Capitolo 2

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Passarono due giorni e il lavoro andava sempre allo stesso modo.
Mi ero immaginato un clima diverso, un po' come quello dove stavo prima.
Eravamo tutti amici fuori dal lavoro, anche se quando stavamo dietro le nostre scrivanie eravamo diversi. Più distaccati dai sentimenti, meno amiconi, ma pur sempre gentili e cordiali l'uno con l'altro.

Jim era l'unico che in qualche modo riusciva a migliorare un po' la mia giornata.
Parlavamo durante le pause e ci raccontavamo l'uno dell'altro, ma non era la stessa cosa rispetto a prima.
Il lavoro cominciava a farsi pesante.
Rose, la mia momentanea segretaria, era carina ed educata ma non riuscivo ad instaurare un rapporto diverso con lei, sapendo che di li a qualche ora non avrebbe più lavorato per me.

-Signor Malik?
-Mi dica Rose?
-Ci sono i candidati per il posto di segretario fuori. Sono pronti per essere ricevuti.
-Bene, faccia entrare il primo.
La vidi fare un cenno verso l'uomo fuori la porta che entrò e mi salutò prima di accomodarsi davanti a me, senza che io gli dessi neanche il permesso.
Pensai subito che l'educazione per questo tizio fosse un optional.
-Bene signor..-cercai il suo curriculum tra i tanti.
-..Mason. Nathan Mason.
-Bene signor Mason. Quali sono le sue esperienze lavorative precedenti a questo incarico?- chiesi professionalmente.
-Ho lavorato presso un ufficio di un avvocato per lunghi anni.
Rimase in silenzio come se avesse finito di elencare.
-Mh.. Certo... E non ha fatto altro?
-Sisi ovvio.- lo guardai alzando un sopracciglio a questa risposta. Si aspettava che lo assumesi così.. Senza un dialogo un po' più lungo di due secondi?
Non pensava davvero che prendessi il primo che capitava?!
Quando vidi che non mi continuava a rispondere cominciai ad innervosirmi.
-Bene e vorrebbe parlarmene?-chiesi con sarcasmo.
-Oh certo certo.. Oltre a lavorare in uno studio ho lavorato anche in altri ambiti, sempre da segretario, come da un dentista o in un ufficio per un capoufficio delle poste. È stato divertente e inoltre ho lavorato anche in un'azienda.
-Mh quale?- chiesi interessato. Mentalmente mi costrinsi a dargli un'altra possibilità.
-Una per costruzioni di case e impianti idraulici.
Lo guardai un po' allibito.
-Muratori quindi?
-Esatto.
Mi chiesi se mi stesse prendendo in giro.
-Quindi lei non ha mai lavorato per una casa editrice?
-No.-mi rispose con semplicità.
Mi guardai con Rose. Lei era scioccata quanto me.
-Ma sicuramente avrà una laurea in letteratura o..qualsiasi altra cosa abbia anche fare con i libri. Giusto?- cercai di aggrapparmi all'ultimo brandello di speranza che poteva avere questo Mason di lavorare per me.
-No.- mi rispose sempre con semplicità.
Lo guardai per qualche secondo poi gli dissi le solite parole che si dicono in questi casi.
-Bene, le faremo sapere.
Annuì, mi strinse la mano e uscì.
-Ma che tipo.. -affermò Rose.
-Già..-le risposi.
-È il primo colloquio che le capita di fare?-mi chiese Rose.
-Si.. Ma non pensavo di trovarmi uno così di fronte.
-Oh non si preoccupi. Questo non è nulla. Ce ne sono di peggio..
-Non ci dovrebbe essere il signor Hall qui?-chiesi.
-Si, ma credo abbia da fare.. Non fa mai certe cose anche se sono di sua competenza.
-Non mi piace questo fatto.
-Ci sono molte cose che non piacciono neanche a me, signor Malik. Ma questa è la Black Library..
La guardai.
Si alzò e andò a chiamare il secondo candidato.

Entrò una ragazza, molto carina, con gli occhi dolci e le labbra a cuore.
Avrà avuto vent'anni o qualcosa in più.
-Buongiorno, lei deve essere la signorina Willson, giusto?
-Si signor Malik.- rispose ancora in piedi di fronte e a me.
-Si accomodi.
-Grazie mille signore.
-Bene leggo che lei è laureata in giornalismo..
-Si esatto.
-E in una delle migliori scuole di Londra.
-Si signore.
-Mi dica è la prima esperienza questa?
-Si signore.
La guardai e le chiesi: -Un po' d'ansia?
-Un po' si signore..- disse timida.
-Ti svelo un segreto. Mai essere timidi ad un colloquio di lavoro.- così parlammo delle sue intenzioni, delle sue capacità.
Aveva tutto ciò che cercavo ma c'era qualcosa che non mi convinceva.
Era poco esperta e troppo insicura per questo genere di azienda.
-Le faremo sapere.
Mi salutò un ultima volta prima di andare via.
Quelli che vennero dopo furono una vera delusione e solo pochi li vidi abbastanza qualificati per restare.
Uno tra tutti loro mi sembrava l'unico  da poter prendere realmente in considerazione.
Era un uomo sulla quarantina, alto e autoritario.
Poteva essere l'unico davvero qualificato.
-Beh, mi aspettavo di meglio Rose.
-Faccio entrare l'ultimo?!
-Oh.. Ce n'è un altro.. Certo fallo accomodare.
Dalla porta entrò un ragazzo. Non lo guardai bene.
-Si accomodi..-dissi distratto mentre cercavo il suo curriculum che doveva essermi sfuggito.
-Buona sera.
-Buonasera a lei.. Mi perdoni un attimo devo trovare il suo curriculum.
-Certo..- rispose.
Aveva una voce fina e squillante.
Mi sembrava di conoscerla già.
Trovai l'ultimo curriculum ma alzai prima lo sguardo sul ragazzo di fronte a me, che mi fece una domanda:
-Lei è il signor.. Malik?
Lo guardai fisso.
Entrambi avevamo la faccia di chi stava cercando di capire chi fosse l'altro.
-...si..- risposi pensando.
Rimanemmo in silenzio per alcuni secondi.
-Dio mio, Louis, sono passati sei anni...-dissi guardandolo ancora.
-Zayn... Ti sei fatto così vecchio,amico!- mi rispose ridendo.
Risi anche io e in un attimo tornai indietro di sei anni.
Louis era il mio migliore amico quando andavamo al liceo e anche all'università. Ci eravamo persi poi con gli anni.
Sembravamo due pazzi dentro quel ufficio.
Tra pacche sulle spalle e risate varie, il colloquio passó in secondo piano.
A risvegliarci dal nostro entusiasmo fu il colpo di tosse di Rose.
-Oh... Ehm.. Si il colloquio.
-Sisi giusto.- disse lui ricomponendosi.
-Allora, signor Tomlinson- dissi marcando il cognome per prenderlo in giro.- mi dica. Che referenze ha per lavorare qui?

Lo so che può sembrare assurdo o prevenuto, lo so che potrete pensare che lo abbia scelto solo per la nostra vecchia amicizia. Ma non è così.
Louis aveva davvero delle ottime referenze.
Aveva lavorato tanti anni in un azienda simile alla nostra e aveva anni di esperienza per poter resistere a un clima come quello dove lavoravo.

-Beh le faremo sapere signor Tomlinson.- dissi prendendolo sempre in giro.
-Sisi dite sempre così.- mi schernì lui.
Io risi e lui salutò anche la mia segretaria. Fu l'unico ad averlo fatto.
Quando uscì Rose mi disse:
-Non so lei signor Malik, ma mi è sembrato l'unico che davvero avesse la stoffa per lavorare qui.
-Anche a me Rose. Anche a me.
Misi apposto le mie cose e mentre mi dirigevo verso l'uscita le dissi di prendere lui per questo lavoro.
-Certo signor Malik.
-È stato un piacere lavorare con lei Rose.- dissi stringendole la mano.
-Anche per me signore.- mi rispose con un sorriso gentile.
Così ci dividemmo ed io entrai nella mia bellissima nuova auto.

*
-Ciao amore..- salutai.
-Ciao Zayn!- mi salutò lei che stava ai fornelli.
Le baciai la guancia e mi sdraiai sul divano.
-Come è andata la giornata?- chiesi.
-Bene, abbiamo un nuovo cliente. Vuole che il suo intero giardino venga riarredato. E fidati se ti dico che è immenso.
-Wow! Quindi grandi guadagni.
-Già. Non vedo l'ora. Tu invece? Come è andato con il nuovo segretario?
-Non hai idea di chi ho incontrato.
Così mi misi a raccontargli di Louis e di tutto quello che era successo in ufficio.
-Louis?- chiese lei con gli occhi fuori dalle orbite. -Lo stesso Louis di quando ci siamo messi insieme?
-Si ma tu l'hai visto solo gli ultimi tempi che ci frequentavamo.
-Beh se è lui sarà uno spasso a lavoro.
-Si e poi a pensarci mi mancano i vecchi tempi.
-Beh sono felice per te.. Perché lo prenderai vero?
-Ovvio! Cioè oltre ad essere il mio vecchio migliore amico é anche bravo quindi..
-Quindi è perfetto. Glie lo hai detto che lo prenderai?
-No glie lo ha detto Rose.
Lei annuì e cominciammo a mangiare.
Subito dopo aver finito mi stesi sul mio letto sfinito.
Sentii la suonerai del telefono che mi avvisava di aver ricevuto un messaggio.
Mi sporsi e presi il telefono:

Amico mio, domani ti aspetto per fare colazione insieme.
Non è una domanda, quindi puoi anche non rispondere.
Ci vediamo al bar sotto al lavoro alle 7.00, fanno dei cornetti assolutamente squisiti.
A domani, Louis.

Ps scommetto che mi hai chiamato proprio per la mia bravura eh?! :)

Sorrisi a quel messaggio e senza rispondere mi infilai sotto le coperte e caddi in un sonno profondo.

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