1 dicembre
Jen era venuta a casa mia quel pomeriggio non solo per aiutarmi a prepararmi, ma anche per prepararsi poichè sarebbe uscita quella stessa sera con Marco e sarebbe stata una cosa romantica. Cercammo di posizionare i trucchi che dovevamo usare sul lavandino. Piccolo problema: non ci stavano. Così feci spazio sulla lavatrice e mettemmo lì ciò che non stava sul lavandino. Guardarci mentre ci truccavamo sembrava guardare una gara tra due make-up artist. Ci pigliavamo per il culo l'un l'altra per quanto eravamo pignole e a volte ci sporcavamo reciprocamente per farci dei dispetti, come delle bambine di due anni, era da un pezzo che non facevamo così. A causa di queste cazzate che continuavamo a fare, ci mettemmo ore a prepararci perché uno sbaglio o un segno fatto per dispetto significava doverci struccare completamente e rifare tutto. In effetti ci stavamo facendo troppe pare.
Jen aveva deciso che il bordeaux sarebbe stato il colore della nostra serata e così aveva scelto di indossare un maglioncino di quel colore abbinato a una cintura con due conchiglie come fermaglio, una gonna color panna in pizzo, calzamaglie nere e degli stivaletti con un po' di tacco per spezzare quel senso, che aveva sempre di fianco a Marco, di essere nana. Sopra mise una giacca imbottita dello stesso colore delle scarpe perché faceva freddo.Anche io avevo deciso di mettere una giacca nera pesante con delle grandi tasche piene di pelo caldo, anche perché le mie mani si congelavano sempre.
Jen se ne andò via con Marco alle sette e io dovetti aspettare fino alle otto prima che Alex venisse a prendermi. Durante tutto quel tempo mi ero messa ad ascoltare musica random e a canticchiare in giro per la mia stanza mentre mio fratello giocava al computer e qualche volta veniva a cazziarmi perché cantavo troppo forte e lui mi sentiva dalla sua camera.
Alla fine qualcuno suonò al campanello. Mio fratello si fiondò ad aprire la porta e si vide davanti un tipo alto, dai capelli castani e la pelle chiara, per non dimenticarsi dei suoi incredibili occhi azzurri. Così Gio si fermò di colpo e sbattè la porta in faccia a quel ragazzo misterioso. Io feci appena in tempo a vedere uno scorcio del suo viso e a riconoscerlo. Sorrisi quando vidi la faccia che aveva fatto mio fratello. Aveva gli occhi sbarrati, della serie "Chi diavolo è questo?". Io camminai tranquillamente verso la porta e la aprii. Alex si stava passando una mano tra i capelli ed era confuso, così dissi: "Devi scusare mio fratello, ma non ti conosce ed è molto diffidente quando si tratta di ragazzi che lui non conosce mentre io sì"
Alex mi sorrise e rispose: "Oh non c'è problema. Scommetto che sarai abituata a queste reazioni"
"Non tanto. Non invito molta gente a casa mia e di solito mio fratello conosce chi mi viene a prendere"
"Allora sono fortunato" disse facendomi l'occhiolino.
"Eh già... solo a pochi è concesso questo privilegio"
Misi la giacca e richiusi la porta dietro di me. Guardai avanti e vidi una maestosa Jeep Renegade grigio metallizzato. Così esclamai: "Come mai?" e indicai la macchina che sostava davanti a me.
"Fa freddo e non voglio che la mia regina della neve si raffreddi" rispose ammiccando sottilmente.
"È ovvio che io sia la regina della neve, ma non sono tua. Io sono mia e basta" replicai, mettendomi a posto i capelli che erano appena stati scompigliati da una folata di vento leggero, ma freddo che mi aveva fatto colorire il naso e le guance di rosa.
"Mi scusi" ribattè Alex facendo un piccolo inchino.
"Oh ecco, così va meglio"
Sorrisi. Mi aprì la portiera e io entrai nella sua Jeep con i sedili in pelle nera. Li accarezzai e sorrisi ancora.
"Posso accendere il motore o devi stare ancora a lumare i miei sedili in pelle?" mi chiese Alex ridacchiando.
Io mi girai verso di lui e dissi: "No, no, possiamo partire senza problemi"Quando arrivammo, lui mi aprì la portiera come un gentiluomo e mi fece scendere dandomi la mano. Appena alzai il viso dalle nostre mani unite e guardai la casa che si trovava davanti ai miei occhi. Si sentiva già la musica da fuori e c'era già un sacco di gente. A vedere tutto ciò mi sentii un po' stordita. Non mi era mai capitato, ma lasciai stare: avevo bisogno di distrarmi da tutto quanto. Così entrai in quella reggia da cui già proveniva puzza di alcool.
La porta era già aperta e la gente che ballava era a trenta centimetri da essa. Alex mi fece strada e ci sedermi davanti al barista. Lui ordinò un gin tonic e io uno shot di vodka alla pesca, che pagò Alex stesso dopo che mi ebbe convinto a non sborsare neanche un centesimo. Per far quest'ultima cosa dovette urlare perché una delle casse era posizionata proprio davanti a noi e dietro al barista.
Vuotati i nostri bicchieri, mi alzai e ci spostammo per ballare. Ci buttammo in mezzo alla folla e ci lasciammo trascinare dalla musica.
In tutto quel caos, mentre iniziavo a smaltire il drink sentii una voce inconfondibile urlare: "Lasciami stare, non rompermi i coglioni! Cosa ti ha fatto pensare che io ti rivolessi"
Qualche secondo dopo qualcuno mi urtò e vidi con la coda dell'occhio dele iridi verdi e brillanti. Un'altra voce rispose a quella di prima: "Dammi una chance! Io ti voglio! Anche solo per una notte!"
Non riuscii più a sentire cosa si urlavano una contro l'altra quelle due voci, ma ero sicura che appartenevano a Luca e Lucrezia. Pensai e cercai di convincermi di aver sognato tutto. Presi la mano di Alex violentemente e la portai nella direzione opposta rispetto a quella in cui erano andate le voci. Approdai a un tavolino e presi il primo drink che ci vidi appoggiato. Mi bruciò la gola: era vodka pura. Un tipo grosso mi urlò contro che quello era il suo drink, così lo sfidai a una gara di bevute. Alex doveva essere un po' rintronato perchè non si oppose. Così iniziammo.
Una trentina di minuti dopo, quando lo sfidato si stava per arrendere. Irruppe qualcuno che tirò un cazzotto con scarso risultato ad Alex. Quest'ultimo si girò e guardò male il viso dello sconosciuto. Io vidi un pugno atterrare sul tavolo sul quale erano appoggiati i nostri shots. Mi alzai e lo vidi. Lo sfidante mi urlò contro, ma io non lo ascoltai minimamente. Strizzai gli occhi per cercare di capire se fosse veramente lui. Alex gli rise in faccia a causa del tentativo fallito. Il ragazzo, che Alex non conosceva, disse e dalla pizza del suo alito capii che era ubriaco fradicio: "Non toccarla!"
Alex rispose ridendo ancora: "E tu chi cazzo sei per dirmi che cosa fare con lei?"
"Io sono il suo ragazzo!"
Mi intromisi in quella conversazione: "Luca, tu non sei più il mio ragazzo! Non puoi trattare così i miei amici! Tu non sei più nessuno per me!"
Lo spinsi più in là rispetto al tavolo. Alex rideva ancora e questo fece incalzare maggiormente Luca che iniziò a fare rissa. Alex era un bravo pugile, ma anche lui era ubriaco e quindi colpiva con meno forza e precisione. Quella visione mi fece montare la rabbia. Urlai. Ma la musica era ad alto volume e i due non mi stavano ascoltando. Allora approfittai del momento in cui Luca era appena caduto di schiena e mi parai davanti ad Alex in modo che non si potessero più colpire. Luca si alzò immediatamente e mi vide di schiena. Mi girò violentemente e io d'istinto gli tirai uno schiaffo. Lui sbarrò gli occhi, stava per reagire violentemente, quando si rese conto chi aveva davanti. E allora abbassò il capo. Mi guardava negli occhi. Io fissavo i suoi, verdi smeraldo che sembravano così in pena. Erano a dir poco magnetici. Aprii la bocca, ma non riuscii a dir nulla. Riprovai a parlare cercando di non guardarlo e scoprii di essere molto più arrabbiata di quanto mi sentissi pochi secondi prima. Feci un respiro profondo e dissi: "Non farti mai più vedere! Hai capito?! Devi lasciarmi stare!"
Presi la mano di Alex e lo obbligai a portarmi a casa e lasciarmi lì sola.Hi everyone! Tra poco è Nataleeee! Non vedo l'ora...
Intanto vi lascio questo capitolo che spero vi piaccia e che votiate. Devo dire che sono veramente contenta di tutte le visualizzazioni e i voti!! Grazie a tutti per il vostro supporto!😍😍
STAI LEGGENDO
Il bad boy diventa dolce❤
RomanceIl classico bad boy, di nome Luca, della situazione, sembra che voglia sedurre una ragazza normale e senza pretese come Jessica. Lei ha 16 anni e va al liceo scientifico, è alta, magra, occhi color Nutella e capelli castani. Odia Luca fin dal primo...