13. Ex's and Oh's

6.2K 451 1.8K
                                    

[Sono passati giorni da quando ho visto The Death Cure. Sto ancora piangendo. Voglio morire.]

La seconda settimana di novembre le cose vanno bene per Newt.

All'università le lezioni vanno bene.
A casa con sua madre le cose vanno bene, come sempre.
Il nuovo rapporto con Thomas va bene.
Con Mike le cose vanno più che bene.

Ma effettivamente, non tutto va bene.
Perché Newt non parla con Minho dalla famosa mattina dopo Halloween.
Newt non parla con il suo migliore amico da ben undici giorni.

O meglio, è Minho che non vuole parlare con lui.

Newt ha provato a chiamarlo e a mandargli messaggi centinaia di volte senza ricevere alcuna risposta. Ha provato a parlargli in università durante la pausa, ma Minho è sempre riuscito ad evitarlo. È andato sotto casa sua una dozzina di volte e Minho non gli ha mai aperto la porta.

La situazione sta diventando ridicola e Newt sta iniziando ad innervosirsi. Minho non ha motivo di essere arrabbiato con lui in questo modo.

Così, la mattina del dodicesimo giorno di silenzio radio da parte dell'amico, Newt si presenta sotto casa sua per l'ennesima volta. Sa che Minho è in casa, perché quel rottame di jeep è posteggiato lungo il vialetto e la finestra della camera di Minho è aperta.

Newt quindi inizia a bussare.

«Chi è che fa casino alle otto del mattino?!» sente Newt urlare dalla finestra aperta. È chiaramente Minho.

«Sono le nove e mezza, alza il culo dal letto e vieni ad aprire questa diavolo di porta!» gli urla di rimando Newt.

«Vattene, sto dormendo!»

Newt sbuffa frustrato, e inizia a battere il pugno sulla porta più forte con l'intento di dare fastidio all'amico.

«Continuerò finché non ti deciderai ad aprire!» gli urla.

Dopo un interminabile minuto, Minho finalmente apre la porta.

«Ascolta bene brutto idiota, non hai alcun diritto di trattarmi così, di ignorarmi, d'accordo? Non hai motivo di essere così arrabbiato con me! Quindi smettila di fare il bambino , fammi entrare e parliamone.» dice Newt tutto d'un fiato, puntando il dito sul petto dell'amico.

«Sono muffins quelli?» chiede Minho, ignorando le parole del biondo e facendo segno verso la scatola che Newt ha in mano.

«Sì, sono muffins. Un'offerta di pace. Ora mi lasci entrare?» chiede Newt speranzoso.

Minho, per tutta risposta, prende la scatola di muffins e chiude la porta in faccia a Newt, che sgrana gli occhi indignato.

«Wow. Davvero maturo! Mi chiudi la porta in faccia adesso? Minho!»

«Scherzavo, scherzavo! Entra, muoviti!» Minho apre la porta e lo invita ad entrare, ridendo. Newt finalmente sorride.

Salgono in stanza di Minho, e Newt nota quanto il casino che regna perenne in quella camera sembri aumentato esponenzialmente.

«Sono boxer quelli?» chiede leggermente schifato Newt, vedendo le mutande dell'amico che sono state elegantemente buttate sopra la lampada della scrivania.

«Hey, sei venuto qui per criticare?» minaccia Minho. Newt alza le mani in segno di resa.

Una volta accomodati sul letto di Minho, Newt inizia a parlare e Minho a mangiare.

«Senti, so che pensi che io abbia fatto una cazzata, però so quello che sto facendo. Le cose stanno andando bene tra me e Mike, mi sembra di essere tornato indietro nel tempo a quando lo conobbi la prima volta. È gentile, premuroso, dolce e-»

Six Months [Newtmas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora