17. Too Much Heart

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Era ormai passata una settimana dalla Cena del Natale Anticipato a casa di Minho. La serata era trascorsa in tranquillità: avevano mangiato, scherzato, giocato a Texas Hold 'Em e Charades come da tradizione, mangiato di nuovo, bevuto eggnog a volontà.

Newt aveva cercato di comportarsi normalmente quella sera e di non pensare a quello che era successo a casa di Brenda.
Eppure, il pensiero di sua cugina Brenda e Thomas insieme non aveva abbandonato la sua mente neanche un minuto.

Newt non aveva motivo di essere geloso o quant'altro. Lui aveva scelto di stare con Mike, era contento con Mike e con Mike sarebbe rimasto.

Eppure Newt non riesce proprio a togliersi Thomas dalla testa.

Gli si forma quel nodo alla bocca dello stomaco ogni volta che pensa al ragazzo, gli sale il nervoso; quando è con Mike, gli capita spesso di pensare a Thomas, anche solo per un breve momento; sa che non dovrebbe, che è sbagliato, che non è giusto.

«Vieni dentro, si congela qui fuori.»
Mike risveglia Newt dai suoi pensieri.

Hanno passato il pomeriggio insieme.
Avevano fatto una passeggiata ad Hyde Park, poi la prima pioggia di dicembre li aveva colti di sorpresa ed erano rientrati all'appartamento di Mike.

Mike è quello che può essere definito un "figlio di papà". Suo padre è un rinomato chirurgo estetico, e ha sempre trattato il figlio come fosse un principe, viziandolo e concedendogli tutto ciò che volesse, e nonostante ciò Mike non si era mai comportato come un ricco ragazzino viziato. Non più del dovuto, almeno.
Due anni prima, per i suoi ventun'anni, il padre gli aveva comprato il costosissimo appartamento a Knightsbridge dove tutt'ora vive.

Newt è fuori al balcone, con indosso solo i pantaloni. Osserva il cielo diventare scuro. Non piove ormai più, ma la temperatura è sicuramente sotto i dieci gradi; il ragazzo sembra comunque non percepire il freddo.

Una volta rientrati, erano chiaramente finiti tra le lenzuola.
Non che Newt si lamentasse, per carità.

«Newt, tutto bene?» lo richiama Mike.

«Sì, entro tra un momento.»

Mike gli lascia un bacio sulla spalla e poi rientra in camera, infreddolito.

Quando il cielo è completamente diventato buio un paio di minuti dopo, Newt rientra.

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Il giorno per fare l'albero di Natale e decorare le case era finalmente arrivato, sebbene le strade di Londra fossero già piene di luci da settimane.
Oxford Street è come ogni anno probabilmente la strada più illuminata di tutta Londra durante questo periodo; le vetrine dei negozi sono decorate con gli addobbi più disparati; si cominciano a trovare in giro vari Babbo Natale e a sentire di conseguenza degli allegri "oh oh oh's".

Newt non sente una vera atmosfera natalizia da anni ormai, eppure il momento di fare l'albero con la madre lo rende sempre felice.

Così, quella mattina madre e figlio si alzano presto e dedicano l'intera mattinata a decorare casa.
Prima che si faccia ora di pranzo passa a trovarli Minho, che entusiasta come un bambino dà loro consigli su come sistemare meglio gli ultimi addobbi.

Arrivato il pomeriggio Minho va via e Newt si rinchiude un paio di ore nella sua stanza per studiare.
Quando si fanno le cinque, sua madre bussa alla sua porta.

«Newt, tesoro, ti ho portato il tè.»

«Grazie, ma'.»

Newt prende la calda tazza fumante che la madre gli porge, e si concede così una pausa dallo studio.
Sua madre avvicina una sedia e prende posto accanto a lui alla scrivania.

Six Months [Newtmas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora