Capitolo 4

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Era venerdì e tutti i ragazzi di Oldwood erano in fermento. Ci sarebbe stata la festa dei sedici anni di Ashley Night e ciò significava una mega festa dove tutti erano invitati tranne me, June e qualche altro ragazzo che non era all'altezza della sua festa.
- Sono stata invitata!- urló June dalla macchina, il malumore mi assalì.
- Vuol dire che fai parte della cerchia ristretta dei super cool!-, affermai con sarcasmo.
- Non prendermi in giro!-, mise il broncio.
- Scusami, tanto non ci sarei andata neanche se mi avesse invitato.
- Perché questa aberrazione per i party?
- Mi mettono a disagio, punto.
Chiudemmo il discorso sulla festa dell'anno.
Andammo a lezione e ovviamente tutti parlavano del loro invito e come si sarebbero divertiti.
Io me ne sarei stata a casa a farmi una maratona del Signore degli anelli.

Ero al mio armadietto a prendere i libri per la lezione successiva, quando vidi correre la mia migliore amica verso di me.
Aveva uno sguardo da bambina esagitata a cui avevano dato un chilo di caramelle.
- Sono furiosa con te!-, disse con affanno per la corsa.
- L'ho dovuto sapere da Martha Olberg, sai cosa significa?
I ricci le ricadevano sul viso in una matassa scomposta.
- Non so di cosa tu stia parlando!
- Tu e Derek!-, sul viso gli apparve un mega sorriso e cominciò a saltellare. Gli altri ragazzi ci guardavano come se fossimo due pazze scappate dal manicomio.
La campanella della terza ora suonó e vidi l'entusiasmo di June spegnersi.
- Ti racconto tutto a pranzo, promesso.

Andai a lezione di storia. Ci sedemmo tutti al proprio banco, eravamo in attesa del test. Ero tesa perché avevo studiato solo il giorno prima.
Il professore ci consegnò ad uno, ad uno il foglio.
- Girate il foglio e iniziate.
Cominciai a leggere la prima domanda ma avevo un senso di confusione nella testa, un'emicrania pressante stava avendo la meglio su di me. Mi guardai intorno, stavano tutti scribacchiando con le teste chine sui loro fogli.
Rilessi mille volte le domande del compito, il tempo stava per scadere e avevo scritto solo due righe, così a quindici minuti dalla fine scrissi tutto ciò che ricordavo nel minor tempo possibile.
La campanella suonò.
Andai a consegnare il mio terribile compito al professore, ma qualcosa in me non andava.
- Si sente bene?
Corsi fuori e andai nel bagno delle ragazze a bagnarmi il viso.
Sentii aprire la porta del bagno, ma non volevo farmi vedere da nessuno in quello stato, perciò mi nascosi dentro uno dei bagni. Sentii dei tacchi a spillo sulle piastrelle del pavimento e immaginai di chi fossero.
- Ma sì, tanto non ci starà mai con lei. Sai come sono fatti i ragazzi, a volte hanno bisogno di farsene una e poi scaricarla.
- Ma lui lo sa che mi piace!
- Non vorrai essere tu la ragazza da assestamento? Meglio tocchi a quella sfigata.
- D'assestamento?- chiese una delle due ragazze.
- Ashley, aggiornati! Quando si è trasferito ha dovuto lasciare la sua fidanzata, perciò tu saresti il rimpiazzo-, disse con acidità l'altra ragazza.
Stavano parlando forse di Derek?
Uscii dal bagno tentando di non farmi notare, ma intravidero la mia figura dallo specchio e cominciarono a ridere.
- Ops-, disse Victoria con un sorrisetto - Parli del diavolo...
- E spuntano le corna-, terminó Ashley in una risatina.
Uscii dal bagno visibilmente sconvolta e andai in mensa. June mi fece segno di sedermi al tavolo ma c'erano anche Tyler e Alec. Feci 'No' con la testa; me ne stavo per andare ma sentii afferrarmi il polso, June mi stava tirando verso il tavolo.
- June, non ho fame...
- Non mi interessa, mi devi dei dettagli succulenti.
Quella ragazzina minuta era sorprendentemente forzuta.
- Prima di tutto come sta tuo padre?-, chiese cortesemente.
- I dottori dicono che si sta rimettendo sorprendentemente in fretta, perciò forse oggi o domani tornerà a casa-, vidi che Alec stava soppesando ogni mia parola.
- Cosa c'è?-, risposi scocciata.
Si scompigliò i capelli biondi e mi fece un sorriso sbruffone, quelli che June definisce da cala-mutanda.
- Ero interessato sulle condizioni di tuo padre, tutto qua.
Arrivarono Ashley e Victoria.
Victoria si sedette sulle ginocchia del suo fidanzato perfetto e si baciarono sulle labbra, mentre Ashley era in piedi e mi guardava.
- È il mio posto.
- Ce n'è un altro libero qui-, fece notare June.
- Tranquilla June, me ne stavo giusto andando...
Mi alzai dalla sedia e vidi sul suo viso un sorriso di vittoria.
Alzai gli occhi al cielo quando la mia amica June mi fermó.
- Aspetta, vengo con te. Voglio sapere ogni dettaglio del vostro primo favoloso appuntamento.
Vidi che il sorrisetto che prima era stampato sul suo viso, ora era mutato in una smorfia di rabbia.

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