Capitolo 21

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"Perché non mi hai chiamato ieri sera?" mi chiese Jen. Ero appena uscita dalla metro e lei era lì ad aspettarmi con le braccia conserte, quasi imbronciata, mentre mi fissava con sguardo truce.
"E perché avrei dovuto chiamarti?" risposi sarcastica. Lei iniziò a battere il piede destro per terra con nervosismo e disse: "Per l'appuntamento con Alex, no?!"
"Ma non era un appuntamento! Era un allenamento di boxe!" ribattei io ridacchiando.
"Se se, come no?!" Jen mi guardò con un sorrisetto malizioso. Io risi ancora e iniziai a camminare per andare a scuola.
"Ma che diavolo ridi?!" esclamò la mia migliore amica mentre mi raggiungeva.
"Rido per le tue battute! Che c'è?! Non va bene?!" ridacchiai ancora.
"No, non va bene. E comunque, non era una battuta!" ribattè Jen lasciando ricadere le braccia sui fianchi con stizza.
"Jen, tu ti fai più film mentali di me" dissi scoraggiata e alzando le sopracciglia.
"Non è vero! Tu sei una vera campionessa in questo sport!"
"Ahahhah, certo che dovrebbero istituire le olimpiadi anche per questa specie di sport!" esclamai ridacchiando e sottolineando la parola 'sport'.
"Oh, tu vinceresti sicuramente!" disse Jen con entusiasmo e battendo le mani come una bambina che riceve il suo lecca-lecca preferito in regalo.
"Sì, sarei la campionessa indiscussa e, dopo un po', mi ritirerei per lasciar spazio a quelli meno talentuosi di me" ridemmo insieme ed entrammo in classe col sorriso stampato sul viso mentre Jen diceva con evidente sarcasmo: "Ma che donna generosa!"
Luca ci guardava stranito, ma io gli diedi solo un'occhiata fugace e nulla più. Appena mi girai verso di lui, Luca si voltò come per negare il fatto che mi stesse guardando.
Io e Jen rimanemmo ancora un po' a parlare prima che la prof. entrasse in classe e iniziasse a spiegare.

All'uscita da scuola, mentre camminavo con Jen, incontrai Alex che mi disse: "Come è andato l'allenamento ieri sera? Mi dispiace di non averti potuto riaccompagnare a casa, ma dovevo andare ad aiutare mia mamma con la spesa"
"Oh, non c'è problema. Comunque è stato figo. Soprattutto la parte in cui tu ti sei preso un pugno in faccia da Rick!" A sentire quelle parole Jen si mise a ridere e io mi unii a lei. Alex ci guardò male e poi mi disse: "Sul serio Jess. Voglio sapere cosa ne pensi"
"Ma te l'ho già detto! Ci stava. E poi Rick è veramente simpatico"
"Ok. Adesso però devo andare" A quel punto ci salutammo e Alex mi diede un bacio sulla guancia prima di andare via.
"Jess, chi è questo Rick che ha fatto il gradasso davanti alla mia migliore amica?" mi chiese Jen lanciandomi un'occhiata maliziosa.
"È il nostro allenatore" risposi io.
"Dai raccontami un po' di lui" Mentre Jen diceva queste parole mi diede una pacca sulla spalla, io alzai un sopracciglio e dissi: "Beh è alto, capelli neri, occhi grigi, muscoloso. D'altronde fa l'allenatore di boxe"
"Figo?"
"Sì dai, simpatico, ha un bel caratterino. Considera che l'ho appena conosciuto"
"Però adesso mi devi raccontare tutto quello che è successo ieri"
"Ok" Così le dissi tutto. E, finito il racconto, Jen si mise a ridere per la figuraccia che aveva fatto Alex davanti a me prendendosi un pugno in faccia.
Ci salutammo e poi io entrai in metro, mi misi le cuffie e ascoltai un po' di musica. La prima canzone che partì fu "We don't talk anymore" di Charlie Puth e Selena Gomez. Quando i due cantanti finirono la frase 'We don't talk anymore like we used to do', qualcuno mi toccò la spalla gentilmente. Alzai gli occhi e... oh quanto avrei voluto non fare quell'ultima azione.
Era Luca.
Io lo fulminai con gli occhi dopo avergli mostrato una faccia sorpresa. Mi tolsi svogliatamente una cuffia e gli disse: "Cosa vuoi tu da me?"
"Voglio solo sapere chi è quello che ti ha baciato sulla guancia all'uscita da scuola" disse con una voce profonda e dolce come il miele. Sbattei più volte le palpebre per far sì che quel bellissimo suono non mi incantasse.
"Cazzi miei" risposi con voce burbera, o almeno ci provai.
"Per favore?" chiese ancora facendomi gli occhioni dolci. Ma cosa credeva? Che potessi perdonarlo così facilmente dopo quello che mi aveva fatto? Che poteva intromettersi nella mia vita come se niente fosse dopo quello che era successo? Che gli raccontassi della mia vita privata dopo quello che io avevo dovuto scoprire? Oh, no no. Assolutamente no. Lo squadrai con sguardo truce.
"Non so se hai capito bene, ma io non voglio più avere a che fare con te"
"Ma siamo in classe insieme!"
"Non me ne frega un cazzo! E poi posso benissimo ignorarti come ho fatto fino ad adesso!"
"Dai, Jess... so che non vuoi essere più la mia ragazza, ma non possiamo almeno essere amici?" Non era mai stato così gentile e dolce da quando lo conoscevo. Nonostante le parole potevano sembrare dure o inaccettabili da parte mia, lui le diceva con una dolcezza e una serietà talmente affascinanti che avrebbero potuto far innamorare anche la donna più dura di cuore. I miei occhi stavano iniziando a tradire le mie emozioni, quando il mio cervello, questa volta prontamente, ricacciò indietro le parole dolci che gli avrei voluto dire e le lacrime che stavano per sgorgare dai miei occhi per lasciare spazio a uno sguardo cupo e deciso che diceva 'No' a quello che era stato il mio fidanzato. Lo lasciai a bocca aperta, anche se le mie orecchie non sentirono ciò che la mia bocca stava dicendo, ma ciò che doveva essere uscito da essa doveva essere veramente terribile. Infatti il signore seduto di fianco a me si girò e anche lui rimase senza parole. Luca se ne andò senza dire null'altro e io sorrisi e mi complimentai con me stessa. A volte la mia testardaggine serviva. Tornai ad ascoltare la mia musica e lasciai il resto al mondo al di fuori delle mie cuffie.

Tornata a casa descrissi a Jen attraverso alcuni messaggi ciò che era successo in metro con Luca e lei si complimentò con me dicendo: "Avresti potuto fare la SS"
Io risi e le risposi: "Peggio: avrei potuto fare la dittatrice"
"Allora avresti polverizzato tutti i tuoi avversari in tutti i sensi"
"Già"
"Saresti stata invincibile, Zeus ti avrebbe ammesso tra gli dei dell'Olimpo"
Risi quando lessi il messaggio che Jen mi aveva appena mandato.
"Come ti chiameresti se fossi una dea?" chiese ancora la mia migliore amica.
"Ah boh, non lo so"
"Secondo me 'Vasilissa'"
"Perchè?"
"'Vasilissa' significa 'regina' e viene dal greco"
"Non mi piace come nome"
"Hai davvero dei gusti difficili, chèrie"
"Forse"
"Niente forse, per davvero"
Risi ancora e rilessi quei messaggi stupidi.
"Allora, se mai sarò una dea, vorrò chiamarmi Lux"
"Perché?"
"A. Perché è figo.
B. Perché ci sta.
C. Perché significa 'luce'..."
Prima che potessi continuare, Jen scrisse: "Lo so che significa 'luce', studio anch'io latino"
"Stavo scrivendo, prima che tu mi interrompessi: luce perché con la mia intelligenza illumino l'universo..."
"Molto modesta la ragazza"
"Jen smettila di interrompermi"
"Ok, signora delle Lande"
"Signora delle Lande??? Ma... vabbè lasciamo stare... stavo dicendo: D. Perché è latino e i romani erano dei pro.
Ecco adesso ho finito. Non c'era bisogno di interrompermi in continuazione"
"Ok, però adesso ti lascio che devo andare a mangiare"
"Buon appetito"
"Anche a te"
Così si chiuse la nostra chat.

Prima di andare a dormire, mi scrisse Alex e mi disse che il prossimo allenamento sarebbe stato giovedì alla stessa ora di ieri e per la stessa durata.

Salve a todo! Ho cercato di pubblicare questo capitolo il più presto possibile sotto richiesta di serenadetr. Come ho scritto a lei in anteprima nei commenti del capitolo precedente, io a settembre-ottobre inizierò a pubblicare altri due libri, uno d'amore e un altro di genere chrime. Quindi pubblicherò penso più o meno ogni due settimane un capitolo nuovo di uno dei libri.
Se vi è piaciuto questo capitolo (anche se non vi è piaciuto in realtà, però shh) scrivetemi nei commenti e io vi risponderò e se volete votarmi io ne sarò mucho felice😄❤💋

Il bad boy diventa dolce❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora