Capitolo 11

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Era un altro giorno, di un'altra settimana, di un altro mese, di un'altro anno, ma della stessa vita. La mia. Anche quella mattina andai a scuola in metro come tutte le altre mattine. Quella mattina mi misi una maglietta a maniche corte tutta colorata di nero e blu scuro e delle varie sfumature di quei due colori, avevo dei jeans chiari strappati e le mie solite All Star bianche basse. Quel giorno faceva caldo, si sentiva che mancava più o meno un mese all'inizio dell'estate. Ero felice quella mattina. Non so bene il perché. Il sole era sorto da un pezzo e illuminava tutto di una luce candida, come se chiedesse gentilmente di poter brillare nel cielo limpido e azzurro chiaro, non c'era neanche una nuvola. Il tempo però trascorreva velocemente, mi diede appena il tempo di realizzare di essere entrata in metro che il cuore mi iniziò a battere forte senza un motivo preciso. Alla fermata dopo essere salita sulla metro salì Luca, come al solito. La metro andava veloce come il battito del mio cuore. Tutto si svolse in pochi secondi. La metro si fermò bruscamente. Io ero appoggiata contro un palo, Luca era davanti a me. Parlavamo a bassa voce. Il colpo spedì le sue labbra sulle mie. Poco dopo lui si staccò da me. Ero imbarazzata da quella situazione, anche se quella volta non pensavo più al passato. Lui invece mi sorrise e io mi stavo per arrabbiare, quando lui parlò: "Jess... Io devo... Dirti... Una cosa!" era nervoso, il sorriso era stato solo una copertura per il suo vero stato d'animo. Continuava a passarsi la mano tra i capelli. Io mi tranquillizzai e gli chiesi: "Cosa devi dirmi?"
Lo guardavo negli occhi e leggevo indecisione. Indecisione? In lui? L'avevo vista poche volte su quel viso. Gli sorrisi. Fece un respiro profondo e parlò di nuovo facendo un respiro profondo: "Jess... Vuoi essere la mia ragazza?" io lo guardai con gli occhi spalancati, non me l'aspettavo. E gli risposi: "N-non lo so..." adesso anch'io ero nervosa, mi passavo continuamente la mano tra i capelli. Poi mi schiarii la voce e continuai cercando di sembrare decisa: "Luca io non voglio soffrire. Non voglio essere illusa e illudermi ancora. Tu sei un mio caro amico e non voglio perderti. Non sono una ragazza da una botta e via e se non lo hai ancora capito faresti bene a non parlarmi più. Come puoi essere sicuro di volermi come tua ragazza se sei stato con tantissime e con nessuna di loro nulla é cambiato? Come posso essere sicura io di non essere un'altra di quelle ragazze che spunterai sulla tua lista? Io non voglio essere e non sono una di quelle mettitelo bene in testa" lo continuai a guardare dritto negli occhi.
"Jess tu per me sei speciale. Non ti cambierei mai con nessun'altra. So di aver sbagliato tutto questo tempo, ma grazie a te mi sono reso conto che non volevo essere così. Tu sei l'occasione che ho per riscattarmi e voglio essere sincero con te: io ti amo, ti amo davvero, non potrei desiderare ragazza migliore di te" mi disse. Questa volta era lui a guardarmi intensamente negli occhi e io potevo immergermici dentro. Ma la domanda che mi sorgeva era: dovevo credergli? Potevo credergli? Ma non aveva mai detto una cosa del genere a nessuna per quanto io ne sapessi. O era un bravo attore o era sincero. E devo dire la verità: in quel momento mi aveva davvero incantata. Con quel suo sguardo penetrante, il suo viso sereno, ma serio.
Mi scossi un attimo per ritrovare il filo dei miei pensieri. Presi finalmente una decisione dopo qualche momento di silenzio e non mi accorsi nemmeno che la fermata dopo saremmo dovuti scendere. Ripresi così il discorso anch'io con sguardo serio, ma più sereno di poco prima: "Luca ho deciso di fidarmi di te, sento di poterlo fare. Però se tradirai questa mia fiducia tutto sarà finito tra noi, sia chiaro. Anch'io non posso fare a meno di dirti quello che provo per te, non sono convintissima che sia amore, ma é sentimento molto forte"
Accennò a un sorriso e mi chiese timidamente: "Questo é un sì?"
E io gli risposi sorridente e decisa: "É un sì"
Lui si fiondò su di me nonostante il poco spazio che ci separava e mi abbracciò forte, talmente forte che dovetti dirgli ridendo: "Ehi, attento, che così mi fai male" e lui si scusò timidamente e mi diede un bacio sulle labbra. Io sorrisi e guardando fuori dalla metro presi velocemente la mano del mio ragazzo e mi fiondai fuori perché era la nostra fermata e le porte stavano per chiudersi. Ce la facemmo appena in tempo. E Luca mi disse ridendo: "Diavolo Jess! Stavamo quasi per mancare la fermata!"
"Già" commentai anch'io ridendo. Poi lui mi strinse a sè e io lo guardai sorridente. Il sole splendeva nel cielo. Era una giornata favolosa in tutti i sensi.
Poco dopo essere usciti dalla metro incontrammo al solito posto Jen che era con Marco. Li salutai e li abbracciai, poi guardai la mia migliore amica e le feci l'occhiolino. La presi per mano e le diedi un bacio sulla guancia e lo diedi anche al mio amico. Luca lo vide e disse loro con fare scherzoso: "Ehi, lei é solo mia!"
Io lo guardai e gli schioccai un bacio sulle labbra. Quando mi girai vidi Jen che mi guardava come se avesse un punto interrogativo sul viso, io le sorrisi come a dire: 'Te lo spiego dopo' e iniziammo a parlare tutti insieme di non mi ricordo cosa. Arrivammo a scuola tutti e quattro ridendo come dei matti perché Marco aveva fatto una battuta che faceva sbellicare e intanto la gente ci guardava male. Salutammo Marco perché era arrivato davanti alla sua classe e ci dirigemmo verso la nostra. Quando entrammo c'era Lucrezia che ci guardava furente, ma non disse niente e c'era Dario. All'inizio aveva un sorrisone stampato sulla faccia che poi si oscurò quando Luca lo guardò male, evidentemente era ancora arrabbiato. Ci sedemmo e la mattina andò avanti tranquilla. All'intervallo spiegai a Jen tutto quello che era successo quella mattina, lei mi diede una vigorosa pacca sulla spalla e mi abbracciò forte. Intanto mi disse: "Jess sono davvero contenta per te! A proposito, sai cosa é successo tra Luca e Dario?"
"Hanno litigato perché Luca non aveva fatto sesso con una tipa" dissi io semindifferente.
"Stai pensando quello che penso io?" mi chiese Jen guardandomi intensamente negli occhi.
"Penso di sì" risposi io con aria grave.
"Però é positivo, significa che Luca é cambiato"
"Già. Spero di non aver fatto un'altra scelta sbagliata"
"Va beh però adesso non parliamone più! Dobbiamo sempre parlare di Luca?" disse lei divertita e facendo finta di sbuffare.
"Chèrie, devi dirmi tutto su Marco! Mi stavo quasi dimenticando di chiedertelo!"
"Ok Jess, siediti comoda..." io mi sedetti su un banco di fianco alla finestra e mi appoggiai a essa.
"Allora sabato alla festa ci siamo messi a parlare, abbiamo mangiato qualcosa insieme, abbiamo anche gusti molti simili in fatto di cibo..." in quel momento arrivò a interrompere la nostra conversazione il mio fidanzato. Arrivò lì in mezzo alla conversazione e come se fosse niente ci disse mentre mi baciava i capelli: "Di cosa stavate parlando?" mentre io ridacchiavo, Jen rispose: "Di nulla, assolutamente nulla" poi Luca mi abbracciò e disse con voce sensuale riferendosi a me: "Dai tesoro, non tenermi all'oscuro dei vostri discorsi" intanto mi faceva gli occhi dolci. Io lo squadrai sorridendo e la mia amica rispose al posto mio: "Vai via, sono cose da donne!"
"Ho fatto una domanda alla mia fidanzata, voglio che risponda lei" ribatté lui calmo.
"Ok, allora io me ne vado e vi lascio soli" dichiarò Jen stizzita.
"Dai Jen, non fare così!" intervenni io fermandola prima che potesse fare un'altro passo per andare più lontana da noi.
"Dai amore lasciaci parlare da sole, io e te staremo dopo insieme" dissi io questa volta rivolgendomi a Luca che se ne andò con una faccia da finto imbronciato, ma quando io gli diedi un bacio sulla guancia sorrise dicendomi: "Guarda che io sono geloso!"
"Tranquillo non te la ruberò per molto" rispose ridacchiando la mia migliore amica.
"Allora ti stavo dicendo..." continuò lei rivolgendosi a me.
"...che abbiamo ballato ed é stato veramente bello e ci siamo divertiti un mondo finché non si é fatto tardi, stavamo per andarcene e io volevo salutarti quando non ti abbiamo trovata e abbiamo cercato di chiamarti più volte senza però ricevere risposta. Alla fine ci siamo arresi e io ho pensato che tu fossi già andata a casa. Così mi ha accompagnata..."
"Tutto qua?" la interruppi.
"Aspetta un attimo, adesso passo alla parte un po' più hot. Il giorno dopo siamo usciti insieme, siamo andati in giro e ci siamo fermati a far merenda. Dopo aver finito di mangiare, io avevo un lato della bocca sporco e Marco si é avvicinato a me. Lui guardava la mia bocca e io lo guardavo negli occhi, appena ha finito i suoi occhi si sono alzati e... Ci siamo baciati. Quando me ne sono resa conto credo di essere arrossita un sacco perché le guance mi ardevano e lui mi ha detto che se non volevo che mi baciasse non era un problema e non lo avrebbe fatto più. Io non sapevo cosa dire e sono rimasta zitta finché non mi ha riaccompagnata casa..."
"Come non gli hai detto niente? Cioè lui si é dichiarato e tu eri lì imbambolata senza saper dire nulla?" le dissi io incredula.
"Jess fammi finire. E comunque lo sai che io sono fatta così!"
"Già"
"Ieri poi ci siamo incontrati in cortile all'intervallo e abbiamo chiarito"
"E che cosa vi siete detti? Dai, voglio sapere tutto!"
"Gli ho detto che dovevo riflettere sui miei sentimenti e che gli avrei dato una risposta quando mi fossi sentita pronta"
"Daiii! Perché non gli hai detto di sì?!"
"Beh..."
"A te lui piace?" le chiesi interrompendola.
"Sì"
"Come ti senti quando sei con lui?"
"Non lo so, sono a mio agio... Mi sento apprezzata, quasi speciale..."
"Allora é lui, é quello giusto"
"Non lo so Jess, ho bisogno di pensarci" disse lei massaggiandosi la tempia.
"Boh, io mi butterei, poi fai quello che ti senti"
"Ci devo pensare Jess"
"Ok" le risposi io senza convinzione.
In quel momento suonò la campanella dell'intervallo e in contemporanea arrivò Luca che disse con finto broncio: "Visto? Me l'hai tenuta occupata per tutto il tempo"
"Ma sta zitto va'! Che tanto tu ce l'hai per tutto il resto delle lezioni!" rispose lei ridacchiando.
"Ti senti solo eh?" dissi io al mio ragazzo premendogli le mani sulle guance come se fosse un bambino. Intanto lui mi strinse forte a sè e ci andammo a sedere ai nostri posti poiché la prof era appena entrata.
Per il resto delle ore Luca continuò a stuzzicarmi perché diceva che voleva un bacetto, piccolo piccolo, ma che in realtà sarebbe diventato grande grande.

Pensate sia finita qui? Ebbene no. Il percorso dei nostri due amanti avrà una brusca svolta dopo un periodo di apparente tranquillità. Ma non vi anticipo nulla in particolare. Mi raccomando scrivetemi in tanti che voglio sapere cosa ne pensate e votate questo capitolo se vi é piaciuto!

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