato un pó》ero diventata rossa per l imbarazzo, Stefano mi diede due baci di saluti sulla guancia e bació erika sulle labbra cosa che Marco non fece. Erika la sera che avevamo mangiato la pizza disse che si era fidanzata con Stefano voleva chiudere quel capitolo con "Luca" visto che lui si frequentava con altre. 《Noi entriamo ci vediamo dopo》 disse stefano tirando a sé Erika; gli sorrisi e se ne andò dentro. Fuori da quella confraternita c'era 4 panchine ci sedemmo e lui iniziò ha parlare 《cosa mi racconti di bello?》okkey, era il momento di parlare anche se era troppo imbarazzante 《cosa racconto? Abbiamo fatto l'amore e non ti sei fatto neanche sentire ecco cosa racconto》《lucy, te l'ho detto scusami non l ho fatto apposta sono stato in palestra e mi è sfuggito di mente.》 Mi prese la mano e la bacio, perciò mi alzai d mi sedetti sulle sue gambe, mi guardò a fondo e si avvicinò con le labbra sulle mie, ecco che le nostre lingue si intrecciarono era quel solito gusto di menta fresca; sentì la sua mano sulla mia coscia quando una voce che avevo già sentito si fece tra di noi 《ma guarda un po chi cé qui》 era la sua amica Isabel, 《cosa vuoi?》disse Marco, ma il suo tono non mi piaceva 《non quello che mi hai dato oggi》c'era qualcosa che non andava l'aria tra noi diventò troppo pesante e Marco iniziò a essere diverso; 《cosa gli hai dato oggi?》dissi incuriosita 《niente, abbiamo litigato perché voleva indietro una cosa》 《okey》 risposi, anche se qualcosa non mi convinceva. Abbiamo parlato della mia vita prima del nostro incontro quando uscì dalla porta Erika 《tesoro, io vado a casa da Stefano io da te tu da me scomnetto》scoppiai a ridere 《siii a domani e fai la brava, ti voglio bene》Erika e Stefano salutarono e se ne andarono.
《Rimani da me stanotte?》domandò divertito 《se vuoi si 》risposi sorridendo, ci alzammo dalla panchina e ci avviammo alla sua macchina. 《Allora non vai più al lavoro?》《si curiosona ma ho preso quasi un mese di ferie》. La radio ci tenne compagnia per tutto il tragitto.

Arrivati a casa sua, lei disse 《vado a farmi una doccia veloce e arrivo, tu intanto sistemati nella camera》, lo guardai mentre si toglieva la maglia e pantaloni rimanendo in boxer; era bellissimo, andai nella stanza da letto mi tolsi i tacchi e mi sdraiai sul letto che profumava di Marco!

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