Preparativi

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"Ho ancora un piccolo asso nella manica. Potrebbe toglierti la maledizione senza sapere chi te l'ha messa. Ha poche probabilità di successo, ma conviene tentare. E' anche difficile da mettere in atto."

Si interrompe. Siccome non dico niente, riprende con il suo discorso.

"Devi andare nella villa del duca Hearzen, appena fuori di questo bosco. Non sarà difficile, darà un gala domani sera, ci potrai andare. Devi prendere il diamante che si trova nella teca di vetro al centro della stanza dei trofei. Fai attenzione, perché sarà controllato da telecamere. Apri il diamante. C'è una piccola fessura con cui potrai aprirla facilmente. Prendi la polvere di cielo che si trova nel diamante, rimetti tutto a posto ed esci. Una volta che hai la polvere dovrai andare dalla regina di Calenia e farle fare il rituale. Mostrale la polvere e lei capirà, dille che ti mando io. Non è detto che funzioni, ci sono poche probabilità, ma non abbiamo tante altre opzioni."

"Grazie Cassiopea ma...non ho un vestito per il gala ed avrei bisogno di attrezzature per prendere il diamante. Mi scopriranno!"

Dico.

"Oh, non ti preoccupare di questo, lo troverai domattina su quella roccia laggiù."

"E poi come faccio a farmi ricevere dalla regina?"

"Sono una sua vecchia amica, vedrei che non farà storie."

Rimango zitta. Ho finito le domande, le scuse per non farlo. Non posso tirarmi indietro ora.

"Capisco che hai paura, ma devi affrontarla."

Mi dice come se mi leggesse nel pensiero.

"Grazie. Io non sono una coraggiosa, il mio dono di ninfa è la speranza, quindi renditi conto."

"Non lo sottovalutare, lo hai già usato, e ti è stato molto utile."

"Lo so...lo so..."

Sussurro ricordandomi quello che è successo.

"Bè, devo andare. Lassù si staranno chiedendo dove sono, ed anche gli umani che guardano il cielo si stanno chiedendo dove sono."

"Non vieni con me?"

Le chiedo. Sono patetica, ma l'idea di restare da sola mi uccide.

"E lasciare le mie compagne da sole? Non posso. Cassiopea ha bisogno di tutte le sue stelline, anche le più piccole. Mi raccomando, fai attenzione e prenditi cura di te."

Mi risponde.

"Ci rivedremo mai?"

"Non credo. E' stato bello conoscerti Marysol. Sei una persona straordinaria, rimarrai sempre nel mio cuore. Ma nel tuo c'è spazio per una sola persona e non sono io. Abbi cura di lui. Riprenditelo, perché ti appartiene. E digli di sì, per una volta!"

Se ne va ridendo, la risata che sembra il cinguettio di un uccellino. Mi vengono gli occhi lucidi, ma per una volta so cosa mi attende. So cosa devo fare.

Cassiopea se n'era andata, ma il suo ricordo era ancora vivido nella mia mente. E' così che mi sveglio dopo aver dormito dall'alba al tramonto. C'è un piccolo pacchettino su una roccia pochi metri lontana da me. Il regalo della stella. Lo apro. C'è un vestito rosso elegantissimo.

"Poteva scegliere un colore diverso, meno appariscente!"

Penso tra me e me. Ha una profonda scollatura a V davanti e dietro. Sul davanti arriva circa al petto, mentre dietro fino alla fine della schiena. Sul bordo della scollatura dietro passa un filo di pietre preziose che penso siano diamanti. Di fianco al vestito c'è uno scialle argenteo che sta bene con i bordi del vestito e con le scarpe decolletè, che si trovano ai piedi della roccia. Hanno un tacco vertiginoso e molti lustrini che le fanno brillare. Vicino trovo anche una pochette, argento anch'essa, che dovrò portare.

"Non sarà comodo rubare un diamante con una pochette in mano, ma è bellissima!"

Intravedo con la coda dell'occhio una figura che si muove nel buio.

"Chi è là?"

Chiedo.

Nessuna risposta.

"Chi c'è nel buio?"

Ripeto.

Una figura piuttosto bassa viene avanti impaurita. E' una donna, vestita con delle foglie color verde smeraldo molto intenso. Ha i capelli corti arruffati verde pisello. Gli occhi sono della stessa tonalità, ma la pelle è trasparente. Non come la mia che è trasparente ma colorata. La pelle della figura è praticamente inesistente. Ma non fa paura.

"Chi sei?"

Gli chiedo, curiosa di scoprire chi è quella piccola persona.

"U...u...una...una folletta..."

Mi dice balbettando.

"Non devi aver paura di me! Non ti farò niente, ma...cosa ci facevi laggiù, nell'ombra, e perché mi guardavi?"

Un silenzio grave scende tra noi. La guardo per spronarla a continuare. E siccome non dico nulla, lei si decide a parlare.

"Potrà sembrare strano o addirittura folle ma...una persona mi ha detto di venire qui perché dovevo aiutarti."

"Chi te lo ha detto?"

"Qui comincia la parte strana. E' stata...è stata una stella. Ma aveva sembianze umane e sembrava una ninfa come te, ma non del tuo stesso colore, più chiaro."

"Sai come si chiamava?"

"Caimea...Carritea...una cosa simile..."

"Cassiopea?"

"Sì, sì Cassiopea."

"E cosa ti ha chiesto di fare per me?"

"Ti devo fare da parrucchiera e da truccatrice, mi ha detto che hai una festa."

Faccio una risata liberatoria. Mi ero preoccupata!

"Okay, cominciamo!"

Mi vesto e poi la folletta mi fa sedere sopra il ceppo di un albero tagliato e comincia a passarmi strane cose nei capelli. Riesco a leggere solo qualche etichetta: balsamo, crema idratante e tante altre cose simili. Prende la piastra e, con un colpo da maestra, fa sparire tutti i miei lunghi boccoli dorati. Raccoglie i capelli in uno chignon e lo ferma con un bellissimo fermaglio di diamanti. Che festa importante per dover fare le cose così in grande! Mi piacciono le feste e ci andrei anche se non fosse per la maledizione. Mi farei invitare, però. La gnoma mi fa girare verso di lei e comincia a cospargermi la faccia con creme e polverine di vario genere. Ci mette un po' e devo ammetterlo, ho paura di quello che può uscirne, ma, appena mi volto verso uno specchio alto circa fino a metà del busto, che la donna si era portata dietro, rimango senza parole. Brillo in un modo incredibile.

Sarà meglio fare delle foto...no, poi mi scoprirebbero come ladra, peccato!

"Sei perfetta...e pronta per il party."

Annuncia la folletta fiera del suo lavoro.

"Sei stata bravissima!"

"Grazie."

"Se avrò ancora bisogno di una parrucchiera o di una truccatrice verrò da te."

Sorride imbarazzata.

"Ora va, non fare aspettare gli invitati...vedranno solo la tua bellezza."

"Grazie."

Afferro al volo la pochette e mi dirigo verso la villa più grande, più costosa e più bella di Calenia!

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