Capitolo 23

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Sabato 17 novembre

Ormai era l'intervallo e io stavo andando in giro con Jen. Lei era abbastanza eccitata perchè quel giorno sarei andata a vedere un incontro di Alex al quale lui stesso mi aveva invitato. Batteva le mani come una bambina e mi chiese impaziente: "Allora cosa ti metterai?"
Io guardavo il pavimento e feci spallucce. Avevo le mani nella tasca della felpa larga e calda che avevo messo quella mattina. Avevo indossato quella perché mi teneva caldo e quel giorno non faceva così freddo da doversi mettere la giacca.
"Come non lo sai?? Ma Jess!"
"Senti tesoro devo andare a un incontro di boxe, mica a una serata di gala!" Alzai gli occhi al cielo. Distrattamente incrociai in lontananza delle iridi verdi che mi erano state molto familiari.
"Ok, allora io deciderò il tuo outfit per sta sera"
"È oggi pomeriggio" la corressi.
"Ma si prolungherà in serata" disse dandomi di gomito e spingendomi vicino a un ragazzo. Mi girai per chiedergli scusa, ma mi fermai perché era ancora Luca. Non mi interessava che avesse sentito ciò che io e la mia migliore amica avessimo appena detto. Anzi era meglio che avesse ascoltato quelle parole così si sarebbe reso conto che io mi ero rifatta una vita senza di lui. Perchè io non avevo bisogno di lui. Ringraziai ancora mentalmente il mio cervello per avermi impedito di cedere ai suoi occhi. Eh sì. Ero ancora innamorata di lui. Ma il mio orgoglio era più forte. Schiacciava con prepotenza quei sentimenti e non permetteva loro di oltrepassare la mia mente. Li rinchiudeva là dentro e comandava le mie labbra e i miei occhi affinchè nulla fuoriuscisse. Un muro era stato alzato. Perchè si sa: l'amore e l'odio sono due facce della stessa medaglia.

Guardai l'orologio. Mancavano cinque minuti e io dovevo mettere solo il mascara. Mi ero messa una gonna, delle calzamaglie e un top neri con sopra una giacca di jeans poichè, essendo novembre inoltrato, iniziava a fare freddo.

Avevo scelto di indossare le mie Dr Martens dello stesso colore del mio completo. Tutto quell'outfit, tranne le scarpe sulle quali mi ero impuntata, l'aveva scelto per me Jen e, appena me lo aveva mostrato, io avevo annuito svogliatamente.
Alex mi aveva scritto dove dovevo andare per vederlo combattere. Io mi ero studiata il percorso e avevo calcolato, o meglio Google Maps lo aveva fatto, quando sarei dovuta partire. Ci volevano 45 minuti per arrivare lì! Alle 15:45 esatte uscii di casa. Salutai la mia famiglia e Jen mi accompagnò fino alla moto. La abbracciai e la baciai su una guancia. Sgasai. Nulla mi dava più energia di quel gesto. Sorrisi dopo essermi messa il casco. Mi posizionai la gonna sotto il culo, sapendo però che si sarebbe alzata comunque. Partii a razzo: volevo arrivare il più presto possibile. In quel momento mi beai del rombo del motore.

Il viaggio passò velocemente. Tolsi il casco e mi trovai davanti alla struttura che Alex mi aveva descritto. Era gigante. La ammirai. Arrivai all'entrata e diedi a un ragazzo in divisa il pass che Alex mi aveva dato. Il ragazzo mi guardava imbarazzato, probabilmente doveva essere la prima volta che faceva quel lavoro. Quel piccolo pezzo di carta mi dava accesso a tutta quell'area: ciò significava che avrei potuto andare nei camerini, vicino al ring e sedermi dove volessi senza che nessuno mi desse noia.
Dato che avevo spinto un po' sul motore ero arrivata dieci minuti prima del previsto. Speravo che Alex non fosse ancora entrato nella grande sala dove si svolgevano gli incontri, ma purtroppo, appena entrata, sentii una voce squillante gracchiare fuori da un altoparlante alla mia destra.
"Ecco a voi signori e gentilissime signoreeee... Alex Cornwell! Un bell'applauso al nostro Calcolatore" così lo chiamò un ometto sul ring con in mano un microfono attaccato al soffitto. Dopo poco entrò Alex da un corridoio ai lati delle pareti che contenevano il pavimento su cui era costruito il ring. A fianco del mio amico c'era Rick. Alex urlò alla folla che gridava il suo nome: "NON VI SENTOOO"
Io sorrisi. Sembrava così a suo agio davanti a tutta quella gente.
La folla urlò più forte il suo nome.
Io ero in cima alle scale delle tribune. Scesi piano piano, come incantata, guardando Alex che saliva sul ring mentre veniva acclamato. Lui si girò a guardare la folla che lo incitava e, ad un certo punto, si fermò. Stava guardando me. Ne ero sicura, tant'è che mi salutò con la mano, dopo essersi fermato per quell'attimo che gli bastò per compiere quella piccola azione. Quel gesto mi mise una strana energia in corpo. Una scarica di adrenalina mi spronò a correre sui gradini.
Saltai l'ultimo gradino quando l'ometto all'interno del ring tirò su la mano di Alex. Un secondo dopo urlò: "Ecco a voi il nostro sfidante, venuto dall'arido suolo dell'Alaska... Gill Mason! Conosciuto come 'The bull' dai suoi compatrioti" Quell'energumeno che l'uomo aveva chiamato Gill sembrava veramente un toro poichè aveva un anello d'oro molto spesso al naso. Sembrava decisamente pompato ed era alto almeno 1,90. Infatti sovrastava decisamente Alex sia in altezza che in larghezza. In confronto a quell'omaccione il mio amico sembrava mingherlino e l'ometto sembrava un nano, essendo tarchiato e molto basso. Scavalcai la barriera che mi divideva dal pavimento su cui era poggiato il ring. Mi venne subito incontro un uomo della sicurezza a cui mostrai fiera il mio pass. Mi sorrise e mi fece passare. Corsi da Rick e lo abbracciai. Lui ricambiò l'abbraccio e mi spiegò un po' chi era l'energumeno. Quando mi raccontò della marea di vittorie che aveva nel suo curriculum, io ebbi ancora più paura per Alex. Rick invece era completamente sereno. Stringeva le braccia al petto e sorrideva sicuro di sè. Io guardai il ring, Alex si girò e mi sorrise. Io ricambiai e poi sollevai gli occhi sull'omone. Intanto captaiun occhiolino che mi arrivava da Alex. Pochi secondi dopo l'ometto annunciò l'inizio del match. Mason fece un sorrisino sghembo al suo avversario, mentre Alex rimase impassibile in posizione di difesa. Gill tastò il terreno avversario lanciandogli in gancio che Alex prontamente schivò. Poi l'omone caricò il mio amico con una serie di pugni che però o colpirono gli avambracci muscolosi di Alex oppure andarono a vuoto. Gill si stava scaldando sempre di più comtinuando con una serie di pugni mentre il pubblico gridava: "Buuuhh"
Appena Mason si fermò Alex gli sferrò un gancio ben assestato e poi una serie di montanti che fecero indietreggiare pericolosamente Mason. Guardai Rick e vidi che si era creato sul suo viso un sorrisino soddisfatto. Alex doveva sicuramente avere una tecnica infallibile: prima studiava l'avversario dando l'impressione di essere moscio e poi lo caricava di colpi come se non ci fosse un domani. Le persone sugli spalti non stavano gridando "Buuuh" al mio amico, ma al suo avversario che non poteva far altro che incassare. Tre minuti passarono velocemente e si dichiarò Alex vincitore del primo round. Entrambi i lottatori si andarono a sedere ai lati opposti del campo e Rick salì per dare una pacca sulla spalla al suo giocatore e sussurrargli qualcosa all'orecchio. Poi Alex si girò verso di me e mi chiese: "Come sono andato?"
"Mah, io direi che sei stato decente. Ma volevo il KO" risposi altezzosa, anche se lo stavo guardando dal basso verso l'alto dato che il ring era sopraelevato rispetto al pavimento. Non ebbi tempo di dire altro che Alex venne richiamato per combattere. In meno di due minuti l'avversario era già a terra e l'ometto stava urlando il countdown. Gill non si rialzò. Alex si girò ancora verso di me e sorrise dicendo: "Visto? Ne sono capace"
Io ricambiai il sorriso e gli dissi che non era ancora finita. L'ultimo round volò ancora più velocemente di quello precedente e Mason venne dichiarato perdente, mentre Alex vincitore. Saltò giù dal ring, dopo essere stato acclamato per diversi minuti senza sosta tant'è che io dovetti mettermi le mani sulle orecchie perché gli spettatori gridavano troppo. Si tolse i guantoni, il casco e il paradenti e mi abbracciò tutto sudato, io urlai, cercando di sovrastare gli schiamazzi della folla, per farmi sentire da Alex: "Bleahhh"
Mi stacco velocemente e ci mettemmo a ridere. Gli diedi una pacca sulla spalla meno sudata e lo accompagnai allo spogliatoio. Rimasi fuori da esso però insieme a Rick che mi disse mentre guardava la porta che il suo boxeur aveva appena richiuso: "È stato bravo Alex. Non l'avevo mai visto così motivato le altre volte"
"Gli ho lanciato una sfida" gli feci notare io con disinvoltura.
"Davvero? Pensavo aveste parlato d'altro mentre lui non combatteva"
"Di cosa?" gli chiesi aggrottando le sopracciglia.
"Oh, nulla di importante"
Percepii un leggero tono allusivo mentre Rick pronunciava quelle parole.
"Rick, non mi nascondere queste cose" lo guardai di traverso.
"Io non ti sto nascondendo niente, voi due siete molto... come dire... vicini"
"Vicini? In che senso?"
"Avete un carattere molto simile e andate molto d'accordo"
"Ok..." Gli lanciai un'occhiata indagatrice, ma non riuscii a captare nulla: Rick guardava dritto davanti a sè e sorrideva. In quel momento si aprì la porta e Alex ne uscì fresco e cambiato: indossava dei jeans chiari strappati e una maglietta a maniche corte attillata nera che faceva risaltare i suoi muscoli. Rick gli diede una pacca sulla schiena e ci salutò.
"Allora cosa ne pensi dell'incontro?" mi chiese Alex mettendosi le mani nelle tasche dei jeans. Gli tirai un pugnetto sul tricipite e dissi, guardandolo dal basso: "Sei stato grande! Sai, all'inizio pensavo che saresti stato battuto clamorosamente e confesso che avevo un po' paura per te, ma poi mi hai sorpreso" Era decisamente più alto di me. Io sembravo uno scricciolo in confronto a lui, ma non mi sentivo così. Anzi, sentivo di essere al suo pari e di poter dire quello che volevo senza che lui mi giudicasse e questo mi piaceva. Lui mi guardò e mi sorrise mentre ci dirigevamo alla sua moto. Quando fummo arrivati al suo cospetto, Alex mi chiese, ancora sorridente: "Allora, che facciamo? Ti va di andare fuori a fare un giro oppure preferisci tornare a casa?"
Io feci finta di pensarci un po' su e poi risposi: "Andiamo a fare un giro"

Cicci questo è Rick😍

Ueeee!!! Finalemente sono riuscita a finire sto dannato capitolo

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Ueeee!!! Finalemente sono riuscita a finire sto dannato capitolo. È più lungo degli ultimi e spero che vi piaccia. Avevo intenzione di scrivere anche dell'uscita dei due belli bimbi qui, ma ci avrei messo veramente troppo e non volevo farvi aspettare oltre. Così eccolo qui il mio bimbo. Votate questo capitolo se vi è piaciuto abbastanza e scrivetemi commenti a volontà. Ah, poi, quasi mi dimenticavo: sono felicissima di aver raggiunto le 4000 views!!!😙😍😍😍

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