Marysol e Jack

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Sono vicino ad un fiume, intorno a me montagne di lava e di fuoco. Gente che urla e sembra che non abbia un corpo. Sul fiume c'è una barca piena di queste persone ed un uomo, che ha gli occhi di fuoco, con un'asta in mano. E' il conducente della barca. Quest'ultimo sta parlando con due persone. Una è come le altre, ma la seconda ha il corpo. Mi avvicino per sentire quello che dicono.

"Caron, non ti crucciar vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole."

Mi sembra di sentire queste parole ma non capisco il loro significato. Sembra che parlino come in un'altra epoca. Mi avvicino per poter parlare anch'io con loro. Quando mi vedono il signore con gli occhi di fuoco dice.

"Un'altra anima...levatevi, lasciatela passare."

Appena sento la parola anima mi guardo. Solo allora mi accorgo che nemmeno io ho un corpo.

"Dante, credo che tu debba aspettare il prossimo giro..."

Solo ora capisco dove mi trovo. L'inferno dantesco esiste veramente. Sono morta. Mi hanno abbandonata.

"Dante, Virgilio, io non voglio morire..."

Dico ai poeti.

"E' troppo tardi, piccola anima. Ormai la tua vita è qui. Lasciati guidare da Caronte."

E' Virgilio che mi ha risposto.

"Io..non posso...io devo...perchè?"

"Come ti chiami?"

Mi chiede Dante, vestito di toga rossa e con la corona d'alloro in testa.

"Marysol."

"Vedi, i tuoi cari muoiono, anche tu muori. E' cerchio della vita. Prima o poi il cerchio si chiude. Marysol, devi accettarlo. Io ho perso il mio unico vero amore. Non lo rivedrò mai più."

Parole. Solo parole.

"Non è vero Dante. Tu rincontrerai Beatrice nel paradiso terrestre, in cima al purgatorio."

I suoi occhi si scuriscono. Rabbia? Desiderio? Non saprei dirlo. Impazzisce. Comincia a correre invocando il nome della ragazza. Virgilio mi dice qualcosa, ma non riesco a capire. Vedo che tutta la scena si allontana da me, diventa piccola. Fin quando ritorna il nulla.

Quando mi sveglio sono di fianco ad un camino, in una vera casa. Poi lentamente mi ricordo tutto e benedico quel bambino e la sua persuasione. C'è un divano color panna e sulle pareti color avorio ci sono molti dipinti. Sembrano persone importanti, alcune hanno anche delle corone in testa. Forse sono duchi, marchesi o addirittura principi. Vicino alla porta d'ingresso, dopo il corridoio con un tappeto rosso e lungo, si apre una stanza verso la cucina e una scala che porta al piano di sopra. Anche l'arredamento interno richiama molto la facciata della casa, anche se ci sono cose moderne come un televisore, un computer o degli elettrodomestici. Senza questi potrebbe sembrare una casa ottocentesca. E' bellissimo, sembra di vivere in un sogno, in una fiaba.

"Ben svegliata."

Ad interrompermi dai miei pensieri è Jack, il fratello maggiore.

"Ehi..."

"Non parlare, ti sei fatta male, pensavamo fossi morta! Devi riposare."

Ecco spiegato Caronte e l'inferno. Devo moderare il mio comportamento se aspiro al paradiso. Abbozzo un sorriso.

"Perché ridi?"

Mi chiede.

"Niente."

Il pensiero del sogno con Dante ancora mi ronza nella testa. L'ho straziato con quella rivelazione! E poi devo smetterla di leggerlo se mi fa questo effetto...

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