"Vedi, quello che nessuno sa è che io non sono sempre stata così seria, importante. Quando ero giovane, vivevo ai margini della corte e non ero l'erede al trono, mio cugino lo era. Si chiamava George. Aveva qualche anno più di me. E' con lui che mi divertivo, la mia dama di compagnia era vecchia. Siamo cresciuti insieme, come fratelli, fino a quando non dovette sposarsi. Aveva 18 anni ed io 16. Lei si chiamava Lucinda. Acclamati dal reame, ma odiati da me. La notte dopo il matrimonio lui venne da me...mi disse che non amava Lucinda, che non l'avrebbe mai sposata se non per affari di stato. Sostenne che mi amava, ma che non potevamo stare insieme. Gli chiesi perché non aveva sposato me. Mi rispose che siccome eravamo cugini ci sarebbe stato uno scandalo a corte, anche perché fin da piccoli stavamo sempre insieme. Gli dissi addio, ma lui rispose che mi voleva ugualmente e mi baciò in mezzo al corridoio. Mi portò in uno stanzone e...bè risparmio i dettagli. Comunque il re ci trovò. Ci guardava con aria severa, prese George per un braccio e lo portò fuori. Io non lo vidi, ma il mio cuore sapeva che era morto. Non so se l'abbia ucciso suo padre o se sia stato un incidente, ma avevo la sensazione che qualcuno avesse strappato il mio cuore."
Mi riconosco in quello che dice la regina. Il dolore incredibile e il cuore che perde un colpo. Mi sono sentita anch'io così, ma ora credo di averlo superato.
Strashsnowe riprende.
"Credo che sia stato un incidente, non credo che il re sarebbe stato capace di uccidere suo figlio. Ma, comunque sia andata, il regno non aveva più il suo erede. Lucinda non lo poteva diventare siccome non discendeva dalla famiglia reale. Così la moglie del mio amato lasciò il palazzo. Il re non mi parlò più da quel giorno e neanche mio padre, suo fratello. Mio papà morì nove mesi dopo, qualche giorno dopo la nascita di Claire. Era la figlia mia e di George. Quella notte avevo la Naturanza e lui involontariamente mi sfiorò. Claire era bellissima, pura. Vedi, George aveva dei piccoli segni verdi sulla sua pelle argentea, sia io sia la piccola non li abbiamo. Siamo pure, come te. Ormai è passato tanto tempo. Pensavo di abdicare in favore di Claire, ma lei non ne vuole sapere di diventare regina. E' scappata da palazzo, non so dove sia. Sembra che il regno si rompa sotto le mie mani, basta guardare fuori dalla finestra! Sono passati diciassette anni da allora e George non ha mai abbandonato il mio cuore. Non me lo sono mai lasciata alle spalle, non sono mai riuscita a dimenticarlo."
Passano attimi imbarazzati e, per una volta, non sono io a rompere il silenzio.
"Così hai una figlia? Non lo sapevo."
Dice Angelica
"Non lo sa nessuno."
"Mi dispiace."
Dico.
"No, ormai ho quasi finito qui. Ti aspetterò e poi lascerò Calenia, per sempre."
Non so cosa dire. Una vita stroncata dal dolore e dal dovere verso il regno. Una domanda mi sorge spontanea: anche la mia vita sarà così?
"Ma come si è arrivati fino a questo punto? A palazzo e nel regno in generale?"
Voglio veramente capire con chi mi troverò a che fare.
"Questa storia è ancora più antica. Fin dall'inizio dei tempi esseri sovrannaturali popolavano la Terra. Noi vivevamo in pacifica armonia con questi esseri. Non avevamo mai visto i nostri vicini ed era un argomento taboo per noi. Nessuno si poteva avvicinare a loro o anche solo parlargli a meno che non fosse interpellato. Così si creò una scala sociale che vide gli esseri in cima, irraggiungibili e noi sotto quasi considerati schiavi degli esseri. Però erano buoni, non ci trattavano male. Un giorno, non si sa bene come, una ninfa riuscì a vedere un essere. Raccontò che era bellissimo, imponente, muscoloso. Aveva gli occhi color del cielo ed i capelli raggianti come il sole. Le parve strano, ma era abbronzato. Qualche giorno dopo la ragazza tornò dall'essere. Si erano innamorati. Dalla loro unione nacque il primo essere umano. Da allora la ragazza fu bandita per sempre e l'essere fu costretto a trainare il sole tutto il giorno su un carro, fino alla fine dei tempi. Il figlio della coppia fu scacciato e si costruì una compagna. In questo modo nacque la razza umana che molti secoli dopo ci scacciò dalla Terra e noi ninfe ci rifugiammo a Calenia mentre gli esseri andarono sopra un monte. Gli uomini si dimenticarono dell'esistenza delle ninfe e cominciarono a venerare gli esseri chiamandoli dei. Solo molto tempo dopo alcuni umani ci trovarono e ci chiamarono ninfe, che significa –figlie degli dei- a causa della nostra pelle. Quando tornarono sulla Terra, però li credettero pazzi e nessuno pensò più alle ninfe. In effetti è quasi giusto il nome che ci hanno dato. Noi siamo imitazioni imperfette degli dei."
Smette di parlare.
"Vuoi dire che noi discendiamo direttamente dagli dei dell'Olimpo?"
Chiede Angie.
"Voglio dire proprio questo."
"Apollo. Gli uomini discendono da Apollo...e noi? Da chi discendiamo?"
Chiedo.
"Ottima domanda. Noi siamo figli di Giove e di Ade, alcuni di uno altri dell'altro. E' da questo che derivano i poteri in fondo. Giove dà quelli della luce, Ade quelli del buio."
Rimango senza parole. Troppe rivelazioni nell'ultima ora. Sono la regina perduta, figlia di Giove. Ma ora non ho più i poteri della luce, ho quelli di mezzanotte, quindi di chi sono figlia?
"E la famiglia reale da chi discende?"
"Quando Ade e Giove crearono le ninfe, Venere gelosa creò una razza particolare, che poi divenne quella dei regnanti. Ma sbagliando colpì Proserpina in questo modo Ade se ne innamorò e la costrinse a vivere nell' Oltretomba per metà anno. Proserpina, in realtà, fu la prima regina. Pensate che anche la famosa Euridice, moglie di Orfeo, era una ninfa."
"E le razze? Dipendono da qualche gioco divino?"
Chiede Angelica.
"Le razze derivano dalle stagioni e basta. Molti alchimisti e maghi tentarono di capirne l'origine o il motivo dell'esistenza, ma ancora oggi questo è un mistero."
"Ci sono poteri della luce o del buio che si distinguono perché sono dannosi per gli altri o no. Ma ogni ninfa ha un potere unico e personale. Perché?"
"Si dice che ognuno abbia circa sette sosia uguali a se stesso ma per i poteri non è così. I poteri di un individuo sono unici e personali, non possono essere uguali a quelli di nessun altro. Derivano quasi dalla nostra stessa psicologia. Si hanno i poteri della luce o del buio a seconda del dio da cui discendi. Mary, tu per esempio discendi da Giove perché hai i poteri della luce. Angie, tu hai i poteri del buio perché discendi da Ade."
"Come fa a sapere che tipo di poteri abbiamo? Non glieli abbiamo mostrati."
Chiede Angelica. La regina sorride, contenta della domanda che le è stata posta.
"Il mio potere è quello di guardare all'interno dell'animo delle persone semplicemente toccandole. Ho letto la vostra anima quando mi avete aiutato a venire a palazzo."
Vedo gli occhi scuri di Angie brillare e i miei, ormai color avorio, rispecchiarsi nello sguardo complice della regina.
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Ninfea
Teen FictionMarysol arrivò nel mondo degli umani dove incontrò lui. Lui che l'avrebbe fatta sognare, lottare ed innamorare. "promettimi che tornerai" "Non c'è bisogno di prometterlo. Sai che sarà così" "Lo so, ma ogni volta ho paura c...