"Prima voglio avere una prova della tua fedeltà. Rubiamo il diamante di tuo padre, ma non ti preoccupare, lo teniamo mezz'ora e poi lo riportiamo."
"Perché?"
"Perché ho in mente un modo per far vivere in un modo decente tua sorella."
"Io?"
Parla per la prima volta. Ha una voce acuta e spontanea.
"Ti porterò via di qui."
"Grazie. Stai facendo quello che nessuno ha il coraggio di fare."
Mi sorride.
"Sei con me?"
Chiedo a Henry. Annuisce.
"Kate, andiamo?"
"Via!"
Scendiamo le scale tranquillamente, come se non dovessimo far niente e ci fermiamo a bere un cocktail. Poi sgattaioliamo in una stanza adiacente molto piccola, quasi uno sgabuzzino. Al centro c'è un piedistallo con un enorme diamante che riflette in mille colori la luce che lo colpisce.
"Quanto vale?"
"E' praticamente tutta la nostra fortuna."
"Sei sicuro di volerlo fare?"
Chiedo. Spero che la risposta sia un sì.
"Sì."
Mi tolgo un peso dal cuore. Apro la pochette e tiro fuori una lucina laser. A Calenia non le conoscono e basta una cosina del genere a disattivare un sistema d'allarme antiquato come quello.
"Cos'è?"
Mi chiede incuriosito dal fascio di luce rossastro.
"E' un piccolo gadget dei miei studi esteri."
Punto la lucina sul diamante che la riflette su quattro punti che disattivano l'allarme. Aspetto di sentire il "tac" e sollevo il diamante. Mi volto verso Henry, sorrido e corro in giardino. Mi segue. Mi sdraio sull'erba. Mi volto e gli tiro il diamante in testa. Mi dispiace, ma era l'unico modo per aprire la gemma e prenderne il contenuto. Non credo sappia quello che c'è dentro ed è meglio non avere sorprese. Maneggio l'oggetto e trovo la scanalatura, la tiro verso di me e il diamante si apre senza fare il minimo rumore. All'interno c'è una bustina di raso color blu notte, la apro. Ecco la polvere di cielo che brilla dall'interno del pacchettino. Richiudo e mi metto la polvere nella pochette. Mi avvicino al ragazzo. Gli massaggio una tempia e lui piano piano si sveglia.
"Che...cosa...?"
"Scusa, scusa...ti ho colpito per sbaglio con il diamante...non volevo."
Mi affretto a dire con un'aria super preoccupata.
"Niente...bè un po' male sì però..."
Faccio la finta preoccupata, so di non avergli fatto nulla.
"Okay è diventato pericoloso, portiamo indietro tutto e torniamo alla festa."
"Come? Di già?"
"Ho avuto la prova che ti fidi di me e poi è da quasi un'ora che siamo fuori."
Non è vero, ma lui non lo saprà mai.
"Ah..."
Sorrido. Lo trascino per un braccio fino allo sgabuzzino dove appoggio il diamante privato del suo contenuto. Rimetto in piedi i resti del povero Henry e torniamo tra la folla. C'incrocia subito suo padre.
STAI LEGGENDO
Ninfea
Teen FictionMarysol arrivò nel mondo degli umani dove incontrò lui. Lui che l'avrebbe fatta sognare, lottare ed innamorare. "promettimi che tornerai" "Non c'è bisogno di prometterlo. Sai che sarà così" "Lo so, ma ogni volta ho paura c...