31. In Another Life

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[SALVE. Ebbene sì, sono viva. Ecco qui il penultimo capitolo di questa storia, ci vediamo sotto per gli insulti ♡]

Il lunedì mattina Newt riesce a fermare Minho in università mentre va a lezione.
L'amico aveva deciso, ancora una volta di non volergli parlare e così stava facendo. Aveva risposto a qualche messaggio che Newt gli aveva mandato come avrebbe fatto solitamente; poi, ricordandosi di dover fare la parte di quello arrabbiato, aveva aggiunto una risposta scocciata o sarcastica aggiungendo un "non scrivermi più che non voglio parlarti".

«Ciao, idiota.» lo saluta Newt.

Minho gira la testa dall'altra parte, con fare offeso. «Ciao, chiunque tu sia.»

Newt non può fare a meno di roteare gli occhi. «La vuoi finire con questa sceneggiata?» chiede esasperato.

«Tu hai detto a Thomas quelle paroline magiche?» chiede Minho rivolgendogli finalmente uno sguardo, con un finto sorriso.

«No, non l'ho fatto. Non sono pronto, non lo so. Ma se l'ha capito lui non vedo perché non possa capirlo tu.»

Minho volta di nuovo la testa con fare teatrale, come solito suo, e inizia a camminare per i corridoi dell'università, lasciandosi Newt alle spalle.
Il biondo sospira, e lascia andare l'amico.

Qualche giorno dopo, Minho ancora non si è deciso a parlargli e continua ad ignorarlo. Newt continua as essere esasperato dal comportamento infantile dell'amico, ma allo stesso tempo è talmente felice con Thomas che quasi si dimentica di quell'idiota di Minho.

Con Thomas le cose vanno alla grande. Il sabato precedente avevano avuto il loro vero e proprio primo appuntamento. Thomas aveva portato Newt sotto il London Eye, perché quello era ormai il loro posto.
E poi, incredibilmente, il ragazzo aveva convinto Newt a fare un giro sulla ruota panoramica.
E Newt, stringendo forte la mano di Thomas, a parecchi metri da terra, era riuscito a godersi il panorama e non aveva avuto alcuna paura.
E quando Thomas aveva preso il suo viso tra le mani e l'aveva baciato, Newt si era sentito felice e leggero come mai prima.

È venerdì pomeriggio quando Newt si rende finalmente conto di essere innamorato di Thomas.

Non sa perché, non sa come, ma la cosa lo colpisce in pieno, come se un fuoco gli bruciasse nel petto.

I due ragazzi si stanno semplicemente scambiando degli stupidi messaggi, quando Thomas gli manda una foto che lo ritrae con un'espressione buffa che fa sorride Newt a trentadue denti e fa perdere un battito al suo cuore.
È in quel momento che Newt se ne rende conto, che realizza.
È una sensazione improvvisa e in qualche modo inaspettata, e il ragazzo entra nel panico solo per qualche secondo prima di rendersi conto che non ha nulla da temere.

Perché Thomas lo ama.

E finalmente Newt è in grado di dire lo stesso, ricambiare lo stesso sentimento.

Newt pensa immediatamente di chiamare Thomas per dirglielo, per dirgli finalmente che sì, ma certo che anche lui lo ama, certo che è follemente innamorato di lui, ma decide di non farlo; vuole aspettare di vederlo il giorno dopo e dirglielo di presenza.

Decide anche di non scrivere a Minho per dargli la buona notizia che tanto attende, né di dirlo a Gally o agli altri amici. Thomas deve essere il primo a saperlo.

Così risponde alla foto di Thomas con una sua foto altrettanto buffa, continuando a sorridere, impaziente di dire al ragazzo quello che prova.

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Il giorno seguente a Newt sudano le mani, il cuore minaccia di uscirgli dal petto e quasi non sta più nella pelle.

È pomeriggio inoltrato e sta aspettando che Thomas lo raggiunga dove si sono dati appuntamento, seduto su una panchina di Kensington's Gardens.

Six Months [Newtmas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora