Tornammo a casa di Miller.
Lui era sul divano che guardava il contenitore vuoto del suo pugnale.
Adaggiammo i corpi letargici sul divano e li lasciammo continuare a dormire.
Mi sedetti vicino a Daniel e presi il libro.
- Lo avevo visto fare solo nei film-, ammisi.
Guardai il quadrato inciso perfettamente nelle pagine.
- È da un film che ho preso l'idea.
- Sembrava importante per lei.
- Ci ero affezionato.
Gli posi una mano sulla spalla in segno di conforto.
- Vedo che la ricerca è stata fruttuosa-, disse Miller.
- Non sa quanto-, risposi.
Il dottore mi guardò con sguardo interrogatorio.
- C'era sangue nero.
- Nero?-, domandò perplesso Daniel.
Alec fece un cenno col capo.
- Incubo?
- Succuba.
- Scusate, potreste spiegarmi?
- In base al sesso, il demone, prende nome diversi. Incubo è il maschio, succuba e la...
- Femmina-, conclusi.
- Esattamente. Ma la domanda è: cosa gli serve una succuba?
- Dottore, non è tutto.
Miller si girò nuovamente e aggrottò la fronte.
- Abbiamo trovato anche questo nel bosco.
Derek gli mostrò la foto fatta col telefonino.
Daniel prese il cellulare e cominciò a studiare attentamente l'immagine.
- Roxanne, dovrai portarci nel posto in cui hai trovato il primo cadavere.Entrammo nel bosco. La neve stava cominciando a sciogliersi e sul terreno c'erano pozze d'acqua ghiacciato e io continuavo a scivolarci sopra. Stava diventando buio, il sole stava salutando la terra per poi coricarsi ad ovest.
Dei cervi sfilarono maestosi davanti ai nostri occhi e rimasi incantata dalla loro fierezza.
Alec e Derek erano in fondo al gruppo mentre discutevano di football e della partita più importante della stagione: predators vs lions. I lions sono sempre stati rivali accaniti contro la nostra squadra, aveva a che fare con l'aver rubato la mascotte altrui molti anni fa, ma la faida continuava imperterrita.
Io e il dottore eravamo in testa al gruppo.
Avevo tante domande da fargli, ma ero talmente stanca che il mio cervello non riusciva a formularle.
Attraversammo il sentiero e trovammo la pendenza da cui ero caduta e mi ero storta la caviglia.
Alec fece l'esibizionista e con una rincorsa saltò in aria fece una capriola e atterrò perfettamente sul terreno con la bravura di un atleta olimpionico.
Il dottore fece un salto e arrivò in ginocchio con un pugno piantato nella neve.
Derek mi fece salire sulla sua schiena e scendemmo insieme.
Tastai il terreno fangoso con il piede e trovai la terra smossa.
- La fossa era proprio qui.
Il ricordo di quel povero uomo dal viso martoriato mi fece rabbrividire.
Derek mi abbracciò prontamente da dietro e mi scaldò col suo corpo.
Mentre il dottore si aggirava per la zona con Alec, decisi di parlare con Derek su quello che era successo la notte scorsa con quel ragazzo.
- Derek...
Mi guardò e sorrise.
- Ho visto cos'hai fatto al ragazzo lupo.
Ogni cellula del suo corpo raggelò.
- L'hai dovuto fare o lui lo avrebbe fatto a te. Era auto-difesa.
- No ti sbagli, era solo un ragazzo, come me.
Non sarebbe mai uscito vittorioso da quello scontro.
- E allora perché lo hai fatto?-, domandai perplessa.
- Temevo che avrebbe potuto far del male a qualcuno, così ho deciso di porre fine alla sua vita. Ma chi ero io per farlo...
Lo abbracciai forte e lo tenni stretto a me.
- Credo che il suo futuro fosse già con le ore contate...
Il dottor Miller mi chiamò.
Presi tra le mani il viso di Derek e lo baciai dolcemente.
Sapevo che si sarebbe tormentato per tutta la vita, ma per un secondo si dimenticò di tutto e si lasciò trasportare dai nostri sentimenti.
Mi diressi verso il dottore.
- Ti ricordi se c'era un simbolo come questo quella notte?
Mi mostrò nuovamente l'immagine per essere sicuro che catturassi ogni dettaglio.
- Era la prima volta che vedevo quel disegno.
Cominciò a borbottare tra sé e sé.Ritornammo a casa sua, i due belli addormentati nel bosco non si erano ancora svegliati.
- Secondo voi quando apriranno gli occhi?
- Potrebbe accadere in qualsiasi momento-, disse Alec.
- Ricorderanno qualcosa?
- Ne dubito fortemente, erano sotto l'influenza del loro alfa, magari ricorderanno degli odori e avranno delle visioni del loro passato, ma se Alfa non vuole che ricordano, allora non lo faranno-, sentenziò duramente il dottore.
- Lei sa cosa significhi quel simbolo?-, chiese Alec.
- Questo è un antico simbolo che indica la trinità. I celti lo chiamano Triskell.
Può stare ad indicare le fase lunari, la famiglia; ha infiniti significati.
- In questo contesto?- chiesi.
- Purtroppo non lo so, ma è stato creato col sangue, perciò attirerà creature indesiderate.
- Fantastica notizia-, commentai acidamente.
- Perché mi sembra che lei sappia troppe cose?- domandò curioso Derek.
- È il mio compito in questo branco, occupo il ruolo del sapiente.
La risposta non fece altro che alimentare i dubbi su di lui.
Mi toccai la tasca e trovai il fischietto in osso che mi aveva donato il padre di Alec.
Era davvero meraviglioso. Lo inserii nella mia collana, accanto al dente dell'alfa.
- È un onore essere nominata protetta del branco-, osservò Daniel.
- Cosa dovrò fare?
- Niente di particolare, dovrai uccidere una capra e poi bere il suo sangue direttamente dalla fonte-, spiegò.
Rimasi inorridita dalle sue parole.
- Sto scherzando! Non ci avrai mica creduto?
Scoppiò in una risata.
- Mi stava già venendo la nausea.
- Verranno letti i sacri voti del branco alla luna e ogni membro del branco darà la sua parola che donerà la sua vita per proteggerti, poi banchetteremo e danzeremo a ritmo di musica.
- Come dovrò vestirmi?
- Mettiti un vestito lungo.
- Lungo, capito.
STAI LEGGENDO
The Wolf's Hour
WerewolfPrimo capitolo della trilogia Hybrid. Compiti in classe, contrasti con i genitori, cotte adolescenziali, erano questi i problemi che Roxanne Ford, una semplice ragazza di sedici anni, doveva affrontare quotidianamente. Insomma, una vita tranquilla i...