6. Date

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Va tutto bene.
Andrà tutto bene.
Niente panico.

È questo che Newt continua a ripetersi da ormai due ore, mentre cerca qualcosa di decente da indossare.
Deve incontrare Thomas in meno di un'ora ed è, ovviamente, nel panico più totale.

Non ha un primo appuntamento -perché questo è un appuntamento, giusto?- con un ragazzo da più di un anno, e comunque non è mai uscito con un tipo come Thomas.
Non sa come comportarsi, probabilmente finirà con l'arrossire per ogni minima sciocchezza e fare una figura di merda dopo l'altra.

Niente panico, continua a ripetersi.
Niente figure di merda.

Decide finalmente cosa indossare: degli skinny neri che gli fasciano le gambe- decisamente troppo magre-, una camicia bianca semplice, non troppo elegante e un giubbotto nero di pelle.
È più o meno soddisfatto del risultato, si guarda per qualche altro secondo allo specchio pettinandosi i capelli con le dita e poi si fionda fuori di casa, notando che si è già fatto piuttosto tardi.

Quando arriva al posto stabilito per quello pseudo appuntamento le otto sono passate da qualche minuto e di Thomas non c'è traccia.
Newt diventa paranoico in meno di sei secondi.

E se mi avesse preso in giro? E se non volesse uscire con me? Forse nel giro di qualche ora si è scordato che dovevamo incontrarci?

Il suo cervello inizia ad elaborare teorie disparate e Newt inizia a sentirsi un idiota.

È seduto sulla panchina su cui siede di solito da ormai dieci minuti.
Nessuna traccia di Thomas.

Trascorrono ancora un paio di minuti, quando qualcuno siede accanto a lui.

Thomas è arrivato, finalmente, e Newt vorrebbe dirgli che lo aspetta da quasi mezz'ora come un idiota, ma quando gira il viso verso il ragazzo e posa il suo sguardo su di lui, non riesce e proferire parola.

Se possibile, Thomas è più bello del solito.
Ha i capelli leggermente spettinati, degli occhiali da vista che gli stanno fin troppo bene; indossa una camicia nera chiusa fino all'ultimo bottone, che risulta decisamente sexy agli occhi di Newt, e degli skinny neri strappati sulle ginocchia.

A dargli un'aria ancora più da "bello e dannato" -perché è così che Newt ha deciso di definirlo- c'è quella maledetta sigaretta che porta alle labbra, dalle quali lascia poi uscire il fumo.

«Ciao, ragazzino.» saluta Thomas dopo attimi di silenzio.
Newt è certo che il ragazzo si sia accorto del modo in cui l'ha praticamente squadrato da testa a piedi.

«Ciao, Tommy.» saluta Newt sua volta, guardando ancora il ragazzo seduto accanto a lui.

Thomas si gira finalmente a guardare Newt. E, come Newt aveva fatto con lui attimi prima, adesso è lui a squadrare il biondino, in maniera decisamente più sfacciata e con il solito sorrisetto sghembo in viso.

«Sembri quasi un bad boy vestito così.» dice sorridendo. Newt si acciglia leggermente.

«Ed è..una cosa positiva?» Domanda Newt. Thomas ride.

«Decisamente sì, ragazzino. Molto eccitante.» Dice Thomas guardando Newt intensamente, senza perdere il suo sorriso.

Newt ovviamente assume un colorito tendente al pomodoro nel giro di qualche secondo.

«Beh..ehm..grazie. Anche tu stai bene.» dice, distogliendo lo sguardo.

«Sì, grazie, lo so.» Risponde Thomas dandosi uno sguardo e gongolando.

Modesto, pensa Newt.
Certo, non che non se lo possa permettere, in effetti.

«Voglio portarti in un posto, andiamo.» dice poi improvvisamente il moro, alzandosi dalla panchina e facendo segno a Newt di seguirlo.

Six Months [Newtmas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora