Promettimi che me lo dirai.
Aveva detto proprio così Alex. Nonostante la mia chiacchierata con mia mamma e con Jen, non riuscivo a togliermi dalla mente quelle parole. Come facevo a dirgli ciò che mi ero ripromessa di cancellare dalla mia mente. Ogni volta che volevo andare avanti c'era qualcosa che mi bloccava la strada, qualcosa che mi costringeva a tornare sui miei passi ancora una volta e ripercorrere il dolore che volevo eliminare. Tutte queste cose vorticavano nella mia testa mentre ero nel letto. Mi ero appena svegliata dopo una notte piena di incubi che non riuscivo a ricordare. Era già lunedì. La domenica era volata e io non avevo praticamente avuto tempo di pensare alla conversazione svoltasi il giorno prima tra me e Alex. I compiti mi avevano estraniato dal mondo e per questa volta i prof avevano fatto bene a farmene così tanti.
Mentre scendevo giù dalla metro andai a sbattere contro una persona. Non stavo pensando a dove stavo andando. Quella persona si girò di scatto e riconobbi Lucrezia. Mi venne il latte alle ginocchia. A coronare i miei pensieri doveva essere proprio giunta lei. Mentre ancora rimuginavo su quanto fossi scazzata a causa di quell'incontro, arrivò la voce stridula di quella rompipalle a trapanarmi le orecchie: "Stai più attenta cazzo! Non mi vorrai mica stropicciarmi i vestiti!"
"Senti Lucrezia, non fare la scassacazzo già di prima mattina. Anche per me non è bello vederti appena svegliata"
Feci per allontanarmi, ma lei mi strattonò per farmi girare verso di lei. Ruotai su me stessa e la guardai annoiata.
"Tu non puoi trattarmi così! Adesso ho quello che volevi! Io ho potere su di te!"
Risi e dissi, trattenendo le risate: "Tu?! Hai potere su di me?! Questa è una bella barzelletta! Sentiamo... da quando avresti questo 'potere' su me?"
"Non ti rendi conto del fatto che sono riuscita a riprendermi il mio ragazzo"
Nel suo sguardo colsi la sfida che mi voleva lanciare. Era contenta di ciò che aveva fatto a mio danno.
"Lo sai, mi hai fatto un piacere... cominciavo a stufarmi di stare con lui. Penso che non sia adatto a me. Te lo puoi tenere senza problemi"
La guardai e sorrisi con il sorriso più falso che potevo mettere in campo, le mie labbra erano così abituate a mostrare una forma del genere che quel sorriso sembrava genuino. Lucrezia non si aspettava una risposta di quel tipo. Rimase zitta per un momento. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse subito. Mentre stavo per incamminarmi per la terza volta verso scuola, lei mi disse: "Me lo tengo"
Ma ormai stava parlando a vuoto, io non la ascoltavo più. Affrettai il passo. Aveva già rotto abbastanza.
Dopo un po' beccai Jen e Marco e raccontai loro del mio 'favoloso' incontro. Marco mi disse di lasciarla stare, mentre Jen era pronta ad attaccare, come se fosse stata un leone che rincorre una gazzella. Sia io sia il mio migliore amico ci mettemmo a ridere e lei si calmò.
Poco dopo essere uscita da scuola trovai Alex che mi aspettava appoggiato a un albero davanti alla metro. Jen e Marco mi avevano già lasciato. Ero sola. Appena mi vide, si avvicinò a me. Io volevo andare via. Mi sentivo a disagio. Iniziò a parlare: "Jess, ascoltami un attimo. Sabato mi sono intromesso troppo nelle tue cose. Cioè, noi ci conosciamo solo da una settimana e non posso pretendere che tu mi dica tutto di te. Scusami davvero Jess"
Mentre parlava, Alex aveva la faccia da cane bastonato. Quando finì il mini-discorso io lo abbracciai dolcemente e lui ricambiò. Subito dopo riaprì la bocca e disse, grattandosi la nuca e scompigliandosi i capelli: "Volevo chiederti anche un'altra cosa..."
"Vai, spara"
Gli sorrisi e lui continuò: "Sabato prossimo, non questo, quello dopo, ci sarà una festa a casa di una mia amica... ti va di venirci con me?"
Prima che le mie labbra potessero unirsi per formare una qualche parola, lui parlò ancora: "Ovviamente ti accompagno io alla festa..."
"Ok" risposi dandogli un sorriso.
"Però adesso ho fame, quindi ciao"
Ci salutammo con un abbraccio e andai via.
Appena entrata in metro scrissi a Jen della mia 'imminente' uscita. Subito dopo che le avevo spiegato tutto, si mise ad applaudirmi e a congratularsi con me per il fatto che io e Alex avevano fatto pace e a decantare la sensibilità di Alex che si voleva far perdonare per avermi trattato male. Nella vagonata di parole che stava tirando fuori Jen dalla sua bocca, disse anche: "Luca non lo avrebbe mai fatto, piuttosto ti avrebbe mentito come ha fatto quando l'hai lasciato"
Probabilmente non aveva neanche sentito ciò aveva appena detto perché stava parlando talmente velocemente che avevo colto quelle parole solo perché c'era di mezzo lui. Così mi chiesi: "Davvero avrebbe preferito mentirmi che ammettere di aver sbagliato?"
Mi aveva mentito già quando avevamo iniziato a conoscerci meglio. E quella volta aveva cercato di negare che aveva provato a baciarmi. Allora mi sorse un in dubbio ancora più grande: e se quella notte in cui avevamo dormito insieme, non avessimo solo 'dormito insieme'? Se fosse stato con me solo perché l'avevamo fatto? In realtà era stato lui a raccontarmi la sua versione della storia e io l'avevo assunta come 'vera'. Io, però, non ero rimasta incinta. Potevamo aver usato delle 'precauzioni'. Sì, sicuramente sì, non avrebbe rischiato di avere un figlio da me. Solo l'idea mi faceva ribrezzo. Intanto affluivano alla mia mente i ricordi di quella serata. Qualcuno aveva dato un cazzotto a qualcun altro. Luca mi aveva dato una sua felpa e mi aveva detto di aspettarlo che mi portava lo struccante. Ma perché l'avrebbe fatto se voleva solo scopare? Era lui che aveva tirato il pugno! Sì, in quel momento ne fui sicura, mi ricordavo di aver pensato che avrebbe dovuto spassarsela perché era il suo compleanno. Era stato un eccesso di gelosia quello. Ma perché nei miei confronti? Se poi doveva tradirmi così. Forse si era stancato di me. Forse era stato troppo tempo senza fare sesso. E Lucrezia gli aveva dato ciò che io non volevo dargli. O forse mi aveva sempre illusa. Magari aveva architettato un piano con Lucrezia per deridermi. A quel pensiero andai su tutte le furie e chiusi la telefonata con Jen. Che cercò di chiamarmi subito dopo, ma io non risposi. Forse era proprio quello il significato delle parole che mi aveva detto quella puttana quella mattina. E se quello era stato il suo intento lei aveva fallito. Io non mi sarei fatta buttare giù così facilmente. Mi sarei fatta rispettare. Nulla avrebbe potuto buttarmi giù.
Così decisi che la prima mossa per prepararmi alla mia riscossa era quella di essere perfetta alla festa alla quale sarei andata con Alex. Ci avrei scommesso tutto il mio armadio pieno di vestiti che ci sarebbe stata anche lei. Cercai un vestito nel mio armadio che avesse quel giusto tocco chic, sexy e super glamour. Alla fine lo trovai: era un abito corto bordeaux a maniche lunghe. Lo abbinai a degli stivali neri con tacco e che mi arrivavano al ginocchio, una collana di cristalli Swarovski con un lungo pendente che arrivava al centro del decolletè e degli orecchini con un rubino.Inutile dire che avevo già pianificato come truccarmi: rossetto bordeaux tendente al nero e la stessa cosa per gli occhi.
E infine... lo smalto!
Guardai soddisfatta il vestito e gli stivali mentre pensavo a come sarei entrata alla festa. Sorrisi. Poi finalmente mi accorsi che il mio telefono stava squillando. Lo presi e ascoltai le urla della mia migliore amica provenire da esso. Guardai l'orologio: era da un'ora che mi chiamava e io non le avevo mai risposto, oltre al fatto che le avevo attaccato il telefono in faccia senza alcuna ragione apparente. Quando ebbe finito la sfuriata io iniziai a spiegarle con calma ciò che era successo nella mia mente.
"Perché non me lo hai detto subito? Voglio partecipare io a questa vendetta!" esclamò Jen.
"Jen, non è una vendetta. È solo un modo per far vedere che io non ho bisogno di nessuno per essere felice e che le cose che fa non mi toccano"
"Ok, io parteciperò alla tua vendetta" disse convinta come se io non avessi detto niente.
Io mi portai la mano alla testa in senso di rassegnazione e lasciai stare.Hola a tutti e buona giornata di vacanza!!! Io faccio solo oggi a casa😢😭 È una brutta cosa, lo so. Passiamo alle buone notizie... ecco a voi un altro capitoloooo!! Fatemi sapere che cosa ne pensate e se vi è piaciuto votatelo. Votate, votate, votateee😂❤
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Il bad boy diventa dolce❤
RomanceIl classico bad boy, di nome Luca, della situazione, sembra che voglia sedurre una ragazza normale e senza pretese come Jessica. Lei ha 16 anni e va al liceo scientifico, è alta, magra, occhi color Nutella e capelli castani. Odia Luca fin dal primo...