30. The Morning After

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Quel mercoledì mattina, Newt viene svegliato dall'odore del caffè.
Strizza gli occhi nel tentativo di mettere a fuoco l'ambiente circostante, poi si rigira tra le lenzuola, infilando la testa sotto il cuscino.
Non ha voglia di alzarsi, si sta così bene a letto, in fondo.

«Buongiorno, dormiglione. Sono le dieci passate, è arrivato il momento di alzarsi!»

Newt sorride e tira fuori la testa da sotto il cuscino.
Ancora non riesce a crederci.

È con Thomas.

Avevano fatto l'amore tutto il pomeriggio, poi la sera Thomas gli aveva chiesto di restare a dormire con lui, e così Newt aveva fatto; si erano entrambi addormentati col sorriso e avevano dormito abbracciati, stretti l'uno all'altro.

«Buongiorno.» dice Newt con la voce ancora impastata dal sonno.

Thomas poggia una tazza sul comodino e poi si siede sul letto  accanto a Newt. Gli sposta delicatamente i capelli che gli ricadono scombinati sul viso, lo guarda sorridendo e «Buongiorno.» ripete.

Newt lo tira verso di sé per abbracciarlo e farsi abbracciare.

«Ti ho portato il caffè.» gli dice Thomas, facendo cenno verso il comodino.

Newt risponde con un mugugno, stringendo il ragazzo ancora di più e costringendolo praticamente a stendersi per metà su di lui.

«È reale? Sei reale?» chiede in un sussurro.

Thomas capisce quello che intende il biondo e gli sorride dolcemente. «È reale. Ed io sono molto reale.» lo rassicura, lasciandogli un bacio sul collo.

Rimangono abbracciati per un paio di minuti, senza dirsi nulla, godendosi l'immensa felicità e la semplicità del momento.
Poi Newt si tira su, costringendo Thomas a fare lo stesso; beve il caffè caldo mentre il moro gli sorride.
Newt prende un altro sorso, poi ricambia il sorriso.

Seguono altri minuti di silenzio tranquillo, in cui Newt sorseggia il caffè e Thomas gli accarezza il dorso della mano libera, guardandolo intensamente negli occhi.

«Ti amo.» gli dice poi, improvvisamente.

Nel sentire quelle parole, a Newt va di traverso il caffè.

«Woah, piano, respira!»
Thomas prontamente gli dà un paio di pacche sulla schiena, nel tentativo di aiutarlo.
Newt è completamente rosso in viso e tossisce, dandosi a sua volta colpi sul petto.
Dopo qualche momento riesce a calmarsi. Posa la tazza sul comodino e si mette seduto ben dritto sul letto.

«Beh, non era certo la reazione che avevo immaginato.» ammette Thomas.

Newt ha gi occhi sgranati e le guance rosse.

«Scusami, scusami e solo che m-mi hai colto di sorpresa! Non me lo aspettavo, ecco, io non... non credevo che lo avresti detto e quindi- mi dispiace, scusami, non volevo! Oh, sono un disastro!» farfuglia Newt, nascondendo il viso nelle mani.

Thomas ride. «Hey, va bene, tranquillo.» lo rassicura, prendendogli le mani tra le sue. «Non l'ho detto perché voglio che tu lo dica a me. È... è semplicemente quello che provo, ed è la prima volta che provo una cosa simile, quindi volevo che lo sapessi. Tutto qui.»

Newt si rilassa e la sua espressione si addolcisce. «È solo che... dopo quello che è successo con-» si interrompe, non volendo fare il nome di Mike in un momento simile. «Non so... io non... » non sa bene neanche lui cosa stia cercando di dire.

«Hey, hey.» Thomas gli prende il viso tra le mani e gli sorride. «Va bene così, davvero. Non devi darmi spiegazioni o altro. Hai bisogno del tuo tempo, è tutto okay.»

Six Months [Newtmas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora