7. Party

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Il lunedì mattina Newt si alza presto e si sente carico per la prima volta da quando ha rotto con Mike.

Fa una doccia, si mette la tuta da ginnastica e alle 8 si fionda fuori di casa per correre un paio d'ore al Hide Park.

Minho lo raggiunge solo alle 9, perché era ovvio che il ragazzo avrebbe bellamente ignorato la sveglia e sarebbe rimasto a dormire mezz'ora in più.

È una bella giornata e soffia un vento fresco e leggero. Newt si sente bene.

«Allora, come va col bad boy?»
Chiede Minho quando si fermano al lato di un albero per riposare per una decina di minuti.

«Va bene, credo. Dopo la nostra uscita abbiamo scambiato qualche messaggio, ma nulla di più.»
Dice con fare tranquillo il biondo.

Non vuole affrettare le cose con Thomas. A dire il vero, non sa neanche cosa vuole al momento, da Thomas.
Una relazione è fuori discussione, di questo è certo. Ed è anche piuttosto certo del fatto che Thomas non sia il tipo di ragazzo che ha relazioni che durino più di un mese, esagerando.

Quindi Newt tiene le sue aspettative basse, ha deciso che non ha senso sognare ad occhi aperti. Non più.
Thomas è un bel ragazzo, ma non vuole nulla di più di un flirt.
Sì, ne è convinto.

«Perché non lo inviti stasera da Gally? Per lui non sarebbe un problema, lo sai.» propone allora Minho.

Gally era loro compagno di scuola alle superiori, un ragazzo decisamente particolare e che poteva risultare estremamente odioso al primo impatto.

Tuttavia, conoscendolo, si capiva quanto in realtà fosse altruista, un ragazzo sempre disponibile ad aiutare gli altri. Era un buon amico.

«Credi che dovrei? Insomma, non vorrei sembrare troppo appiccicoso o al-»

«Non dire baggianate. Mandagli un messaggio più tardi e chiedigli se gli va. Scommetto che non vede l'ora di rivedere quel tuo bel culetto!» ammica l'amico.

«Minho! Sei pessimo, ti odio. Comunque d'accordo, oggi pomeriggio gli scriverò, contento?»
Newt riprende la corsa, lasciando indietro Minho.

«Oh sì! Corri, corri, rassoda quel tuo bel culetto!»

Newt risponde alla provocazione del moro fermandosi e tirandogli una scarpa.

Quando il pomeriggio arriva, Newt è seduto sul letto e sta rigirando il cellulare tra le mani.

«Scrivigli e falla finita. Mi angosci.»

Gli dice Minho con un pezzo di muffin in bocca. È steso sul letto di Newt, a pancia in su e con la testa che pendola dai pedi del letto.
Finirà con il soffocare con quel muffin.
Newt getta gli occhi al cielo.

«Potresti metterti seduto mentre mangi? Non voglio fare una manovra salvavita nel caso tu dovessi strozzarti con quel coso.»

Minho si lamenta, ma si mette seduto a gambe incrociate ai piedi del letto.

Ha pezzi di muffin tra i capelli.

«Scrivigli.» dice serio, nonostante risulti difficile sembrare seri con delle briciole tra i capelli.

«No.» risponde secco Newt.

«Scrivigli.»

«No.»

«Scrivigli.» ripete ancora una volta, denti stretti e sguardo di sfida.

«Ho detto no. È troppo presto, siamo usciti solo l'altro giorno, e poi non- Hey!»

Minho gli ha sfilato il cellulare dalle mani e sta adesso correndo fuori dalla stanza di Newt, che lo sta rincorrendo nel tentativo di riprendersi il cellulare.

Six Months [Newtmas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora