Capitolo 6

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Ero arrabbiata, molto arrabbiata. Non poteva prendersi gioco di me. Non sono un giocattolo. Non lo sono e non lo sarò mai. Punto. Era stato diverso da quando ci eravamo baciati dietro l'albero. Lì era come se fosse stato qualcosa di magico, qualcosa di speciale, anche se era stato per un semplice gioco e forse ero stata ingenua a permettergli di baciarmi. Invece quando ci eravamo baciati alla festa mi ero resa conto di quanto fosse sbagliato, lui si prendeva solo gioco delle ragazze. Io in quel momento mi ero sentita una delle tante ed era stato orribile, anche quel bacio era stato orribile, mi ero sentita sporca, avevo aperto gli occhi e avevo interrotto quel momento.
Dopo aver pensato un po' a queste cose mi preparai per andare a scuola. Mi vestii con una maglietta nera con delle scritte oro, dei jeans blu notte attillati, le mie All Star basse bianche, una felpa blu che mi stava un po' larga con la cerniera e il mio giubbotto marrone della Woolrich. Misi le cuffie e mi sistemai in un angolo della metro. Ma cosa vidi? O meglio: chi vidi salire alla fermata dopo alla mia? Ma chi poteva mai essere? Mi volevo nascondere, scappare via, ma davanti a me c'era lui e l'unica via di uscita sarebbe stata passargli di fianco per andare a sedermi il più lontano possibile, per fortuna che la metro era affollata. Riuscii a trovare un nascondiglio e mi spostai dietro a un signore che era abbastanza alto e grosso da nascondermi dalla vista di Luca. Sì, proprio Luca, una delle poche persone che in quel momento non avrei voluto proprio vedere. Per fortuna il mio "camuffamento" funzionò e lui, per il momento, non mi notò. Uscii dalla metro sollevata. Poi qualcuno mi toccò la spalla da dietro, mi girai e lo vidi. Era ancora lui. Lo salutai e cercai di velocizzare il passo, ma lui mi fermò di nuovo. Non volevo litigare con lui e allo stesso tempo non volevo che lui mi prendesse in giro. Allora gli chiesi: "Cosa vuoi?"
"Parlarti"
"E perché io dovrei starti ad ascoltare?"
"Perché è importante"
"Allora dimmi, ma fai veloce che non ho nessuna voglia di parlare con te"
"Ti capisco e voglio chiederti scusa per ieri sera"
"Scusa? Un misero 'scusa'? Come faccio ad accettare le tue scuse?!" dissi arrabbiata.
"Jess, ti prego..."
"Jess, niente. Jess non si fida di te. Punto."
"Fammi spiegare"
"Spiegare cosa? Che pensavi? Che fossi come tutte le altre? Che pensavi? Di potermi scopare seduta stante? O forse che pensavi di potermi spuntare sulla tua lista con tutte le altre con cui tu hai fatto sesso? O forse prima volevi limonare con me e poi fare sesso?"
"No. Io non lo pensavo."
"E allora illuminami"
"Volevo solo baciarti..."
"Sì certo"
"Fammi finire la frase!"
"Ok..."
"Ti stavo dicendo che non volevo darti fastidio, tu per me non sei come le altre, ti prego dammi un'altra possibilità, non voglio che tu mi odi"
"Questa è l'ultima possibilità che ti do, chiaro?"
"Sì, grazie mille Jess"
Io annuii e gli si stampò un sorriso sulle labbra e mi chiese se poteva baciarmi sulla guancia, io feci finta di pensarci e poi gli dissi di sì. Il suo sorriso si era moltiplicato e si estendeva da un'orecchio all'altro del suo viso e fece sorridere anche me.
Appena arrivammo in classe Jen mi corse incontro e mi guardò perplessa. Probabilmente avevo dipinto in faccia un sorriso strano e un'espressione stramba, così lasciai Luca e parlai con lei di quello che era successo poco prima. Lei, dopo che ebbi finito il breve racconto, mi disse:" Jess, so che gli vuoi bene, ma stai attenta. Non si é mai comportato così e per questo non possiamo sapere cosa aspettarci da lui. Sei stata veramente buona con lui, cerca di esserlo il giusto e non troppo, ok?" io annuii e quando suonò la campanella che segnava l'inizio delle lezioni tornai al mio posto.
Le lezioni furono noiose come al solito, ma poi per fortuna arrivò l'intervallo. Luca era già andato giù a fumare con Lucrezia e io e Jen eravamo andate in cortile perché volevamo parlare con alcuni nostri amici di altre classi, tipo Marco insieme ad altri. Ci salutammo tutti, ma in particolare si salutarono Jen e Marco, anche perché loro due uscivano insieme. Poi iniziammo a parlare e Marco mi chiese come avessi risolto con Luca e gli spiegai il tutto, poi lui mi disse:" Jess sei stata troppo buona! Tu non ti meriti questo trattamento. Poi lui non é un bravo ragazzo" e lo indicò. Era dall'altra parte del cortile e stava fumando con Lucrezia, Gio, Dario e qualcun altro che conoscevo solo di vista. Lucrezia era visibilmente arrabbiata con Luca e gli stava urlando contro, riuscii a sentire solo alcune parole riguardo a quelli che si stavano dicendo, o meglio urlando:"Perché te ne sei andato dalla festa? Dov'eri finito? Come mai eri con quella zoccola? Tu non devi stare con lei!"
Poi sentii la voce irritata di Luca risponderle:" Prima di tutto lei non é una zoccola ed é una mia amica. Secondo io faccio quello che mi pare, non sono il tuo servetto, e decido con chi stare"
Lei gli aveva dato poi uno schiaffo e lui le aveva detto una frase del tipo:" Come ti permetti?" e se ne era andato.

Ti piace questa situazione, vero?
L'altra me.
No, non mi piace vedere Luca arrabbiato.
Io penso che ti piaccia che lui litighi con la tua nemica numero uno.
No, non é vero. Smettila.
Come vuoi tu, ma tanto sai che ho ragione.
Uffa! Sempre a rompere. Va beh, dai.
Poi al suonare della campanella rientrammo in classe. Sia Luca che Lucrezia erano visibilmente arrabbiati. Luca si sedette di fianco a me buttandosi sulla sedia. Io gli chiesi cosa fosse successo anche se in parte lo sapevo già e lui mi disse bruscamente che non ne voleva parlare e io rispettai il suo volere. Ma cinque minuti dopo lui si girò e mi disse che me ne avrebbe parlato dopo la scuola. Quelle due ore le passai ad ascoltare le regole che la prof di latino ci spiegava e la lezione di chimica.
Dopo la fine delle lezioni salutai Jen e feci la strada per tornare a casa con Luca che mi raccontò cosa fosse successo con Lucrezia. Mi disse che lei mi aveva insultato perché lui era rimasto con me e non con lei mentre sarebbe dovuto rimanere con Lucrezia perché l'aveva accompagnata alla festa. Lui mi aveva difeso e le aveva detto che con lei non si divertiva e lui la schifava e avevano iniziato a insultarsi a vicenda.
Allora ci tiene a te.
Lo spero.
Poi ci salutammo con un bacio sulla guancia e lui scese dalla metro.

I giorni seguenti trascorsero tranquilli, non avevamo avuto interrogazioni importanti, solo qualche verifica e il nostro rapporto era rimasto amichevole.
Poi passò un mese, era arrivata la primavera da un pezzo, le giornate si facevano sempre più calde e molte volte si riusciva a togliere il giubbotto. Io e Luca andavamo sempre più d'accordo: ridevamo insieme, parlavamo insieme, uscivamo insieme. Mi ricordo una volta in cui eravamo andati al cinema insieme a Marco, Lucrezia, Dario, Gio, Jen, Dalila, Erica e Francesco e ci eravamo divertiti moltissimo. Il film era stato davvero bello e, a parte qualche battuta di poco gusto che mi aveva rivolto Lucrezia e a cui io avevo risposto per le rime, era stato fantastico. Poi eravamo tornati tutti a casa in metro. La prima a scendere era stata Jen perché doveva cambiare metro, poi Gio che era sceso due fermate dopo Jen, poi Dalila e Lucrezia, poi Erica, dopo Dario e Luca e ci eravamo salutati (io e Luca) con una bacio sulla guancia e un abbraccio. Poi ero scesa io insieme a Fra e avevamo parlato un po' e mi aveva chiesto come andava con Luca, lui sapeva che avevamo litigato e io, ogni volta che avevamo occasione di parlare, gli raccontavo quello che succedeva tra noi due, era come un confidente e mi dava sempre consigli su come affrontare la situazione, anche perché lui stesso é un maschio. Lo conoscevo dalle elementari ed eravamo sempre stati molto amici, anche se non ci frequentavamo moltissimo e poi, grazie alla scuola, ci vedevamo tutti i giorni. Lui era un ragazzo pacato, ma non timido, e deciso, sapeva sempre quali erano le decisioni migliori da prendere. Poi ci separammo e ci salutammo come al solito: con un bacio sulla guancia e un abbraccio. Purtroppo molte volte non tornavamo in metro insieme perché lui doveva andare a prendere sua sorella che usciva dalle medie e quindi doveva fare un'altra strada.

Nonostante alcuni impegni, avevo troppa voglia di farvi leggere questo capitolo. Sono davvero contenta di tutte queste visualizzazioni! Siamo arrivati a 1000! Per fortuna sono riuscita a scrivere e terminare anche questo capitolo per farvi un piccolo regalo. Condividete con me e con i vostri amici, parenti, conoscenti i vostri pareri su questa storia in modo che io possa migliorarla il più possibile!

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