Se qualcuno gli chiedesse di descrivere Minho, Newt direbbe sicuramente tre cose: la prima è che per nulla al mondo il ragazzo avrebbe mai rottamato la sua adorata jeep; la seconda, che avesse sempre fame, a qualsiasi ora del giorno; la terza, che non è mai esisto né mai esisterà qualcuno che ami il Natale più di lui.
Per Minho, i festeggiamenti del Natale arrivano in anticipo.
Dalla tenera età di otto anni, aveva costretto i genitori a fare l'albero praticamente quasi due settimane prima del giorno consueto.E Minho, nel corso degli anni, aveva reso Newt partecipe dei precoci festeggiamenti natalizi.
«Mamma, cosa fai? Quelle luci non vanno bene, servono quelle bianche! Papà, hai già sistemato la ghirlanda sulla porta? Newt, hai preso le candele che ti ho chiesto?» urla Minho da una parte all'altra della casa.
«È isterico.» commenta la madre di Minho, senza farsi sentire dal figlio.
«Ogni anno è sempre peggio.» le risponde Newt sottovoce.
«Hey, voi due! Lavorare, su!»
Minho separa l'amico e la madre, trascinando il primo verso l'albero ancora da decorare.
«Quest'anno sarà un Bianco Natale a tutti gli effetti! In questa scatola ci sono tutte le decorazioni sulle tonalità del bianco. Ecco, guarda questo angioletto. Adorabile! E queste palline? Così carine!»
Newt alza gli occhi al cielo ma sorride, iniziando ad appendere le decorazioni secondo quel preciso criterio stabilito dall'amico che ormai conosce da anni.
«Allora, continui ad ignorare Thomas, ho saputo.» inizia Minho, mentre appende una pallina all'albero.
«Ah, vedo che parlate molto, voi due. Perché non vai tu a divertirti con lui?»
Minho fa il verso all'amico, da persona matura quale è.
«E dai, amico. Fate la pace come i bravi bambini!» gli dice Minho con una stupida vocina infantile
«Perdonalo.» aggiunge poi.«Parli tu che non mi hai rivolto la parola per quasi due settimane!» lo accusa Newt.
«Io avevo le mie buone, anzi, le mie ottime ragioni.» sbuffa Minho. Newt solleva un sopracciglio e sta per rispondergli quando Minho lo zittisce con un gesto della mano, facendogli capire che non è quello l'argomento importante del momento.
«Perdonalo.» gli ripete quindi.
«Forse.» lo liquida il biondo.
«Ma dai, è Natale e siamo tutti più buoni!» suggerisce Minho allegramente.
«Minho. È il venti di novembre. Natale è tra più di un mese.»
Minho rivolge a Newt uno sguardo truce.
«Passami quelle palle. Attento a non romperle.»
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«Ringrazia Minho se sono qui. È stato lui a convincermi.»
Newt si siede accanto a Thomas, sulla loro solita panchina, al loro solito posto.
«Ciao anche a te.» saluta con un pizzico di acidità Thomas.
«Coraggio, sono pronto per le scuse. Ti ascolto.» Newt si rilassa sulla panchina, poggiandosi allo schienale e lanciando un'occhiata al ragazzo alla sua sinistra prima di spostare lo sguardo sulla ruota panoramica.
«Mi dispiace, sono stato uno stronzo. Mi sono conportato male. Non succederà più. Sono felice per te e Mike.» Thomas dice le parole in modo automatico, senza dare una particolare tonalità alla voce che faccia capire che sia sinceramente dispiaciuto.
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Six Months [Newtmas]
Fiksi Penggemar«Woah, okay, almeno smettila di fissarmi in questo modo o potrei fraintendere!» Non solo è fastidioso, pensa Newt, ma è pure sfacciato. «Non ti sto fissando. E non mi hai chiesto un accendino poco fa? Mi sembra che tu ne abbia uno.» dice Newt indica...